Spesso, molti abitanti di tutte le nazioni europee, partono per l’Olanda non solo per i bei paesaggi, l’architettura particolare e la famosa casa di Anna Frank, ma anche per provare la vita trasgressiva che primeggia soprattutto nella capitale Amsterdam.
In questa nazione è esplicitamente permesso di fumare marijuana e altri cannabinoidi purchè si fumino nei locali preposti (i coffeshop) o all’interno delle proprie abitazioni.
Ne è anche permessa la detenzione fino a un massimo, al di sopra del quale, si verrete considerati spacciatori e di conseguenza scatteranno le sanzioni previste.
Negli stati uniti invece è dichiarato, dalle leggi federali, illegale l’uso e la detenzione di cannabinoidi: sulla legge c’è anche scritto che l’uso è vietato per qualsiasi ragione. C’è, però, una falla in questa legge: 11 stati ed il Distretto della Columbia hanno approvato normative che contemplano l’esenzione dal divieto per uso medico. Questo ha permesso l’apertura del primo coffeshop negli stati uniti. Questa recente apertura metterà chiaramente alla prova, il recente cambiamento di rotta voluto dal presidente Barack Obama. «Questo club riconosce finalmente ai suoi membri il rispetto della libertà personale», ha affermato Madeline Martinez, responsabile di NORML, un gruppo che si batte per la legalizzazione della marijuana. Lei stessa spiega in un’intervista che questo progetto va’ oltre il servire cibo e marijuana, lo scopo è soprattutto quello di organizzare lezioni, seminari,insomma, dice di volerlo far diventare un punto di riferimento per aiutare la gente a saperne di più sulla coltivazione e altri usi della cannabis. Il pensiero è nobile dato che è molto incentrato sul rispetto della libertà altrui, ma potrebbero nascere, lo stesso, malevoci sul degrado sociale che potrebbe portare una cosa del genere.
IN COSA CONSISTE: il caffè in questione (ll Cannabis Cafè) si trova in un edificio su due piani. Formalmente è strutturato come un club privato, ma pare che sia aperto a tutti i residenti in Oregon che siano membri di NORML o muniti dell’apposita prescrizione medica per l’uso di marijuana a scopo terapeutico. Ed ecco la soluzione: la ricetta!
Se io, cittadino americano, parlando con il mio medico, lo convincessi del fatto che il mio equilibrio mentale o il mio mal di testa possano essere curati o risolti con una canna di marijuana, lui avrebbe la facoltà di scrivermi una ricetta su cui sarà riportato 2 righe a riguardo della mia necessità di farne uso. Mi basterà poi andare in questo coffèshop e acquistarne la quantità prescritta dal medico.
Forse il fatto che solo il medico puo’ prescrivervi una ricetta del genere ne limiterà sicuramente l’abuso, ma per i più conservatori sarà un duro colpo da incassare. Come sempre sarà l’etica a indirizzarci nella scelta più giusta e nonostante l’esistenza di questi coffeshop, i più contrari potranno non entrarvici rispettando comunque chi ne farà uso. Voi che ne pensate?