Il mercato immobiliare è stato croce e delizia degli investitori negli ultimi dieci anni. Nel biennio 2001-2002 gli investitori in tutto il mondo uscirono dalla sbornia della New Economy, a volte con discreti guadagni, molto più spesso con le ossa rotte e la volontà di stili di investimento meno remunerativi anche se più rischiosi. Fu naturale per tutti o quasi puntare all’intramontabile mattone.
Seguirono anni di crescita tumultuosa del mercato immobiliare praticamente su tutto il pianeta: la crescita fu per lunghi periodi del 5-10% all’anno, con punte locali ancora più elevate. Una bolla che si gonfiò anche per la facilità con cui gli istituti di credito concedevano il credito e per la volontà delle famiglie di possedere la casa dove abitavano.
Ma tutti i giochi finiscono: dal 2008 l’eccessiva facilità con cui negli Stati Uniti erano stati concessi i mutui portò allo scoppio di una crisi che fu prima creditizia e poi immobiliare ed economica.
Al mercato immobiliare si può guardare oggi come a un panorama di macerie: in Italia e nel mondo i prezzi delle case, degli appartamenti e delle ville di lusso sono stabili o calanti, le nuove costruzioni quasi ferme, le compravendite asfittiche. Ma nondimeno abitare è ancora un’esigenza primaria e milioni di nuclei familiari continuano a desiderare l’acquisto della loro abitazione. Come muoversi quindi se si desidera acquistare un immobile?

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Guida agli investimenti immobiliari?
Prima di acquistare un immobile è bene effettuare molteplici sopralluoghi ed avvalersi dell’ausilio di un Architetto esperto e professionale. E’ importante valutare la zona residenziale, la richiesta degli affitti, le spese, il costo dell’investimento e altro ancora.
Il primo consiglio è quello di avvalersi immediatamente di una perizia di stima (Valutazione immobiliare) così da comprendere pro e contro della casa che si vorrebbe comprare.
E’ importante avere chiaro sin da subito se l’obiettivo è l’investimento (e quindi l’accrescimento del valore dell’immobile) oppure è l’utilizzo del bene, per esempio come prima casa. E’ infatti chiaro che nel secondo caso oltre al movente economico devono pesare fattori personali quali la vicinanza al posto di lavoro e ai propri interessi, la comodità dei servizi, la sicurezza della casa. Nel primo caso il ritorno economico è ovviamente la misura principale.
Valutare l’orizzonte temporale dell’investimento:
dando per escluso che si voglia rivendere a brevissimo (tali speculazioni sono ormai perdenti in un mercato stagnate come l’attuale) occorre tenere presente che si immobilizzerà una cospicua somma di denaro per un tempo medio-lungo. Andrà quindi valutata con attenzione la sostenibilità della spesa e, eventualmente, della rata del mutuo per ristrutturare la casa.
Visionare quante più possibile le offerte: non innamoratevi della prima casa che vedete ma prendete nota e confrontate. Quando la scelta comincia a delinearsi informatevi anche sugli sviluppi immobiliari della zona presso l’ufficio tecnico del comune di competenza.
I piani regolatori sono disponibili al pubblico e permettono di scoprire, ad esempio, che vicino a quella splendida lottizzazione nel verde sta per essere realizzato uno svincolo autostradale.
Valutate lo stato degli impianti, informandovi anche sulle normative che li regolano (potreste trovarvi dopo l’acquisto a dover provvedere a rifacimenti molto onerosi). Cercate anche di capire lo stato di conservazione dell’immobile: macchie di umido nei muri o cedimenti nella murature potrebbero segnalarvi dei problemi gravi. Qualora vogliate costruire un camino o installare una lavastoviglie da soli, sarà opportuno informarsi subito sulla predisposizione dell’immobile.
Anche se è vero che la legge tutela il compratore dai vizi nascosti è bene che questo tipo di problemi quanto possibile sia evitato fin dall’inizio.