Murales è una parola messicana che significa fare disegni sui muri. Negli anni, questa tecnica è stata usata sia per propagandare le varie forme di protesta, sia all’interno di edifici di culto, e in tutti casi in cui un artista ha deciso di abbellire un muro bianco.
La prima cosa da fare è scegliere il muro. Le realtà di ogni città sono piene di pareti che potrebbero accogliere un murales, ma è buona norma e regola chiedere l’autorizzazione al proprietario. I materiali da utilizzare sono pittura lavabile o superlavabile per esterni, pennelli di varie dimensioni, secchi, scala o chi ha la possibilità, trabatello con ruote.
Se il muro è intonacato, bisogna sfregare la mano sulla superficie e verificare che non si sbricioli o ci siano pietre che possano cadere. Diversamente bisognerebbe intonacare il muro o meglio, optare per un altra parete. Nel caso in cui il muro sia del tipo con i mattoni a vista, si realizzerà ugualmente il murales, il quale sarà valorizzato dalla luce del sole che formerà ombre e movimenti.
Prima di prendere il pennello in mano è bene realizzare un progetto, tenendo conto delle varie rientranze, dei buchi, delle finestre.
Una piccola finestra, ad esempio, può diventare la feritoia di un carcere dalla quale fare uscire le mani dei reclusi, un buco può diventare la tana di un animale, da una feritoia o da una pietra mancante si può far sgorgare un ruscello.
Bisogna quindi decidere quale disegno fare in quel determinato muro.
Un occhio di riguardo va tenuto sulle proporzioni: un particolare sproporzionato attirerà l’attenzione di un passante distratto, quindi a seconda del messaggio che si vuole lanciare, si può adottare questo stratagemma. Chi è alle prime armi, può sfruttare la tecnica della diapositiva. E’ possibile fotografare un altro murales, o un disegno che piace particolarmente, e far realizzare una diapositiva presso un qualsiasi negozio di fotografia. Tramite l’uso di un diaproiettore sarà molto più semplice avere proporzioni e ottenere così un ottimo effetto pur non essendo professionisti. Prima di tutto bisogna però “trattare” il muro, dando una mano di “primer”. Questa particolare tinta, serve a bloccare le polveri e a favorire l’adesione della pittura. Si trova in tutti i negozi di materiali edili e si diluisce semplicemente con acqua. Se la superficie è molto scura, si può mescolare del bianco al “primer”, in modo che i colori risultino più accesi.
Tracciare quindi i bordi di tutte le figure utilizzando il nero, senza aver paura di sbagliare, poichè i colori sono molto coprenti e si può correggere tutto facilmente. Le tinte base sono bianco, nero, giallo, rosso e blu.
Con questi colori si possono ottenere tutti gli altri nelle varie sfumature e intensità. Ad esempio, mescolando il nero col bianco si ottiene il grigio; mescolando il nero col rosso si ottiene il marrone; mescolando il bianco col rosso si ottiene il rosa; mescolando il giallo con rosso si ottiene l’arancione e così via. Ovviamente si possono dare le più svariate tonalità dosando più o meno l’uno o l’ altro colore. Una volta ultimato il murales, è usanza immortalare l’opera appena realizzata, in modo che il lavoro delle intemperie e del tempo stesso non cancellino definitivamente il ricordo.
Buon lavoro e buon divertimento.