“La Sardegna è la Sardegna.”
L’affermazione può sembrare strana e si può pensare a un errore di battitura, ma non lo è, indica di proposito che si tratta di un’isola che non ha paragoni, non solo per le sue coste, come vorrebbero taluni, ma anche per il territorio all’interno, per l’aria che si respira, per la gente che si incontra e che è una continua sorpresa.
Ne parlo con cognizione di causa per averla vissuta a lungo nel tempo.
Uno (il sottoscritto) arriva per lavoro e gli si stringe il cuore, per aver lasciato casa sua, gli affetti, gli amici, e vorrebbe scappare. Ma l’isola è lì che ti aspetta, novella Circe ti prende il cuore e ti irretisce, senza accorgertene rimani ammaliato e te ne innamori, perché esiste un “mal di Sardegna”, e ti fa piacere farti coccolare dal mare, dai monti, dal paesaggio con i suoi colori e, se ti allontani, non vedi l’ora di tornarci, ogni volta che puoi.
Sì, ogni volta, e non solo d’estate quando rischia di affondare per la quantità di turisti che ci arriva. La Sardegna è bella sempre.
Ma devo parlarvi di località caratteristiche e allora passo a sottoporvi qualche istantanea della zona che frequento.
Fotografarvi “tutta” la Sardegna sarebbe impresa impossibile in poche righe..
CASTELSARDO (SS)
E’ la prima località che mi viene in mente, per la lunga frequentazione e per la bellezza in una posizione privilegiata su un promontorio roccioso nel golfo dell’Asinara.
Se ci arriverete di sera non crederete ai vostri occhi, quando le curve della strada, all’ultimo momento a causa dei monti, vi permetteranno di avvistarlo. Vedrete un paese di origine medioevale abbarbicato sul monte, un presepe vivente: è il centro storico di Castelsardo, la parte più caratteristica, con le sue viuzze tortuose, con la sua pavimentazione in pietra, con i suoi gioielli di architettura.
Il castello innanzitutto, da cui potrete abbracciare con la vista le località vicine, il mare, la via che avete fatto per salire, ma anche la cattedrale di Sant’Antonio Abate con il bel campanile in stile aragonese, gli interni con lo stile romanico, con l’architettura lignea sei-settecentesca.
ROCCIA DELL’ELEFANTE
Per arrivare a Castelsardo, in relazione alla via che averete percorso ci sarete passati vicini, se ciò non è stato, vale la pena di andarci.
Il nome stesso lo dice, si tratta di un masso trachitico enorme, modellato dagli agenti atmosferici a mo’ di testa d’elefante con la sua lunga proboscide. All’interno una Domus de Janas (=casa delle fate o streghe), cioè una struttura sepolcrale preistorica.
DOMUS DE JANAS a SEDINI (SS)
Ma se parlo di Domus de Janas non posso andare oltre, come se niente fosse, sono a casa mia, diamine!
Superiamo l’Elefante e proseguiamo verso Bulzi e, prima di arrivarci, a Sedini apparirà un’altra DOMUS DE JANAS, la Domus de “SA ROCCA”, incastonata in una roccia, unica e irripetibile, uno scherzo della fantasia che guarderemo in attesa di veder uscire… Biancaneve o qualcuno dei suoi nani.
Potremo entrare in questo ammasso calcareo e godere di una vista privilegiata verso i monti e nel contempo prendere visione dell’artigianato esposto in mostra permanente e scambiare due chiacchiere con gente ospitale, i Sardi del luogo.
Svantaggi: nessuno
Vantaggi: tutti