Mantenere il diritto d’autore significa veder riconosciuta la paternità di un’opera, in modo da poterla sfruttare economicamente, o anche solo moralmente, senza che alcuno possa, a sua volta, rivendicarne la paternità. Potrebbe anche capitare di arrivare alla situazione paradossale in cui, non solo altri sfruttano economicamente una nostra opera, ma anzi addirittura, potrebbero tentare azioni giudiziarie contro il reale autore che non può dimostrarne la paternità.
Per evitare ciò, meglio prendere dei provvedimenti, soprattutto se non si intende pubblicare l’opera in tempi brevi oppure, non si riecse a trovare un editore disposto a pubblicare la stessa.
Il metodo più economico, ma meno sicuro, è inviare al proprio indirizzo un plico tramite raccomandata con ricevuta di ritorno, il plico deve essere conservato chiuso con la cartolina, la data di spedizione vale come data in cui l’opera viene “registrata”. Non tutti i giudici, in un’ eventuale controversia, accettano questo metodo e ciò mi rende molto dubbiosa sull’utilità di tale metodo.
Il metodo invece più sicuro è il deposito in SIAE (società italiana autori ed editori). Tale deposito costa circa centoventi euro. Per un giudice costituisce una prova certa della paternità, però occorre fare delle precisazioni.
Non c’è bisogno di avere un editore, basta recarsi ad una delle sedi SIAE e depositare. La società non ne valuta la qualità, semplicemente attesta che alla data indicata, il soggetto ha depositato un’opera come sua proprietà intellettuale. La SIAE non indaga sulla corrispondenza a verità di tale dichiarazione. In caso di plagio non offre alcuna tutela, semplicemente se si ritiene sia stata plagiata una propria opera, si deve intraprendere un’azione giudiziaria tendente a stabilire di chi sia la paternità della stessa e il deposito attesta che, il soggetto ha depositato la stessa come sua opera. Il paradosso potrebbe esserci se, ad esempio, il soggetto X ha scritto l’opera, ma non l’ha tempestivamente depositata, nel frattempo la deposita Y, in questo caso sarà tutelato Y, tranne il caso in cui non si riesca a produrre la prova contraria, ritenuta però “diabolica” per la sua difficoltà.
Il deposito SIAE è valido cinque anni e può essere prolungato nuovamente, tramite nuovo pagamento. All’atto del deposito viene rilasciato un certificato.
Altra possibilità è il deposito presso un notaio, il costo comunque vi è e resta il dubbio sulla certezza della prova.
Ci sono degli svantaggi per coloro che, pur avendo un’opera già compiuta intendano comunque migliorarla oppure aggiornarla, come può accadere in materia giuridica, in questo caso resterebbe tutelata solo l’opera originariamente scritta, per questo motivo, rischiando ho scelto di non depositare, anche perchè cinque anni passano velocemente e resta un costo inutile se poi, per un qualsiasi motivo, non si riesce a pubblicare.
Per gli scrittori emergenti, può essere un peso economico da aggiungere al peso di pubblicare, visto che spesso le case editrici ai giovani chiedono di contribure alle spese, resta più sicuro visto che spesso, l’opera va fatta visionare prima di arrivare a pubblicazione.
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