L’ Anfiteatro Flavio, conosciuto in tutto il mondo col nome di Colosseo, fu costruito per ordine dell’imperatore Vespasiano e inaugurato dal suo successore, il figlio Tito, nell’80 d.C, con festeggiamenti sontuosi che durarono ben 100 giorni.
Il nome “Colosseo” viene attribuito allo stadio di Roma antica a causa dell’enorme statua di bronzo di Nerone (che raggiungeva un’altezza di ben 38 metri) nota come il “Colosso”, statua che l’imperatore volle fosse eretta a sua immagine e somiglianza nei pressi della Domus Aurea, situata proprio nelle vicinanze del (futuro) Anfiteatro.
Fu tuttavia solo nel Medioevo che l’Anfiteatro Flavio cominciò ad essere chiamato col nome che l’avrebbe reso celebre in tutto il mondo, Colosseo.
L’Anfiteatro, progettato dal geniale Rabirio o forse dall’architetto Gaudenzio, era adibito ad ospitare giochi gladiatori, esecuzioni capitali, battaglie navali (naumachie), spettacoli di caccia e ricostruzioni storiche di eventi.
Il Colosseo poteva contenere ben 80000 spettatori, i quali potevano seguire spettacoli e combattimenti che duravano dall’alba al tramonto e, alle volte, anche fino a notte fonda, grazie a un imponente numero di fiaccole che illuminavano l’anfiteatro e permetteva ai gladiatori di combattere la sera.
In genere, al Colosseo, sono spesso associate le esecuzioni e le torture subite dai martiri cristiani, anche se, a quanto pare, studi recenti dimostrano che non esistono prove documentali capaci di dimostrare il fatto che all’interno dell’Anfiteatro Flavio siano stati compiuti massacri, uccisioni ed eccidi di cristiani.
Ad ogni modo, nel 313 d.C. l’imperatore Costantino dopo aver proclamato il Cristianesimo religione ufficiale dell’impero romano, vietò di fatto le esecuzioni capitali, le persecuzioni dei cristiani e tutti i giochi gladiatorii.
Con l’andare del tempo e nei secoli successivi, il Colosseo venne progressivamente abbandonato e lasciato all’incuria. Da luogo di riunione e aggregazione, venne utilizzato prima come cimitero, quindi riconvertito in una vera e propria fortezza chiamata “Frangipane”, ed infine utilizzato come una sorta di cava dove era possibile reperire materiali da costruzione per questa o quell’abitazione.
In questo modo, il Colosseo vide una rapida decadenza, decadenza che è stata acuita a causa dei vari incendi, terremoti e saccheggi che la città di Roma fu costretta a sopportare. La struttura, comunque, rimase in piedi nonostante le ripetute calamità, e negli ultimi anni, oltre ad essere divenuto patrimonio dell’umanità e sito archeologico di importanza mondiale, è consacrata dal Vaticano, che tutti gli anni celebra al suo interno la Via Crucis.
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