Nell’era della fotografia digitale ci sono ancora un certo numero di appassionati e soprattutto professionisti che non rinunciano all’utilizzo delle pellicole piane. La differenza tra le pellicole piane e quelle normali sta nel fatto che quest’ultime sono avvolte in rotolini che ci sono abbastanza familiari, invece le pellicole piane sono tipo lastre da inserire nella macchina fotografica che in questo caso viene chiamato “banco ottico”. Le pellicole piane hanno la non secondaria caratteristica di permettere foto con un dettaglio e una risoluzione irraggiungibile per qualsiasi digitale esistente. I negativi ottenuti dalle pellicole piane sono solitamente di formato da 10×12 a 20×25. Da notare che queste misure sono espresse in centimetri e non a caso vengono definite Grande Formato. Ogni fotografia richiede un tempo non indifferente poiché per scattare una foto bisogna prima mettere a fuoco, successivamente inserire la pellicola piana. A questo punto si può scattare la foto ed infine si toglie la pellicola. Tutto questo procedimento deve naturalmente essere ripetuto per ogni singola fotografia… non certo comodo come una digitale! I vantaggi? Il principale è che si riescono ad ottenere dettagli così definiti da poter effettuare ingrandimenti di portata gigante con la qualità dell’immagine assolutamente perfetta. Il banco ottico usato per la ripresa è come quello che si vede nei vecchi film a bianco e nero ai tempi del pionierismo della fotografia, la forma della quale è rimasta immutata fino ai giorni nostri con il suo enorme cavalletto e il soffietto nero. Questo apparecchio è particolarmente adatto alla fotografia in studio e specialmente dello still-life (natura morta), ovvero la ripresa di oggetti inanimati. In alcuni casi il banco ottico è utile nella fotografia architettonica in quanto ha il vantaggio di consentire di correggere le deformazioni prospettiche. Gli svantaggi di tale soluzione di ripresa sono la pesantezza e la scomodità per il trasporto dell’attrezzatura, rendendole di fatto poco agevoli per lo scatto in esterno. Altro svantaggio è la complessità stessa dell’operazione di ripresa che richiede di effettuare tutta l’operazione con i giusti tempi al fine di ottenere lo scatto perfetto al momento giusto. I vantaggi invece stanno tutti nella qualità finale dell’immagine, incomparabile a tutte le medio – piccolo formato e neanche proponibile per quanto riguarda le reflex. Tale genere di approccio alla fotografia non è sicuramente per l’amatore dello scatta e via oppure al semplice appassionato della domenica. La pellicola piana e il banco ottico sono l’essenza stessa della fotografia, nella sua preparazione e pianificazione. E’ indicata soprattutto a chi ricerca la perfezione dello scatto a sacrificio della praticità, a chi richiede al mezzo una fedeltà assoluta pur cedendo allo stesso molto del suo tempo e che saprà essere ripagato. Giova ricordare infine due grandi fotografi che hanno utilizzato le pellicole piane con risultati che un qualsiasi appassionato di fotografia dovrebbe osservare: Robert Mapplethorpe e Ansel Adams. Il primo ha prodotto bellissime fotografie del corpo umano e di alcuni esemplari di fiori mentre il secondo ha ripreso i parchi naturali americani.
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