Trattare il problema dello stalking non è semplice, coloro che ne sono vittime, principalmente donne, sono perseguitate, molestate, vessate e inseguite sia nella vita privata che pubblica, da persone conosciute che si rivelano dei veri e propri persecutori abbatendo qualsiasi sicurezza e serenità nella vittima. Sempre più spesso il problema diventa sociale e finisce sulle pagine dei giornali o riempie i talk show televisivi quando una donna è vittima di violenze che spesso sfociano nella morte della stessa vittima e nell’arresto del suopersecutore, che nel più dei casi stava reiterndo nel reato, si scatena allora il caso mediatico, si indaga sul perchè e sul come non si sia potuto fare nulla per impedire che l’ennesimo tragico evento potesse accadere, sulle possili soluzioni. Da qualche anno è stata emanata una legge che definisce lo stalking e chi lo compie un vero e proprio reato di persecuizione, si può denunciare e ammonire, grazie alle forze di polizia, i propri persecutori. Nella maggioranza dei casi, le statistiche parlano di circa l’ottanta per cento dei casi, le vittime di stalking conoscono il loro persecutore, si tratta per lo più di ex fidanzati, o mariti, persone che non si rassegnano alla fine di una relazione e che riversoan tutta la loro sfrustrazione nella persona un tempo amata, scambiando l’attenzione morbosa e le minaccie per amore. La prima cosa da fare quando si è davanti ad una persona che non si rassegna o che diventa aggressiva e molesta è interropere ogni rapporto, spesso cercare un punto d’incontro o un chiarimento può risultare controproducente e può far fraintendere nel comportamento, troncare ogni rapporto è necessario. Bisogna poi parlarne con persone esperte, nei casi più estremi anche con la polizia, pur ritenendo la denuncia un caso estremo, è spesso necessario anche solo un ammonimento, molti dopo un evento del genere rinuciano a perseguitare le loro vittime. Gli stalker non sono solo uomini o ex compagni, ma è anche vero che sono le donne le maggiori vittime, che non sono in grado di difendersi. Riconoscere uno staker non è semplice, nella maggioranza dei casi sono persone comuni, senza apparenti problemi, che riversano tutte le loro attenzioni inizialmente leggere ma col tempo sempre più pressanti e morbose nei confronti di una persona che conoscono bene, che seguono e di cui conoscono la vita.
Interrompere ogni rapporto è fondamentale, così come conservare tracce e prove di queste persecuizioni, è necessario per potersi tutelare nei cas di una denuncia ed un eventuale processo, e-mail bigliettini intimidatori, messaggi sulla segreteria possono essere prove necessarie durante una denuncia. Bisogna parlarne con le persone più fidate, non lasciare trapelare informazioni della propria vita, spesso è necessario anche cambiare i propri contatti telefonici o la propria e-mail.
Non esistono regole generali, ma atteggiamenti e comportamenti dettati dal buon senso e dall’intuito, sperando che la persona possa ravvedersi e chiedere l’aiuto di cui ha bisogno è il primo passo per una cura e magari anche una possibile e lunga guarigione.
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