In Ecuador, la Quaresima e la Settimana Santa sono caratterizzate da una varietà di tradizioni e pratiche culinarie uniche, tra le quali spicca la Fanesca.
Questo piatto, più che una semplice zuppa, è un vero e proprio simbolo di unità, condivisione e ricchezza culturale, che riunisce ingredienti autoctoni e tecniche culinarie ereditate da generazioni.
La Fanesca non è solo un piatto, ma una celebrazione dell’identità ecuadoregna, della diversità e della ricchezza della sua terra.
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Origine e Storia della Fanesca
La Fanesca è uno stufato ricco e complesso che si prepara tradizionalmente solo durante il periodo di Quaresima e la Settimana Santa. Questo piatto unico è profondamente radicato nella cultura ecuadoregna e simboleggia l’unione delle tradizioni indigene pre-colombiane con quelle introdotte dagli spagnoli durante la colonizzazione.
La Fanesca incorpora una vasta gamma di ingredienti, principalmente legumi e cereali raccolti localmente, combinati con pesce salato (bacalao, il baccalà), che riflette l’influenza della dieta cattolica, che proibisce il consumo di carne rossa durante la Quaresima.
Ogni ingrediente ha un significato simbolico, con i 12 diversi tipi di legumi e cereali che rappresentano gli Apostoli, mentre il pesce rappresenta Gesù. La preparazione della Fanesca è un’attività che richiede tempo e dedizione, spesso svolta collettivamente, che rafforza legami familiari e comunitari, riflettendo lo spirito di condivisione e di unità della stagione quaresimale.
Come preparare la Fanesca: Lo stufato made in Ecuador per la Pasqua
La preparazione della Fanesca può variare leggermente tra le diverse regioni dell’Ecuador e persino tra le famiglie, ma la ricetta di base rimane una celebrazione della diversità e dell’abbondanza.
Ingredienti:
1/2 kg di bacalao (pesce salato), ammollato e strisciato
1 tazza di fave secche
1 tazza di lenticchie
1 tazza di piselli secchi
1 tazza di mais
1 tazza di zucca, tagliata a cubetti
1 tazza di choclo (mais andino), tagliato
2 patate grandi, tagliate a cubetti
1 tazza di arvejas (piselli verdi)
1/2 tazza di olio o burro
1 cipolla grande, tritata finemente
4 spicchi d’aglio, tritati
1 litro di latte
1 tazza di panna
1/2 tazza di formaggio fresco, grattugiato
Uova sode, prezzemolo e formaggio per guarnire
Sale e pepe a gusto
Preparazione:
Preparare il pesce: Sciacquare bene il baccalàgià ammollato per rimuovere il sale in eccesso. Cuocerlo in acqua fino a che diventa tenero, poi sminuzzarlo.
Cuocere i legumi: In pentole separate, cuocere fave, lenticchie, piselli secchi e mais fino a che sono quasi teneri. Scolarli e metterli da parte.
Preparare il soffritto: In una grande pentola, riscaldare l’olio o il burro e soffriggere cipolla e aglio fino a che non sono dorati. Aggiungere la zucca, il choclo, le patate e le arvejas e continuare a soffriggere per alcuni minuti.
Assemblare la Fanesca: Aggiungere i legumi cotti al soffritto insieme al pesce sminuzzato. Aggiungere latte e panna e cuocere a fuoco medio-basso, mescolando frequentemente, fino a che tutti gli ingredienti sono ben amalgamati e la zuppa si addensa.
Condire: Aggiustare di sale e pepe. Poco prima di servire, aggiungere il formaggio fresco grattugiato e lasciarlo sciogliere nella zuppa.
Servire la Fanesca ben calda, guarnita con uova sode tagliate a metà, prezzemolo tritato e ulteriore formaggio, se desiderato. Questo piatto non è solo un pasto ma un’esperienza culinaria che racchiude la storia, la cultura e le tradizioni dell’Ecuador, offrendo un momento di riflessione e gratitudine durante il periodo quaresimale.