Parlare ai propri figli è una delle attività cui devono sottoporsi quotidianamente i genitori. Purtroppo non esiste una scuola per insegnare come si fa. Noi, comunque, vi proponiamo sette suggerimenti che potranno tornarvi utili quando dovrete parlare con i vostri pargoli. Il primo suggerimento è quello di ricordarvi che i vostri figli sono ancora giovani, inesperti. Ciò significa che probabilmente proveranno a imbrogliarvi (magari quando si tratta di nascondere una verifica andata male, oppure di uscire con gli amici invece di rimanere in casa a studiare). Voi dovrete ricordare loro che tutte quelle cose le avete fatte anche voi, ai vostri tempi, e che quindi siete in grado di annusare quando cè un tentativo di inganno in atto. Il secondo suggerimento è quello di dimenticare il primo! Spieghiamo subito, per evitare che ci prendiate per pazzi. È vero, voi potete essere in grado di capire se vostro figlio vi dice una bugia: ma siate consapevoli che oggi, complici i nuovi mezzi di informazione e la sempre maggiore scolarizzazione, i ragazzi hanno una capacità comunicativa superiore a quella dei loro coetanei di venti o trenta anni fa. Tenetene conto. Un altro modo efficace per parlare con i vostri figli è quello di evitare i paragoni. Mai dire Io alla tua età non facevo così, sia perché ogni persona cresce in unepoca differente, con ritmi, bisogni, scopi e modi di divertirsi diversi, sia perché i ragazzi probabilmente potrebbero fare lopposto di quello che consigliate loro solo per ripicca. Un quarto suggerimento è quello di provare a entrare in confidenza con loro, ma mantenendo le distanze tra i ruoli. Cerchiamo di diffidare di chi dice di essere amico del proprio figlio. Solitamente non è vero, e anche quando è vero non va bene. Un ragazzo deve avere amici della sua età, e allo stesso tempo deve avere una o due figure di riferimento che incutano rispetto. Un amico si può mandare a quel paese, un genitore no. O comunque lo si fa di nascosto. Quinto modo per parlare con i nostri figli. Cerchiamo di adeguarci, per quanto possibile, ai loro ritmi e ai loro tempi. Stanno crescendo, magari stanno affrontando ladolescenza. Si tratta di un periodo delicato, in cui si alternano fasi di entusiasmo e momenti di depressione pura. Se nostro figlio vuole rimanere da solo e in silenzio, non forziamolo a parlare, quando sarà il momento sarà lui stesso a cercarci. Sesto suggerimento: quando parliamo con nostro figlio, cerchiamo di far sì che ci dica tutta la verità. È sempre meglio che scoprire le cose di nascosto. Non terrorizziamo nostra figlia dicendole che se scopriamo che esce con un ragazzo la chiuderemo in casa fino ai diciottanni. Piuttosto, cerchiamo di capire se esce con un ragazzo, chiediamole di farcelo conoscere. Lei sarà contenta e noi saremo più tranquilli. Settimo e ultimo consiglio. Immedesimiamoci in nostro figlio: cosa ci aspetteremmo che ci dicesse nostro padre o nostra madre se fossimo nella sua situazione? Gradiremmo un intervento dei nostri genitori o preferiremmo che si facessero i fatti propri? Valutare ogni situazione assumendo punti di vista diversi rappresenta un ottimo modo per essere genitori al giorno d’oggi.
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