Psicosi Coronavirus in Italia, per un’emergenza REALE che, però viene amplificata a dismisura da una serie di comportamenti estremamente dannosi ai fini della più efficace politica di gestione del rischio. Ad oggi, 26 Febbraio 2020, Nel mondo 27.878 persone sono guarite. in italia sono stati registrati 11 decessi e 525 contagiati.
Tra i tanti, primo in assoluto le tante fake news che viaggiano indisturbate sulla rete, in parte per gli interessi economici dei tanti farabutti del web, in parte, seppure in buona fede, per un’errata conoscenza della problematica, alimentata dalle tante indicazioni contraddittorie sul virus e dalla verità oggettiva, come confessato dalla stessa Oms, di come alcuni aspetti del problema siano ancora oscuri.
Premesso quindi, da subito, delle difficoltà di approcciare una tematica, ad oggi, non del tutto esplorata, limitandoci alle indicazioni ufficiali fornite dai massimi organismi competenti, vediamo quali sono le vie di trasmissione del Coronavirus e le misure precauzionali suggerite per proteggersi dai più comuni rischi.
Prima, però, qualcosa di più in merito al pericolo cinese. ( vuoi conoscere le ultime raccomandazioni sul Coronavirus? guarda allora questo video).
Indice Guida Gratis:
Che cos’è in poche parole il Coronavirus
Con il termine Coronavirus si fa riferimento ad una vasta famiglia di virus, alla base di tutta una serie di disturbi che vanno dal dal comune raffreddore a patologie ben più complesse quali le famigerate SARS o la MERS. Devono il nome proprio alla particolare conformazione che, al microscopio elettronico, appare come una sorta di corona.
La loro comparsa, avviene sin dai lontani anni 60′, in quanto è appurato di come siano in grado di infettare non solo gli uomini, ma gli stessi animali (mammiferi e uccelli inclusi). Un’aggressione che parte dalle cellule epiteliali del tratto respiratorio e gastrointestinale.
Dei tanti componenti della vasta famiglia del coronavirus, quello cinese, l’ormai tragicamente noto Coronavirus (nCoV) rappresenta un nuovo ceppo di coronavirus precedentemente mai registrato nell’uomo, almeno sino a quando venisse identificato nella città di Wuhan, in Cina, quest’ultimo Dicembre.
Nonostante l’ICTV ( International Committee on Taxonomy of Viruses) abbia ribattezzato ( rispetto al precedente 2019-nCoV ) l’attuale patologia come SARS-CoV-2, per esteso “Sindrome respiratoria acuta grave coronavirus 2“, proprio per la parentela esistente con il virus responsabile della SARS (SARS-CoVs), il virus cinese non va comunque confuso con la SARS, dalla quale differisce per sintomatologia e cura.
Dalla sua definizione, il nome della malattia che genera, che viene indicato come “COVID-19”, dove nel dettaglio viene indicato:
- CO sta per corona,
- VI per virus,
- D per disease
- “19” indica l’anno in cui ha avuto origine
Sintomi Coronavirus: quali le differenze con una semplice influenza
Una delle maggiori difficoltà di questo virus proprio la difficoltà nell’indicarne una sintomatologia precisa che, soprattutto, non si confonda con quelli che sono i comuni problemi che determina una qualsiasi influenza.
I sintomi del Covid-19, infatti, non differiscono per nulla da quelli di un comune malanno di stagione, facendo si che molti Italiani siano entrati nel panico, seppur legittimamente, e abbiano contattato la Croce Rossa per una serie di sintomi legati ad una semplice influenza. Timori fugati solo successivamente dalle necessarie analisi di laboratorio.
Detto ciò i più comuni sintomi determinati dal Coronavirus sono identificabili in:
- febbre,
- tosse,
- mal di gola,
- dolori muscolari
In alcuni casi, sebbene più raramente, si segnala anche la comparsa di disturbi intestinali e diarrea.
Il problema è proprio questo! Infatti. come affermato in una dichiarazione alla stampa dal Professor Massimo Andreoni, docente di Malattie Infettive tropicali all’Università romana di Tor Vergata:
«L’unico elemento (ma non è sempre così) che può far distinguere il coronavirus dall’influenza è l’insorgere di difficoltà respiratorie… Se manca l’aria vale la pena allertare il medico curante, soprattutto qualora si sospetti di essere entrati in contatto con persone risultate positive al virus. Ma solo il tampone faringeo può confermare l’eventuale positività al Covid-19».
Insomma nei casi di Coronavirus più seri compaiono polmoniti, tali da determinare anche un decorso letale, dovuto a insufficienze renali o respiratorie.
Una delle maggiori speranze riposte al contenimento del virus risiede nel fatto che, come i comuni raffreddori, anche l’epidemia cinese possa essere legata all’andamento stagionale e con l’arrivo del bel tempo e ambienti più secchi possa vedere una regressione spontanea.
Come si trasmette il Coronavirus
Al momento, infatti, se è confermata la trasmissione del virus da persona a persona, permangono i dubbi in relazione alle possibilità di contagio via oggetto o attraverso animali.
Vediamo nel dettaglio la situazione
Come si trasmette il Coronavirus cinese da persona a persona
Quel che è certo, al momento, è che parliamo di un virus respiratorio, la cui trasmissione risiede principalmente nel contatto con le goccioline del respiro delle persone infette, in particolar modo quando siamo a stretto contatto di individui che hanno colpi di tosse, starnutiscono o si soffiano il naso.
È questa la ragione fondamentalmente che sta dietro all’utilizzo delle mascherine, utili, non sarà mai sufficiente ricordarlo, a chi è ammalato, perché non possa contagiare gli altri.
Alla stessa stregua le raccomandazioni per le persone influenzate di adottare banali misure igieniche, quando non di semplice educazione, legate al tossire o starnutire in un fazzoletto o utilizzando il gomito flesso o nel gettare i fazzolettini usati immediatamente in un cestino chiuso, prendendo l’abitudine di lavarsi frequentemente le mani con acqua e sapone (la corretta tecnica per lavarsi le mani, leggi la guida), o, in caso di impossibilità, di far uso di soluzioni alcoliche.
Ricapitolando, quindi, la trasmissione del Coronavirus tra individuo a individuo, avviene sostanzialmente a seguito dell’avvenuto contratto stretto con una persona già infetta. In particolare:
- per mezzo della saliva, quando qualcuno tossisce o starnutisce
- per mezzo delle mani, dopo aver avuto contatto con un malato e utilizzandole ( non lavate) per toccarsi bocca, naso o occhi
- per via di un contatto diretto personale
Importante è sottolineare, però come proseguono gli studi anche in relazione, oltre che alla temperatura alla quale il virus sia sensibile o il tempo massimo di incubazione (recenti studi attesterebbero la media in 5,2 giorni, anche se la quarantena comunemente imposta è di 14 giorni), altro amletico attuale dubbio, a quelli che sono tutti i potenziali canali di trasmissione.
Ad esempio, in rarissimi casi, si è registrata una trasmissione per contaminazione fecale
Cosa si intende per “contatto stretto”
Naturalmente il richiamo di cui sopra ad un “contatto stretto” con una persona malata, rende necessario chiarire cosa si intenda con tale richiamo. Di norma si tratta di un’espressione che fa riferimento:
- alla coabitazione con un caso confermato o semplicemente sospetti di Coronavirus. Evidentemente sono i casi in cui un nostro familiare, un partner, ma anche, ad esempio, un semplice coinquilino ne sia soggetto.
- face to face, ossia ad un’esposizione ravvicinata ( volto a volto) con un malato o anche aver condiviso uno stesso ambiente chiuso
- condiviso viaggio con una persona colpita o sospetta di COVID-19, come quando si sia preso un aereo, un pullman o un mezzo pubblico, alloggiando nella stessa fila o nelle due vicine ad un malato ( insomma si sia sostato entro due metri dal soggetto colpito)
- contatto con operatore sanitario, o del personale di laboratorio che possa aver manifestato una possibile infezione.
Nella valutazione di un possibile contagio, inoltre, sempre da tenere presente che la trasmissione può aver avuto luogo in un tempo massimo, almeno questi ad oggi gli standard utilizzati, di 14 giorni prima o dopo il manifestarsi della malattia.
Inoltre, ancor più importante rammentare come, secondo i dati attualmente disponibili, le persone asintomatiche o non consapevoli della malattia, perché colpite da lievissimi disturbi, possono rappresentare una delle maggiori vie di trasmissione del virus.
La trasmissione di Coronavirus può avvenire da animale domestico
Sebbene anche per quanto riguarda il virus cinese, così come per quello della SARS del 2002 con gli zibetti e la successiva MERS del 2002 con i dromedari, sembra che la trasmissione iniziale sia avvenuta da animali
(inizialmente si parlava di serpenti, ora l’attenzione si è spostata su una particolare specie di pipistrelli) agli uomini, non esiste alcun rischio che possa derivare dai nostri compagni a quattro zampe di casa.
Le attuali ricerche scientifiche, infatti, hanno assolutamente escluso che gli animali da compagnia che, abitualmente, occupano i nostri salotti possano contrarre l’infezione e tanto meno diffonderla.
Probabilmente, al momento potrebbero essere più i nostri cani e gatti di casa a temere un contatto da parte nostra….Al di là delle semplici battute, in ogni caso, come deve avvenire normalmente, un consiglio utile è comunque quello di lavarsi e mani accuratamente con acqua e sapone ( o far uso dei comuni igienizzanti) dopo essere entrati in contatto con gli animali.
Quanto può permanere il Coronavirus sulle superfici e come comportarsi con gli oggetti
Sempre limitandoci a quali sono le certezze al momento, di norma, il virus sembra possa sopravvivere sulle superfici per alcune ore e , comunque, con il passare del tempo, vedendo la propria carica infettiva andare progressivamente diminuendo.
Nel dubbio, però, come suggerisce il Ministero della Salute, rappresenta buona norma far un bun uso, anche a livello domestico, dei comuni disinfettanti, di norma in grado di eliminare il virus, rendendo impossibile la sua diffusione. Ad esempio si far uso di prodotti contenenti alcol (etanolo) al 75% o a base di cloro all’1% (candeggina). Vuoi sapere quali igienizzanti usare? Ecco l‘articolo che fa per te.
Relativamente agli alimenti, giusto per tranquillizzare, è utile ricordare come, normalmente, le patologie respiratorie non possono essere veicolate attraverso il cibo. Ciò non toglie, però, che lo stesso debba essere manipolato, osservando le normali pratiche di buona igiene, evitando sempre il contatto fra alimenti crudi e cotti.
Così come di norma non esistono neppure pericoli nel ricevimento di pacchi dalla Cina, visto l’impossibilità di sopravvivenza del virus per lunghi periodi, anche se, in ogni dubbio, risulta sempre consigliabile lavarsi le mani con attenzione , dopo aver manipolato i colli in arrivo.