Lo stalking, ovvero la sindrome del molestatore assillante, è quel reato che vede l’attore come “persecutore” e la vittima nelle vesti di “perseguito”.
In genere il reato viene agito in alcune forme ovvero: la persecuzione in forma scritta o verbale, per esempio attraverso lettere, mails, sms, telefonate, o con veri e propri appostamenti e pedinamenti.
Spesso si genera quando delle strette relazioni interpersonali vengono concluse per i più svariati motivi, diventa quindi una complicazione del rapporto con l’altro, e l’attore principale assume il comportamento maniacalmente ossessivo.
A volte può però capitare che la vittima non conosca per nulla lo stalker, questo capita qualora l’attore principale abbia difficoltà di interazione sociale e non sappia come instaurare rapporti interpersonali “sani” dunque metta in pratica modalità assillanti ed ossessive, questo viene spesso in presenza di personalità borderline.
Se lo stalker sentirà nel suo ego un senso di forza e potenza più aumenta la possibilità di controllare la vittima, di contro il o la perseguitata sentirà un senso di forte ansia ed oppressione che tenderà ad indebolire la sua personalità.
Nella società contemporanea, con l’aumento di possibilità di controllo attraverso vari strumenti tecnologici questo reato contro la persona è sicuramente uno di quelli che risulta essere in continua crescita anche perchè sia vittime che “carnefici” hanno maggiori possibilità di incontro.
Pensiamo per esempio alle possibilità di controllo datoci dai social network, essi se usati male o in modo distorto diventano veri campi minati.
Comunque in Italia, lo stalking è un reato riconosciuto dal 2009 e punibile con l’articolo 612 bis del codice penale.
Spesso è pur vero però che la vittima con tempo indebolirà la sua personalità tanto è che molte volte i reati non vengono denunciati se non quando succedono gravi fatti di violazione della privacy o addirittura della propria incolumità personali.
Scegliere di denunciare una persona che ci perseguita vuol dire avere il coraggio di affrontare sè stessi e l’altro in modo netto e chiaro, senza timore.
Spesso però fare questo è difficile in particolar modo perchè nelle norme vigenti si parla di “comportamenti provati e reiterati” e qui il campo diventa scivoloso, tanto da necessitare approfondimenti non indifferenti.
Partendo dall’assunto che scegliamo di denunciare il reato in quanto tale.
E’ assolutamente necessario che la vittima sia in grado di provare questo reato, perciò qualora sospettassimo di essere perseguitati salveremo ogni prova, che siano sms, mails, o quanto altro.
Il perseguitato, si deve recare presso un commissariato di Polizia o una Caserma dei Carabinieri, depositare una denuncia tenendo conto che è fondamentale vi siano gli estremi dello stalker, dunque nome cognome e quanto altro, e che la condotta molesta sia effettivamente dimostrabile, perchè in caso contrario si rischierà una controquerela!
Di fondamentale importanza sono le prove testimoniali e sopratutto i testimoni che dovranno essere citati nella denuncia.
Importante è poi ricordarsi che questa forma di reato è difficile da riconoscere, dunque dovremmo stare comunque molto attenti nello sporgere denuncia solo quando capiamo effettivamente di esserne vittima.
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