Come tutti sapete, o avete avuto modo di constatare da vostri vicini che ristrutturano o ri-arredano la loro abitazione, la scelta del pellet è oggigiorno sempre più diffusa. Perchè?
Primo fra tutti i motivi è quello ecologico: la combustione di questi trucioli di legno compressi ha una bassa emissione di fumi anche grazie all’assenza di collante, questo permette una riduzione di monossido di carbonio prodotto, il 25% in meno rispetto agli altri combustibili. Un altro aspetto molto importante, soprattutto per le tasche, è il risparmio: la stufa a pellet è in grado di raggiungere alti rendimenti con modesti consumi avendo così un risparmio energetico circa del 40% rispetto ai tradizionali sistemi di riscaldamento. Questo dato è ovviamente approssimativo, ogni combustibile ha le sue caratteristiche, ma facendo una media il pellet risulta essere un valido sistema per creare calore con pochi o minimi consumi.
Detta in questi termini sembra la soluzione più adatta per il riscaldamento dei nostri ambienti casalinghi , ma anche il pellet ha i suoi limiti. Il più intuitivo è l’autonomia limitata a un certo numero di ore: avendo una stufa con un serbatoio di 30Kg l’autonomia varia da un minimo di 14.3 h ad un massimo di 43.0 h a seconda della potenza di regolazione impostata.
Se confrontata con il vecchio ed inquinante sistema a gas , il quale permetteva un’autonomia infinita data dalle condutture del gas, potrebbe risultare un po’ limitante.
Viste le scarse finanze disponibili ultimamente, un gran numero di persone, in seguito all’acquisto, sceglie di montare ed installare questa stufa senza chiamare squadre di tecnici specializzati . Molti si ingegnano con consulti via internet o semplicemente consultando il manuale di installazione allegato alla stufa, procedono al montaggio e messa in opera di essa, ne deriva così un notevole risparmio.
C’è anche da dire, però, che spesso il montaggio e la prima accensione sono quasi sempre compresi nel prezzo, ma potrebbe capitare che la si acquista ad una fiera o anche grazie a delle offerte speciali e il montaggio e la messa in funzione potrebbero pagarsi a parte.
Le cose da sapere non sono tante, ma vanno fatte con molta dedizione e cura: bisogna innanzitutto, quando è possibile, installare la stufa nel punto più centrale dell’ambiente da riscaldare, in modo da facilitare la distribuzione uniforme del calore. In ogni caso il posizionamento della stufa sarà condizionato dal posizionamento della canna fumaria a cui dovrà essere più vicina possibile. Poi il collegamento alla canna fumaria è un’operazione importante e delicata che pregiudica il corretto funzionamento della stufa, quindi una canna fumaria mal messa potrebbe essere causa di pericolose fuge di monossido di carbonio, quindi ATTENZIONE!
Quasi tutte le stufe hanno motori per espellere i fumi nella stufa, ma molte ventole non li spingono per più di un metro, quindi se disponete di una canna di dimensioni medio-lunghe, ad un certo punto dovrà per forza funzionare per tiraggio naturale. Assicuratevi , inoltre, che il diametro della canna sia adeguato e con meno curve possibili.
Non mi resta che raccomandarvi di prestare la massima cura nell’istallazione e… Buon Lavoro!