In questo periodo tutti sono alla ricerca di un lavoro. Molti sanno esattamente cosa vogliono e non lo trovano. Altri lo cercano e non riescono ad ottenerlo. Certo, non è facile, ma la prima cosa da fare è capire cosa vogliamo e come chiederlo.
Partiamo da un punto: ogni lavoro è diverso dallaltro, quindi anche ogni posto di lavoro lo è. E saranno diversi i capi, i colleghi, i compiti da svolgere ma anche le persone che ci fanno un colloquio. Quindi queste sono tutte variabili da valutare nel momento in cui ci proponiamo e presentiamo una domanda di lavoro. Intanto, valutiamo attentamente come farlo, se attraverso un curriculum e una lettera di presentazione, oppure no. Dobbiamo però valutare anche altre cose: è richiesto un formato particolare per il cv, ad esempio quello europeo? È richiesta una foto da allegare allo stesso?
Sono tutte domande che ci poniamo quando non sappiamo molto della società o la ditta alla quale ci presentiamo. E poiché non tutte le richieste di candidatura prevedono la necessità di una lettera di presentazione, ad esempio, potremmo risparmiare tanta bella carta che rischia di finire nel cestino.
Oggi esistono molti siti che aiutano a compilare un curriculum, o una lettera. Personalmente, suggerisco di studiare la situazione di volta in volta, valutando poi a istinto come presentarsi. Se riteniamo che la lettera sia proprio indispensabile, ad esempio, nel caso in cui qualcuno ci ha presentati preventivamente e vogliamo fare bella figura, è indispensabile che la presentazione contenga poche righe che spieghino le nostre intenzioni, quali quelle di una crescita professionale in quel campo. Sarebbe sempre utile fare una ricerca in merito a quellazienda: di cosa si occupa, se esistono altre sedi, quanti sono i dipendenti.
Non ripetiamo, invece, quello che è già scritto nel cv, perché rischiamo solo di annoiare linterlocutore. Dobbiamo tentare piuttosto di incuriosirlo.
In pratica: perché dovrebbe scegliere proprio noi?
Inseriamo nel cv solo le esperienze che riteniamo davvero interessanti e formative, inserendo sempre anche il nome della persona o lazienda per cui abbiamo lavorato e il motivo per cui abbiamo deciso di smettere. Locchio di chi ci supervisiona finirà di sicuro su quelle più conosciute, quindi vediamo di inserire al meglio le mansioni svolte.
Chi ha detto che i curricula che mandiamo devono essere tutti uguali? Sarebbe semplice se fosse così. Presentarsi bene è già di per sé un lavoro. Quindi se abbiamo fatto unesperienza a vendere mozzarelle in un supermercato ma la nostra specializzazione è la segreteria e puntiamo a diventare assistenti di direzione in una multinazionale
beh, magari quel trafiletto eliminiamolo.
Ricordiamo sempre di inserire una seconda lingua straniera, anche se ne conosciamo solo poche parole. Da quel giorno ci imporremo di impararla.
Visto che le nostre capacità sono già scritte, pensiamo poi allabbigliamento. Quello che penso e raccomando sempre in certi ambienti, al di là del vestito, sono la sobrietà e il sorriso, oltre al buon gusto.
Al resto, purtroppo o per fortuna, penserà il caso