Il cancro alle ovaie è una della patologia cancerogene più diffuse tra la popolazione femminile italiana, infatti è al nono posto tra i tumori più diffusi.
Le ovaie sono l’organo che all’interno del sistema riproduttivo sono responsabile della produzione di ormoni e di ovociti che non sono altro che le cellule riproduttive della donna.
In età fertile le ovaie misurano circa 3 centimetri l’uno, si restringono poi al sopraggiungere della menopausa, arrivando a misurare 2 centimetri; sono collocate ai lati dell’utero e sono ad esso collegate dalle tube.
Purtroppo il cancro ovarico, così come la maggior parte delle patologie cancerogene è di difficile diagnosi nei primi mesi di comparsa essendo asintomatico; e la paziente affetta da questa patologia può presentare sintomi solo quando il cancro si trova già ad uno stadio abbastanza avanzato.
L’incidenza del cancro ovarico è maggiore tra le donne che sono già entrate in menopausa, si registrano infatti dei picchi tra le donne che vanno dai 50 ai 69 anni.
Tuttavia non si devono escludere possibilità che il tumore ovarico si presenti anche nelle donne giovani ed ancora fertili.
Recenti studi di ricerca hanno infatti approfondito il tema dell’ereditarietà di alcune forme tumorali, e tra queste è stato indicato anche il carcinoma alle ovaie della cui comparsa sarebbe responsabile un particolare gene alterato che si tramanda di generazione in generazione.
Il fatto che in famiglia ci siano state donne ammalate di cancro ovarico, non significa necessariamente che ci si ammalerà, è semplicemente un campanello di allarme che invita a prestare maggior cura negli esami diagnostici.
Tra i fattori a rischio devono essere ricordati comparsa precoce del menarca (prima mestruazione), una menopausa in età più avanzata rispetto alla media e il fatto di non avere mai partorito.
Fattori invece che diminuiscono il rischio di insorgenza del tumore alle ovaie sono aver avuto diversi parti durante l’età fertile, l’aver allattato al seno ed anche l’uso per lunghi periodi di tempo di contraccettivi estroprogestinici come la pillola appunto.
I sintomi del tumore ovarico come già detto si possono presentare quando il tumore si trova ormai in uno stadio critico ed essendo comuni ad altre patologie anche meno gravi, vengono spesso sottovalutati.
Nel caso in cui sintomi come un rigonfiamento dell’addome, frequente bisogno di urinare ed aerofagia si presentino improvvisamente e contemporaneamente è opportuno consultare il proprio ginecologo che saprà a quale esami sottoporvi.
Gli esami standard per la diagnosi del cancro ovarico sono una visita ginecologica con palpazione dell’addome ed esame pelvico.
Il medico attraverso questi esami potrà valutare se le dimensioni delle ovaie della paziente sono anomale rispetto all’età della stessa, infatti come già detto prima una donna in età fertile avrà delle ovaie meno atrofizzate di una donna che abbia superato tale fase della vita.
L’ecografia transaddominale verrà poi effettuata per appurare la presenza di tale patologia e potrebbero poi essere prescritti ulteriori esami come TAC, risonanza magnetica e clisma opaco per quantificarne l’estensione e le dimensioni.