Se si tratta di far conseguire ai bambini abilità nel canto, l’azione deve procedere in modo opportuno e graduale, per non rischiare di demolire, anziché costruire.
Volendo intraprendere un percorso proficuo, per prima cosa è necessario capire che l’ambiente in cui i bambini devono imparare a collaborare deve essere tale che ciascuno di loro possa sentirsi a suo agio, un ambiente decisamente sereno quindi, in cui tutti riescono a ritagliarsi il loro spazio e a collaborare, ricevendone gratificazione.
Solo verso i quattro, cinque anni i bambini si aprono al canto in modo proficuo e sono loro stessi a rendersi conto della capacità di “intonare” la voce e modularla fruttuosamente.
I ragazzi possono essere “educati” al canto nei momenti che hanno a disposizione, l’importante è che ciò avvenga senza costrizioni, in un contesto in cui ci sia voglia di fare e di scoprire insieme. Un buon punto di partenza infatti è quello del gruppo (venti bambini o poco più per es.) che si incontra, socializza e passa a interagire e a sostenersi a vicenda durante le prove prima e nelle esibizioni poi.
Nel rapporto insegnante-bambino che deve imparare a cantare è importante che l’insegnante sia un punto di riferimento e sappia mettersi in gioco e che il piccolo allievo segua “fiducioso” i suggerimenti canori, magari rapito da una voce-guida armoniosa. Naturalmente l’importante non è proprio la voce (che naturalmente aiuta, se è bella), ma il suo esempio che porta al rapporto di fiducia che si deve instaurare.
> > > Suggerimenti guida:
* Far conoscere quello che si deve cantare
* Motivare i bambini, cercando di valorizzare in loro competenze già acquisite (per esempio se hanno già studiato uno strumento).
* Scegliere un repertorio nell’ambito delle loro radici culturali e dei gusti.
* Non eccedere con lunghi tentativi, nell’intento di giungere subito a conclusione. I bambini si stancano presto, per cui sono migliori esercitazioni brevi e ripetute nel tempo.
* Organizzare e preparare opportunamente tutti nel gruppo sulle difficoltà che si incontrano.
* Insistere sino al loro superamento, in caso di errori sistematici su frasi, parole, cadenze… Correggere successivamente qualcosa ormai acquisito, è impresa difficile.
* Evitare di sollecitare le corde vocali, quando hanno raucedine o mal di gola.
* Evitare di farli provare quando sono stanchi, quando hanno freddo, quando hanno appena finito di fare giochi di movimento, perché si può cantare al meglio solo se il suo essere è in perfetta forma anche con lo spirito.
* Individuare un posto tranquillo per cantare, senza rumori che distraggano.
* Posizionare il gruppo in piedi e a semicerchio, in modo che tutti si vedano e sentano e contemporaneamente vedano e sentano chi li dirige.
I bambini insomma devono andar via, già dopo la prima prova sul campo, con la convinzione che hanno lavorato bene, che hanno conseguito qualcosa di positivo e che possono farcela, anzi che hanno proprio messo le basi per andare avanti in modo positivo.
Svantaggi: Non ce ne sono.
Vantaggi: La soddisfazione di avviare al canto i bambini.