Si sta avvicinando il Carnevale e ci si prepara a festeggiarlo anche in cucina! Infatti non manca la tradizione gastronomica in ogni regione d’Italia legata a questa ricorrenza. E da nord a sud dello stivale sono tanti i dolci carnevaleschi buoni da mangiare e facili da preparare che soddisfano le voglie e i palati di tutti, e soprattutto dei bambini.
Tra questi vi sono le chiacchiere, preparate con ingredienti poveri e che costano poco e che, a seconda della regione nella quale vengono cucinate, prendono nomi diversi. Infatti “chiacchiere” vengono chiamati nel sud Italia, mentre sono denominate “frappe” a Roma, “cenci” in Toscana, “bugie” a Genova e “cioffe” a Sulmona. E poi ancora sfrappole, crogetti, intrigoni, zeppole etc etc.
Comunque poco importa con quale nome queste vengono chiamate perché, tranne per qualche lieve variante nel dosaggio degli ingredienti principali, la sostanza non cambia e sono buone da mangiare in qualsiasi parte del nostro Paese.
Sembra che le origini di questo particolare dolcetto arrivino da molto lontano. Si dice infatti che nellantichità i romani preparassero un dolce simile per festeggiare anche loro il Carnevale. Le chiamavano “frictilie” e le friggevano nel grasso.
Anche nel Rinascimento si potevano trovare le chiacchiere durante i banchetti abbondanti e ricchi di grassi e di dolci che erano soliti fare nel periodo di Carnevale.
La preparazione delle chiacchiere è piuttosto breve e non richiede molta fatica. Basta infatti avere dimestichezza col mattarello e magari sapere anche impastare bene la farina.
Per quanto riguarda gli ingredienti, prendete carta e penna e segnatevi ciò che occorre: 500 grammi di farina, 50 grammi di zucchero, 50 grammi di burro, 2 uova, 1 bustina di vaniglia, un bicchiere di liquore (preferibilmente un bicchiere di Marsala o del vermouth bianco), scorza grattugiata di limone, 200 grammi di zucchero a velo ed un pizzico di sale.
Per prima cosa bisognerà disporre la farina sopra un piano e a questa andranno aggiunti lo zucchero, le uova, il burro, la vaniglia, la scorza di limone, il pizzico di sale e il bicchiere di liquore. Poi si passerà alla lavorazione dell’impasto sino ad ottenere una pasta morbida che lasceremo riposare per circa 20 minuti. Poi prendete il vostro mattarello e cominciate a stendere la pasta, ottenendone uno strato sottile. Per far sì che limpasto non appiccichi sul ripiano o sul mattarello, provate a spolverizzarli con farina 00. Ovviamente chi preferisce e ne è provvista, può “tirare” la pasta con la macchinetta, che è ancora più semplice.
A questo punto dovrete tagliare con una rotella dentellata delle fettucce ovvero delle piccole strisce di pasta lunghe 10 centimetri e larghe un paio, oppure dei rombi, che andrete a friggere nell’olio bollente. Ed ecco che solo dopo pochi minuti le vostre chiacchiere saranno pronte. Appena saranno ben dorate sgocciolatele sulla carta assorbente, spolveratele con lo zucchero a velo aiutandovi con un colino. Sono buone anche cosparse di miele o di cioccolato. In Sicilia le servono con il pistacchio. Ricordatevi di servirle ancora calde e …buon appetito!
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