In un’epoca in cui la produzione industriale domina il mercato dell’arredo, con mobili realizzati in serie tramite macchinari CNC e processi automatizzati, esistono ancora sacche di resistenza artigianale dove la lavorazione manuale del legno conserva il suo valore. In molte città italiane sopravvivono laboratori su piccola scala, dove falegnami esperti realizzano oggetti su misura, rispondendo a esigenze estetiche e funzionali precise. Parallelamente, è in costante crescita anche il numero di appassionati del fai-da-te e hobbisti, che scelgono la falegnameria come forma di espressione creativa e recupero delle tradizioni manuali.
Per chi si avvicina a questo mondo, conoscere gli attrezzi fondamentali è essenziale. A seconda della funzione, gli strumenti si suddividono in utensili per tagliare, sgrossare, forare o battere. Ma tra questi, uno degli strumenti più affascinanti e versatili è senza dubbio il tornio da legno, capace di trasformare un pezzo grezzo in un oggetto scolpito con precisione e armonia. Il tornio consente di lavorare su simmetria e rotondità, ed è indispensabile per creare gambe di tavoli, colonne, manici, ciotole e infiniti altri oggetti.
Questa guida è pensata per chi vuole imparare a usare il tornio da legno in modo sicuro, pratico ed efficace, indipendentemente dal livello di esperienza. Dalle nozioni di base sulla struttura della macchina fino ai consigli sull’affilatura degli utensili, esploreremo ogni fase della lavorazione al tornio, con un occhio di riguardo per la sicurezza, la scelta del legno più adatto e le tecniche di tornitura più diffuse. Che tu sia un artigiano, un hobbista o semplicemente un curioso, qui troverai le indicazioni per iniziare o perfezionare il tuo percorso nella tornitura del legno.
Il tornio di legno: struttura, caratteristiche e tipi di alimentazione

L’attrezzatura per la sgrossatura e modellatura del legno comprende strumenti classici come pialla, scalpello, raspa e lima. Tuttavia, nessun utensile manuale può offrire la precisione, la simmetria e la qualità di finitura che si ottengono con l’uso di un tornio da legno. Questa macchina, tra le più antiche nella storia della lavorazione artigianale, consente di trasformare un pezzo grezzo in un oggetto perfettamente levigato, simmetrico e armonico, che sia decorativo o funzionale.
I torni da legno si dividono in due grandi categorie: torni manuali e torni elettrici. I primi, oggi quasi introvabili sul mercato, funzionano tramite una manovella e richiedono una certa destrezza; i secondi sono alimentati da motori elettrici e rappresentano lo standard per hobbisti e professionisti moderni. L’evoluzione tecnica ha reso disponibili torni con variatore elettronico di velocità, che permette un controllo estremamente preciso durante ogni fase della tornitura.
Nel tornio da legno si distinguono componenti fondamentali che ne definiscono le funzionalità operative:
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Il centro: il punto di fissaggio del pezzo da lavorare, collocato tra il mandrino e la contropunta.
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Il mandrino: supporta il pezzo da tornire e può accogliere diversi tipi di utensili o inserti. Deve sopportare la forza dello sforzo di taglio, mantenendo la stabilità.
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La contropunta e il cono di contropunta: servono a bloccare saldamente il pezzo in asse durante la rotazione.
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Le lame e le punte: disponibili in diverse forme e dimensioni, sono gli utensili effettivi con cui si modella il legno.
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Il variatore di velocità: spesso elettronico, consente di regolare il numero di giri in base al tipo di lavorazione e al legno impiegato.
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Il motore elettrico: la potenza varia in base alle dimensioni del tornio. Un mini tornio, ad esempio, può avere un assorbimento di soli 250W (230V/50 Hz), con raffreddamento a ventola. I modelli semi-professionali o da banco raggiungono potenze tra 500 e 1000W, mentre i torni professionali per grandi diametri possono superare i 1500W.
Il controllo della velocità di rotazione è uno degli aspetti più importanti: a seconda della durezza del legno, del diametro del pezzo e del tipo di lavorazione (sgrossatura, finitura, dettagli), si varia la velocità tra i 400 e i 3500 giri/minuto. Una bassa velocità riduce il rischio di vibrazioni su pezzi grezzi o disassati, mentre una rotazione più alta è utile per levigare e rifinire.
In commercio, i torni per legno vanno da modelli entry-level per hobbisti a macchine professionali dotate di display digitale, regolazione continua della velocità, sistemi antivibrazione e accessori intercambiabili. Nonostante la predominanza dei modelli elettrici, i torni a manovella, pur ormai rari, sono ancora apprezzati per la loro valenza didattica e storica, soprattutto nei laboratori tradizionali o nelle dimostrazioni di tornitura classica.
Conoscere la struttura e le componenti del tornio è il primo passo per padroneggiarne l’utilizzo in modo sicuro, preciso e creativo. Nella sezione successiva esploreremo come utilizzare il tornio in pratica, dalla preparazione del pezzo alla tornitura vera e propria. Il tornio di legno non è comunque utilizzato solo nell’ambito della lavorazione del legno ma trova anche altri utlizzi in diversi ambiti sia industriali sia artigianali che richiedono un lavoro di precisione come per esempio le decorazioni, le incisioni di ceramica, allumino, rame, materiale plastico e persino del marmo.