Nel corpo umano la caviglia è l’articolazione più soggetta alle slogature e, se si considera che insieme alla “gemella” è quella che sorregge tutto il peso corporeo, è facile immaginare quale problema si presenti ogni volta a chi malauguratamente mette un piede in fallo, o scivola, non calcola bene un gradino…
Quando ciò succede, per prima cosa bisogna cercare di capirne la gravità, così da essere certi che si tratti “solo” di una distorsione. Spesso infatti, almeno in un 20% dei casi, è interessato anche il tendine d’Achille che è proprio lì, a due passi, pardon… a due centimetri!
Se c’è una rottura del tendine, si interviene in modo differente. Per appurarlo sarà sufficiente cercare di sollevarsi sulle punte dei piedi. Con un dolore acuto al polpaccio, capiremo che il tendine d’Achille è KO, se ciò non succederà, sapremo che è una distorsione.
Esiste per la distorsione una classificazione in relazione alla maggiore o minore gravità dell’infortunio, tre gradi che possono essere indicati ciascuno con i sintomi che lo caratterizzano.
1° GRADO
Si tratta della distorsione più lieve, quella che più che dolore provoca fastidio, con sensazioni dolorose solo per particolari movimenti.
Il piede non sembra gonfio, almeno nell’immediato o fin quando non ci togliamo le scarpe per la doccia.
Indicazione terapeutica
Trattare la caviglia con ghiaccio o con qualcosa di freddo. In mancanza prelevare dal freezer un prodotto surgelato (bistecca, pisellini…) e posarlo sopra in modo da evitare che ci sia versamento interno di liquidi, insieme a ogni sensazione di dolore.
E’ bene tenere l’impacco per una ventina di minuti e ripetere l’applicazione ogni tre ore per tre giorni.
Anche un bendaggio “non” stretto può agevolare la guarigione.
2° GRADO
Questo tipo di distorsione può essere il più fastidioso, anche se non per forza più doloroso. Il gonfiore compare quasi subito determinato dalla lesione in atto dei legamenti. E’ una caviglia che rischia di cedere.
Indicazione terapeutica
Intervenire subito con un impacco freddo come suggerito prima.
Se dopo un’oretta la caviglia fa ancora male, è consigliabile andare presso il Pronto Soccorso per una radiografia, soprattutto per accertarsi che non vi sia frattura. Anche un’ecografia può aiutare a capire se ci sono legamenti “allentati”.
Possono servire ghiaccio, una fasciatura rigida e riposo per un periodo che sarà determinato… dalla gravità del danno.
Antidolorifici aiuteranno a sopportare il dolore.
3° GRADO
E’ la distorsione più dolorosa, con versamento interno di sangue, con caviglia livida, senza possibilità di camminare.
Si guarisce ugualmente, però, con la prospettiva certa di dimenticare l’infortunio.
Una cavigliera rigida, per bloccare l’articolazione, può dare buoni risultati, anche rapidi.
Indicazioni terapeutiche
Anche in questo caso intervenire con ghiaccio e farsi accompagnare dai medici del Pronto Soccorso.
Anche per questa distorsione può essere necessario ricorrere a una radiografia o ecografia, per capire se c’è una frattura o la rottura dei legamenti.
La frattura può aver bisogno di trattamento chirurgico e anche i legamenti possono richiedere di intervenire chirurgicamente in artoscopia (= inserendo strumenti di piccole dimensioni).
La convalescenza per il recupero potrà variare dai quaranta ai sessanta giorni.