Fumare è una delle condanne peggiori che ci siamo concessi, una sorta di schiavitù che ci porta a una vita di sacrifici, di primo acchito ci si concentra solo sulle implicazioni negative che il fumo ha per la nostra salute, dimenticandosi che anche dal punto di vista della socialità fumare ci fa sembrare spesso degli idioti.
Idioti che durante una cena con amici si devono alzare più volte dal tavolo per uscire, poco importano i rigori dell’inverno, e stringere tra le dita la tanto sospirata bionda; idioti che perdono del tempo prezioso per ritagliarsi qualche minuto per fumare la loro agognata sigaretta sottraendo tempo a cose ben più importanti.
Ma questo non vuole essere un trattato sulla stupidità del fumatore, piuttosto si propone di essere una guida per comprendere quanto la dipendenza dal fumo sia facilmente aggirabile con l’aiuto della macchina più efficiente che abbiamo a nostra disposizione: il nostro cervello.
Innanzitutto il fatto di fumare è un acquisizione che ci deriva dalla nostra società, per anni siamo stati bombardati di immagini dove i personaggi più belli e più affascinanti del cinema impugnavano una sigaretta, qualche esempio. Nel film “Colazione da Tiffany” tutti fumano sempre, un film culto che attraversato generazioni propone ancora oggi questo binomio charme/sigaretta, più charme più la tua sigaretta sarà ricercata e di dimensioni non convenzionali, basti ricordare il lungo bocchino che impugna Audrey Hepburn durante una festa con la sua tribù di amici scanzonati.
Senza dimenticare l’immagine di grandi scrittori o protagonisti di classici della letteratura che costruivano il loro personaggio con una sigaretta tra le dita.
Ora, a mente lucida, c’è da chiedersi quale fascino risieda in un oggetto che in primis emana un odore innaturale che si impregna al nostro corpo e ai nostri abiti, quale fascino potrà mai avere una donna che ci apprestiamo a baciare il cui alito sa di portacenere.
Quindi prima di tutto sfatiamo il mito del fumare è fascinoso, rileggiamo con occhi critici tutta la mitologia del fumo che tv, cinema, letteratura e le varie forme d’arte ci hanno tramandato.
E’ vero smettere di fumare è difficile, perchè la dipendenza dal fumo è a tutti gli effetti una tossicodipendenza, con la differenza che l’opinione comune commisera nella migliore delle ipotesi, se non condanna il tossicodipendente da eroina, ma colui che dipende dal fumo non è in alcun modo condannato.
Bè se non lo fanno altri, iniziamo a farlo noi, vederci sotto questa luce la smetterà di farci vivere questa dipendenza come un vizietto e farcela vedere per quello che realmente è.
Vanno poi sfatate tutte quelle scuse che ricerca il fumatore per spiegare la sua dipendenza, fumo perchè mi rilassa, mi fa stare bene…e cose simili, non è così, rendiamoci conto che il fumatore è fondamentalmente una persona insicura e che ricerca in un veleno la propria sicurezza.
Io da quando ho smesso di fumare riesco a fare più attività fisica e il mio corpo non è mai stato in forma come in questo momento, mi sento maggiormente concentrata in ciò che faccio perchè non ho sempre quel pensiero fisso di uscire a fumare e riesco a finire un lavoro tutto d’un fiato senza pericolose pause sigaretta.