Donare il sangue è un gesto nobile, utile all’intera collettività, reso spesso indispensabile dalla cronica carenza di sangue, osservata negli ospedali italiani. Fortunatamente parecchie persone donano regolarmente.
Ancora oggi, però, non mancano i lavoratori, ignari che tale atto d’amore prevede la possibilità di godere di una giornata di riposo, legittimamente pagata e che donare il sangue, soprattutto, costituisce un diritto inderogabile del lavoratore.
Di seguito andremo ad indicare meglio diritti e doveri per il dipendente e non meno per la sua azienda.
I diritti di chi dona il sangue
Non tutti sanno di avere diritto ad una giornata di riposo dal lavoro, quando vanno ad effettuare una donazione di sangue, e che il datore di lavoro può richiedere all’INPS il rimborso di queste giornate non lavorate. Vediamo un po’ quali procedure occorre seguire per poter usufruire di questi benefici.
Quali sono i diritti del lavoratore che dona il sangue
- Il lavoratore che dona il sangue, sia abitualmente, sia in modo occasionale, ha il diritto di potersi assentare nella giornata in cui andrà ad espletare questo importante atto civico. Questo diritto non può essere in alcun modo sindacato dal datore di lavoro, che non potrà addurre nessuna ragione per negare la concessione del beneficio. La ditta che concede il permesso ha comunque modo di recuperare l’impegno finanziario, che ha erogato retribuendo al dipendente la giornata di assenza per donazione.
- Il datore di lavoro privato che concede ad un suo dipendente il permesso di assentarsi dal lavoro, per effettuare una donazione di sangue, può ricorrere all’ INPS per vedersi rimborsate le spese inerenti le ore lavorative retribuite e non erogate dal lavoratore. Per poter usufruire di questo rimborso, dovrà richiedere al lavoratore, che si assenterà per la donazione, la compilazione di un foglio in cui attesti che si assenterà per donare il proprio sangue presso un’associazione, o un centro trasfusionale, abilitata alla raccolta.
- Unitamente a questo foglio, il lavoratore dovrà consegnare anche un documento, prodotto dall’associazione o dal centro trasfusionale dove ha effettuato la donazione, che attesti il fatto che egli stesso si sia recato da loro per donare il proprio sangue. La legge prevede in questi casi che venga concesso un intero giorno di riposo, il lavoratore potrà quindi assentarsi per tutto il resto della giornata in cui è andato a donare. Il datore di lavoro, consegnando all’istituto di previdenza sociale, la documentazione prodotta dal lavoratore, avrà diritto al rimborso della giornata non lavorata dal proprio dipendente.
- Potrà essere anche un consulente commercialista, operando a nome della ditta, ad assumersi carico delle incombenze burocratiche richieste dalle normative vigenti. Occorre tra l’altro considerare che le normative prevedono, oltre al rimborso del giorno di assenza del lavoratore, anche lo sgravio dagli oneri contributivi maturati in quella giornata non lavorata.