Sono cresciuta in una famiglia cattolica e praticante il che significa che si andava sempre a messa alla domenica e in occasione delle varie festività religiose.
Nello stesso modo sto cercando di crescere mia figlia.
Tra le prime cose che le ho insegnato c’è la bellezza del pregare.
Parlo di bellezza perché è così che io la vivo ed è così che la trasmetto a mia figlia e ai bimbi a cui insegno catechismo.
Perché una cosa riesca bene credo che sia fondamentale il farla con piacere.
Quindi la prima cosa da fare per insegnare ai bambini la preghiera, è fargliela amare!
Se un bambino viene abituato da subito a partecipare alla Santa Messa e vede i propri genitori prendervi parte con gioia, imparerà senza che nessuno glielo insegni, che pregare è bello.
Pregare è bello perché è un chiacchierare con Dio!
La preghiera non deve sempre intesa come una recita, a volte senza sentimento, di parole imparate a memoria: è ben diverso!
Con i bambini piccoli si può iniziare, oltre che portarli a messa, a comprare loro dei libricini adatti alla loro età.
I libricini, di solito, sono molto semplici, colorati e con tantissimi disegni.
Occorre leggeri insieme questi libri perché una cosa fatta insieme è più sentita dai bambini, altrimenti può apparire come imposta e nessuno fa volentieri una cosa imposta no!?
Questi testi si trovano in qualunque libreria e ce ne sono di diversi tipi:
generali nel senso che aiutano ad avvicinarsi alla religione cristiana; oppure più specifici, e cioè su singole preghiere.
La prima cosa da fare insieme ai bambini è il segno di croce e già a poco più di un anno di età, qualsiasi bambini è in grado di farlo.
Di solito la prima preghiera che si insegna ai bambini intorno ai tre anni di età, è l’Angelo Custode o Angelo di Dio.
Questa preghiera si recita alla sera prima di addormentarsi e invoca il proprio angelo custode a vegliarci durante il sonno.
All’inizio saremo noi genitori a pregare, raccogliendoci in silenzino nella cameretta dei bambini e il bambino piano piano,ascoltandoci e senza accorgersene, la imparerà, perché spinto da desiderio di imitazione.
Una volta imparata questa, si può aggiungere l’Ave Maria, il Padre Nostro e così via.
Se invece dobbiamo insegnare a bambini più grandi, in età scolare ad esempio, la preghiera, ci si può muovere in modo diverso.
Innanzitutto occorre considerare la fascia d’età a cui andiamo a rivolgerci e domandarsi il perché ancora questi bambini non sappiano pregare.
Può essere che nessuno lo abbia loro insegnato e quindi può di certo essere utile partire come se si avesse a che fare con bambini piccini perché piccini sono di fronte ad una cosa nuova e grande come la preghiera.
I consigli dati prima, valgono anche in questo caso.
La seconda ipotesi che mi viene in mente è un bambino in età scolare che ancora non sappia pregare perché lo trova noioso.
Dio è un amico e come abbiamo voglia di parlare con gli amici, nello stesso modo dobbiamo avere voglia di farlo con Lui.
Prima chiediamo a Dio, poi ringraziamo per ciò che ci dona ed infine ascoltiamo!
Questo è pregare!
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