Un murales è un dipinto, di tematica varia, realizzato su una parete o su una larga superficie in muratura. Alla base un genere di pittura divenuto celebre per il movimento artistico messicano noto come muralismo. Un movimento pittorico di strada, divenuto vera tendenza artistica degli ultimi anni.
Un genere realizzato da esponenti di una tale bravura, Bansky su tutti, da essere considerati alla stregua davvero alla stregua dei grandi artisti. Naturale, quindi, che molti ragazzi vogliano apprendere i segreti per dipingere murales.
Seppure appartenenti ambedue alla street art, non vanno confusi i murales con i graffiti.
Quest’ultimi, infatti, si presentano e nascono, in origine, come firme griffate, realizzate in grandi dimensioni e forme molteplici.
Diversa anche l’epoca di nascita, con il graffitismo nato “solo” attorno agli anni 60′, grazie alla diffusione della bomboletta aerosol, arma per eccellenza della cultura hip-hop.
Due diversi modi di vivere l’arte, due diverse forme di espressione e valorizzazione (anche se non per tutti) dell’ambiente urbano. Se, però, i graffiti nascono, di norma, come espressione di sé, ai murales il compito, ben più arduo e meritevole, di esprimere le istanze del noi.
Ecco allora come iniziare a fare murales. (vuoi imparare a dipingere con gli acquerelli, leggi la nostra guida).
Indice Guida Gratis:
L’evoluzione della cultura dei murales negli anni
Ovviamente non è finalità della trattazione incitare alla realizzazione di murales, anche per la nostra codificazione sotto questo punto di vista, è assolutamente chiaro.
L’art. 639 del Codice Penale, infatti, chiarisce senza ombra di dubbio che, al di là di determinate casistiche, è prevista una sanzione a danno di chi deturpi o imbratti le cose altrui.
Per la precisione il dispositivo dello stesso, dichiara che:
Chiunque, fuori dei casi preveduti dall’articolo 635, deturpa o imbratta cose mobili altrui è punito, a querela della persona offesa, con la multa fino a euro 103. Se il fatto è commesso su beni immobili o su mezzi di trasporto pubblici o privati, si applica la pena della reclusione da uno a sei mesi o della multa da 300 a 1.000 euro.
Se il fatto è commesso su cose di interesse storico o artistico, si applica la pena della reclusione da tre mesi a un anno e della multa da 1.000 a 3.000 euro. Nei casi di recidiva per le ipotesi di cui al secondo comma si applica la pena della reclusione da tre mesi a due anni e della multa fino a 10.000 euro.
Nei casi previsti dal secondo comma si procede d’ufficio. Con la sentenza di condanna per i reati di cui al secondo e terzo comma il giudice, ai fini di cui all’articolo 165, primo comma, può disporre l’obbligo di ripristino e di ripulitura dei luoghi. Ovvero, qualora ciò non sia possibile, l’obbligo a sostenerne le relative spese o a rimborsare quelle a tal fine sostenute. O ancora, se il condannato non si oppone, la prestazione di attività non retribuita a favore della collettività per un tempo determinato comunque non superiore alla durata della pena sospesa, secondo le modalità indicate nella sentenza di condanna.
Il ruolo dei murales oggi
È altrettanto vero che i murales sono nati da movimenti di protesta, come espressioni libere e creative del popolo contro il potere costituito. Una tendenza che pur assumendo nel tempo maggiore valore estetico, non ha mai rinunciato al profondo valore sociale che l’ha generata.
Attualmente è una pratica molto diffusa tra i giovani artisti e viene eseguita, principalmente, su superfici pubbliche.
Sempre più spesso, infatti, se ne vedono sui muri di strada, alimentando controversie tra chi vorrebbe rimuoverli e chi, al contrario, li considera, invece, espressioni artistiche di alto valore. Negli ultimi tempi, però, sembra si sia trovata un buon compromesso. Addirittura, ai murales vengono riservate delle zone di strada, che identificano un determinato luogo e sono commissionati da Enti pubblici, diventando richiamo di Turismo Culturale.
Non mancano, ad esempio Roma, le città che hanno deciso di permettere e destinare delle pareti di molti edifici, a questa possibilità pittorica (qui l’articolo relativo alla regolamentazione nella Capitale).
Quanto costa un murales
Non sorprende, quindi, che i maggiori artisti, a differenza dei tempi in cui, se sorpresi all’opera, se la dovevano dare a gambe, oggi vengono pagati anche profumatamente per dipingere murales.
Il costo, ovviamente, varia a seconda della grandezza del dipinto. In in generale un murale di 160 x 90 centimetri ha un costo che si aggira intorno ai 1.000 euro, mentre un murale di 80 x 60 centimetri costa intorno ai 500-600 euro.
Naturalmente la cifra varia a seconda, non solo della grandezza, ma anche del progetto o del soggetto da disegnare, del luogo dove sarà effettuato e dalla bravura e l’esperienza dell’artista.
Come si dipinge un murales
Dipingere un murales non è molto difficile, ma è bene seguire una serie di regole fondamentali.
Per prima cosa è importante che il muro prescelto non si sgretoli al solo toccarlo, per il resto si può dipingere su tutti i tipi di cemento armato, di tufo, su mattonelle o lamiere. Anzi, talvolta, più il muro è irregolare più è sorprendente il risultato, regalando bellissimi effetti di ombre e luci.
Una volta deciso il progetto o il disegno, tenendo presenti le caratteristiche del muro, è possibile passare alla sua realizzazione.
Sul fondo sarà sempre necessario stendere un fissativo, così da “assicurare” la presa della pittura. Se il muro è scuro al fissativo bisogna mescolare un po’ di colore chiaro.
In seguito, bisogna delineare il disegno con la pittura nera. Per chi è alle prime armi, per i principianti potrebbe essere d’aiuto un proiettore che proietti l’immagine ingrandita sul muro, dapprima disegnata su un foglio normale, e ripassare i contorni.
L’uso del colore nei murales
Una volta disegnato il progetto, si passa al colore.
Le tinte base sono il bianco, il rosso, il nero, il blu e il giallo, che mescolati formano tutte le tonalità e i colori.
Quando tutto è finito, è necessario ripassare i bordi del disegno per eliminare le eventuali sbavature o le scolature di colore.
Un murale, in genere resiste quattro o cinque anni, in seguito i colori sbiadiscono e il muro ritorna pronto per un altro disegno, che nuovi artisti potranno sperimentare.
Oggi i murales vengono dipinti anche nelle mura interne, ad esempio in garage o addirittura in casa. Infatti, fra i ragazzi, emerge sempre di più la moda di dipingere sulle pareti delle proprie camerette enormi murales. Opere, i cui soggetti sono scelti dagli stessi proprietari della stanza che commissionano il lavoro, con sommo piacere o dispiacere dei genitori.
Link utili: la storia del Muralismo, qui trovi le sue origini.
qui l’articolo del codice penale relativo all’imbrattamento