Quando un bebè entra in casa, cambiano le abitudini di una coppia ed emergono anche nuove esigenze. Una di queste è quella di tenere sotto controllo il proprio bimbo, abituandolo – tuttavia – a stare da solo. (Bagnetto al bebè? Ecco i consigli degli esperti).
A questo scopo si dimostrano molto utili i “baby monitor” che, però, richiedono un nuovo hardware e i genitori a portata di mano.
In questa guida vedremo come…trasformare il nostro smartphone in un baby monitor a lunga gittata.
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Come usare lo smartphone come baby monitoring
Per prima cosa, scarichiamo sullo smartphone a uso genitoriale e su quello “ad uso bambino” l’applicazione “Dormi – Baby Monitor” ed avviamola, tenendo il wi-fi o la connessione dati attiva su ambedue i dispositivi. (Qui trovate da Desktop la scheda dell’app). Tra l’altro l’azienda sviluppatrice ha operato in modo che il device da utilizzare in camera del bambino, sia anche un qualsiasi vecchio modello Android che avete in un cassetto da mesi, visto che è compatibile da Android 2.3 in poi.
Ovviamente, a questo punto, dovremo procedere al settaggio di entrambi i device, in particolare occorre per lo:
- Smartphone “ad uso bambino“: attivare il sensore acustico in modo che il telefono inizi ad inviare segnali ogni volta che venga rilevato un rumore (pianto del bambino o altro). Il telefono genitoriale, a questo punto, suonerà o vibrerà e sarà possibile scoprire cosa succede.
- Smartphone genitoriale: avviare il tasto di ascolto nel caso venga segnalata dell’attività nella camera del bambino o venga rilevato un pianto. Possiamo anche metterci in ascolto di nostra iniziativa per accertarci che il respiro sia regolare.
Nel caso venga rilevato un pianto e si sia impossibilitati a recarsi dal bimbo? In casi del genere sarà possibile attivare un canale audio, tipo walkie talkie, e tranquillizzare – con la propria voce – il pargolo di casa.
Il sistema “Dormi – Baby Monitor” si basa su un sistema di crediti che si può conquistare con l’uso del tool, pubblicizzandolo, o comprando un pacchetto di ore di monitoraggio genitoriale.