La progressiva informatizzazione di molte pratiche burocratiche è una tendenza in atto che vede la pubblica amministrazione impegnata ad eliminare il ricorso ai documenti cartacei non solo per offrire un servizio più efficiente all’utenza, ma anche per perseguire degli obiettivi di riassetto organizzativo finalizzati al contenimento dei costi.
Risale al 1993 la costituzione dell’Autorità informatica per la pubblica amministrazione, ma è solo a partire dal 1997 con l’articolo 15 della legge n.59, più comunemente conosciuta come “Legge Bassanini 1”, che venne sancito il principio della validità giuridica degli atti trasmessi in via telematica, tale norma e i successivi regolamenti hanno avuto poi nel tempo una più ampia articolazione che si è concretizzata in tutta una serie di strumenti pratici, tra cui è da annoverare anche la cosiddetta posta certificata che ha valore legale al pari di una raccomandata con avviso di ricevimento; tra questi strumenti che permettono alla pubblica amministrazione e all’utente di comunicare più efficacemente rientra anche la registrazione del contratto di affitto attraverso il mezzo telematico.
La registrazione di un contratto d’affitto non deve essere confusa con una generica comunicazione tramite posta elettronica, ma si tratta di una procedura che deve rispettare determinate modalità fissate dalla pubblica amministrazione.
Cosa avveniva prima che fosse introdotta questa modalità di registrazione? Il contribuente doveva recarsi presso l’Ufficio di Registro competente territorialmente e procedere alla registrazione previa compilazione dell’ apposito modulo F23. La registrazione comportava il pagamento di una tassa le cui aliquote variavano in relazione alla natura giuridica del bene, alla quantità dei beni da registrare ecc.
La riorganizzazione dell’amministrazione finanziaria ha portato all’abolizione dell’Ufficio del registro le cui competenze sono state trasferite all’Agenzia delle Entrate.
I cambiamenti avvenuti nell’ambito dell’amministrazione finanziaria hanno comportato delle novità sia in ambito organizzativo che procedurale.
Per quanto riguarda la registrazione di un contratto d’affitto il contribuente può attualmente perfezionare la procedura utilizzando il programma predisposto dall’amministrazione finanziaria che si può scaricare dal sito delle Agenzie delle Entrate.
Prima di inoltrare la registrazione del contratto, il software provvede al controllo dello stesso per verificare la correttezza della procedura seguita.
Esperienze personali: Chi scrive utilizza regolarmente il servizio telematico messo a disposizione dall’Agenzia delle Entrate. Si consiglia pertanto di registrarsi al sito seguendo le modalità riservate agli utenti Fisconline dopo essere venuti in possesso di un pin personale che consente inoltre di effettuare una molteplicità di adempimenti fiscali e di comunicare con l’amministrazione finanziaria.
Nello specifico per quanto riguarda la registrazione del contratto d’affitto, tutta la procedura è guidata e avviene in modalità criptata garantendo al contribuente l’assoluta sicurezza dell’intera operazione.
Prezzo: Il software messo a disposizione dall’Agenzia delle entrate è gratuito.
Svantaggi: Non ve ne sono anche se gli utenti più anziani possono avere qualche difficoltà nonostante la semplicità della procedura.
Vantaggi: Facilità della procedura di registrazione, risparmio di tempo, procedura di controllo che garantisce la correttezza dei vari passaggi, il pagamento delle imposte è successivo alla registrazione del contratto trasmesso per via telematica, autenticazione tramite pin.