Pagare il canone Rai è obbligatorio. Nel caso in cui non si paghi il canone, la Rai ha la facoltà di inviare a casa senza preavviso un incaricato, il cui compito sarà quello di verificare che non si possiede la tv. Nel caso in cui egli constati che si possiede la tv, e che quindi il canone non viene pagato ingiustamente, viene eseguita una ingiunzione di pagamento.
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In ogni caso tale procedimento non è retroattivo, nel senso che vale solo per l’anno in corso, visto che non è possibile dimostrare che negli anni precedenti si possedeva un apparecchio televisivo. È importante ricordare che chi paga l’abbonamento alla tv pubblica in ritardo con un bollettino deve aggiungere all’importo una somma equivalente a poco più di 4 euro, nel caso in cui il ritardo sia inferiore ai trenta giorni, e a poco più di otto euro, nel caso in cui il ritardo sia superiore ai trenta giorni. Se il ritardo dovesse essere superiore ai sei mesi, poi, l’importo è destinato ad aumentare ulteriormente. In questo caso, infatti, alle sanzioni amministrative si aggiungono gli interessi di mora, che corrispondono per ogni semestre all’1,4% circa. Ricordiamo, comunque, che il canone rappresenta, in pratica, una tassa dello Stato, e quindi chi non lo paga incorre nell’evasione fiscale. Chi non paga l’abbonamento può ricevere una serie di solleciti da parte dell’ente preposto alla riscossione, che si chiama Urar. Se in seguito a questi solleciti non si è ancora pagato, la legge predispone il pignoramento mobiliare fino al raggiungimento del credito. Il pignoramento non consiste nel prelievo fisico degli oggetti, ma in un atto emesso del tribunale che evidenzia che tali oggetti restano nel domicilio del soggetto, ma non nella sua disponibilità. La disponibilità, infatti, passa alla società creditrice, e ciò significa che, ad esempio, il soggetto che in precedenza ne disponeva non può venderli. Dopo il pignoramento, viene notificato un avviso, che impone di pagare in contanti, annullando in questo modo il pignoramento. Nel caso in cui non si proceda al pagamento, i beni saranno venduti all’asta. Sottolineiamo, infine, che anche nel caso in cui i beni vengano venduti nel corso dell’asta, essi potrebbero in ogni caso rimanere in deposito presso il domicilio del soggetto debitore: egli, dunque, potrebbe, teoricamente, anche impedire a chi ha acquistato gli oggetti di entrare in casa per prelevarli. Riassumiamo. Nel caso in cui si sia già abbonati il primo atto che si riceve è il cosiddetto avviso bonario, cui seguirà, in caso di mancato pagamento, l’arrivo della cartella esattoriale, con le conseguenze derivanti al mancato pagamento (oltre al pignoramento, anche le ganasce fiscali, per esempio). Nel caso in cui non si sia abbonati, viceversa, entro due o tre anni è possibile che si riceva un avviso con i canoni arretrati che devono essere saldati. Il canone Rai viene anche chiamato abbonamento.
Quest’ultima definizione, in realtà, appare non corretta e addirittura fuorviante, perché sembrerebbe presupporre una volontà di sottoscrizione da parte dell’utente, volontà che nella realtà dei fatti manca. Infine, è bene precisare che il funzionario Rai che eventualmente dovesse presentarsi presso il proprio domicilio non ha, teoricamente, alcun diritto per entrare in casa, diritto che spetta solamente alle forze dell’ordine in possesso di un mandato specifico.