La Piramide Cestia (detta forse più propriamente Piramide di Caio Cestio) è una piramide che si trova a Roma tra il Cimitero Protestante e Porta San Paolo, nel prato del Cimitero acattolico.
E’ una piramide in stile egizio e fu costruita come la tomba di Gaio Cestio nel 12 Avanti Cristo. E’ costruita in calcestruzzo con una ricopertura di marmo, quello bianco di Carrara.
La piramide di Cestio mostra quanto sia stato vasto l’impatto della cultura egizia nel mondo. Dopo che l’Egitto è stato assoggettato alle regole romane, molti soldati e alti ufficiali tornarono in patria. Uno di questi, Gaio Cestio, rimasto impressionato dalle piramidi, decise di farsene costruire una appositamente. Per questo fu anche molto preciso. Nel suo testamente scrisse che la piramide avrebbe dovuto essere eretta in 330 giorni, altrimenti tutta la sua eredità sarebbe stata perduta. Gli eredi furono tanto veloci che la piramide sorse addirittura con qualche giorno di anticipo.
La piramide è alta 27 metri con una base di 22 metri. All’interno si trova una camera dove è disposto il sepolcro. La camera è di circa 6 metri per 4 e alta quasi 5.
L’angolo di costruzione, rispetto alle piramidi egiziane, in particolare quelle di Giza, è più acuto. Questo è dovuto al fatto che il materiale di costruzione è il calcestruzzo, con una resistenza strutturale più elevata, che ha permesso una forma più slanciata.
All’inizio il monumento era stato messo nella Via Ostiense ed era stato abbellito con del blocchi di tufo. Inoltre aveva delle colonne poste sugli angoli e delle statue del defunto vicino la porta.
Purtroppo la piramide è stata irrimediabilmente rovinata da alcuni ladri alla ricerca di preziosi. Infatti sulla parete di fondo della camera sepolcrale c’è un buco al posto del ritratto del defunto.
Malgrado sul lato orientale ci sia un’iscrizione dove viene spiegata la storia della piramide e per conto di chi fu eretta, durante il Medio Evo la credenza popolare indicava la Piramide di Cestia come il sepolcro di Remo, il fondatore, con Romolo, della stessa città di Roma. In questo errore cadde anche Francesco Petrarca, che la indicava in questo modo in una celebre epistola. Poggio Fiorentino, per prenderlo un po’ in giro, disse che il grande esperto latinista cadde in errore per via di alcune fronde di rami che coprivano l’iscrizione.
In ogni caso questo riferimento a Remo rese molto celebre la piramide, che fu meta di molti viaggiatori, soprattutto durante il Seicento.
Durante il terzo secolo la Piramide di Cestio fu annessa alle Mura Aureliane, con un accesso aperto su una stradina in direzione del Tevere. Verso la fine del 1600 ci furono degli scavi per conto di Alessandro VII che ne scrisse anche sulla facciata: furono trovate le basi delle statue e poi venne scavato un passaggio per la camera sepolcrale. Addirittura il Borromini stilò un progetto per trasformare la piramide in chiesa, ma non ebbe buon esito.
Famosa in tutto il mondo, questa bizzarra ed originale piramide resta una delle attrazioni turistiche di Roma. E’ facilmente raggiungibile con la metropolitana alla stazione Piramide, oppure con le linee dell’autobus ATAC con tre tram, tutti i giorni compresi i festivi. Un monumento da non perdere assolutamente.
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