Ogni anno le statistiche nazionali stilate dalla Sanità segnalano come 1 bambino su 1000, fin dal momento della nascita, sia vittima di un disturbo autistico grave, dato che sale addirittura a 5 su 1500, qualora ci si limiti alla presenza di problemi più lievi, ma comunque sempre derivanti dalla malattia.
Nel processo di diagnosi di questo disturbo, molti genitori ed associazioni, si appellano ai pediatri che, come prima linea medica, hanno il difficile compito di riconoscere i sintomi di questa patologia, di norma affidandosi a specifici test ideati dagli esperti.
Indice Guida Gratis:
Che cos’è l’autismo e a quali effetti porta?
L’autismo non è una malattia neurologica nè una malattia psicologica, ma più specificatamente costituisce un disturbo dello sviluppo della funzione cerebrale del bambino, o del soggetto, che determina sostanzialmente tre sintomi principali, che vengono manifestati entro i primi 3 anni di età o tipici che accomunano tutti i portatori di questo disturbo. Parliamo di difficoltà nelle interazioni sociali tra pari e non, problemi nella comunicazione verbale e non ed interessi strani e/o insoliti.
Molte volte però, questi bambini possono presentare non meno comportamenti molto aggressivi nei confronti di se stessi e degli altri.
Come si può curare l’autismo?
Nonostante la scienza medica faccia passi da giganti nella ricerca non si è ancora scoperta una cura efficacie contro l’autismo. Studi e ricerche a livello mondiale hanno dimostrato come questo particolare disturbo potrebbe essere causato da una malformazione del cromosoma 16 e forse anche del cromosoma 7.
In Italia, invece, la lotta verso questa malattia, per anni, è rimasta indietro di oltre 50 anni. Infatti, a causa della teoria di Bettelheim, molti specialisti del nostro Paese ritenevano, un tempo, che l’autismo fosse una diretta conseguenza neuro-psicologica di alcuni atteggiamenti della famiglia nei confronti del piccolo; in particolare dell’atteggiamento delle “madri-frigorifero“, quindi le pratiche riguardanti i bambini autistici venivano solo ed esclusivamente condotte e portate avanti da psicologici che, molto spesso, andavano paradossalmente ad intaccare e rovinare anche gli stessi, già fragili. equilibri delle famiglie.
Come è possibile diagnosticare l’autismo?
Rifacendoci ai tre sintomi tipici, esistono vari test ideati da fondazioni ed associazioni di medici che cercano una soluzione contro questo problema.
Il test più famoso, pubblicato in una rivista per pediatri americani, è composto da 13 semplici domande a cui dovranno rispondere i genitori, con l’aiuto del pediatra, in base ad un’attenta osservazione del soggetto a rischio.
Alle domande del test si potrà rispondere in modo positivo, si, o in modo negativo, no. Nel caso in cui la risposta sia negativa a 7 domande su 13, vi sono delle fondate ragioni per ritenere che il bambino possa soffrire di una qualche forma di autismo.
Quali tratti presenta un bambino affetto da autismo?
I bambini autistici, rifacendoci al test della diagnosi, non si interessano agli altri bambini o agli adulti, non praticano attività fisica (come per esempio arrampicarsi sugli alberi) e non prova attenzione verso gli oggetti che lo circondano che, normalmente, attirerebbero gli altri bambini. Un altro tratto caratteristico di questo disturbo è l’assenza di contatto visivo tra il bambino e gli altri soggetti.
Altri tratti, meno comuni, sono l’apparente insensibilità al dolore, difficoltà nel linguaggio (ecolalia), mancata risposta alle indicazioni verbali e sensoriali e mancanza di reale paura dei vari pericoli che potrebbero incontrare.