La valeriana appartiene ad una famiglia, le Valerianacee, di piante perenni che raggruppa ben 400 specie concentrate quasi esclusivamente nelle zone temperate dell’emisfero settentrionale. In Italia quest’ erba medicinale è protetta ed è presente maggiormente nei luoghi umidi sugli Appennini e
sulle Prealpi dove viene coltivata ma solo quelle spontanee risultano più attive. La pianta la si riconosce in quanto presenta un fusto alto anche due metri, dei fiori a grappolo bianchi o rosa che fioriscono da Maggio a Luglio con lunghe foglie lanceolate ed emette un piacevole profumo molto dolce.
La radice della valeriana, detta Valeriana officinalis, è la parte che viene usata per le sue proprietà medicamentose e terapeutiche. Per estrarre la polvere dalle sue radici, il periodo ottimale per raccoglierle è la primavera, quando
la pianta non ha ancora emesso rami e fiori.
La radice può essere seccata al sole o a 60 gradi e conservata in barattoli ben sigillati. Le molteplici virtù di questa pianta comune erano conosciute
già nell’antichità dagli antichi greci dove era considerata una panacea di tutti i mali da quì le diedero il nome valeriana che significa “aver forza”.
Si avvidero che la pianta provocava negli animali, che ne mangiavano i fiori
e le foglie, inebriazione e così giunsero alla conclusione che agisse
sul sistema nervoso. Per tale proprietà si cominciò ad usarla, da sola, sulle persone per curare l’epilessia e per alleviare i dolori gastro-intestinali ma in seguito fu associata ad altre piante come l’Humulus lupulus per una più ampia gamma di malattie. A seguito di studi approfonditi la Valeriana risultò essere un antispasmodico, un tonico e un sedativo perciò indicata contro l’insonnia, la depressione, la nevrosi, per chi soffre di emicrania e le nevralgie. La medicina alternativa ( la Fitoterapia e l’Omeopatia) e quella ufficiale la impiega per i suoi principi attivi come l’acido valerianico e il borneolo oltre all’acido malico, gli zuccheri, i tannini, l’alcaloide catinina.
Per chi ha fede in questa medicina non convenzionale e vuole farsi curare dai rimedi omeopatici, ora gli stessi vengono prescritti in alcuni ambulatori
in strutture pubbliche anche se vige ancora la consuetudine di “far da sè” dei consumatori delle riviste a carattere medico o si fida di ciò che ha detto loro un parente o amico, non sapendo che ogni medicinale può avere effetti diversi su ogni organismo oltre ad avere effetti collaterali anche gravi.
L’omeopatia è una parte della medicina naturale che si occupa della diagnosi e della cura di diversi disturbi usando rimedi vegetali, minerali o animali. Si basa sulla cosiddetta “legge della similitudine” come sosteneva Ippocrate: una sostanza, cioè, che è in grado di provocare un particolare problema in una persona sana, se viene altamente diluita può guarire quello stesso disturbo in una persona sana. I rimedi omeopatici sono diluiti in dosaggi bassi, medie e ad alte diluizioni per adattarsi alla gravità della malattia ma in sostanza sono usate maggiormente per quelle malattie che devono curare l’intero organismo e perciò la loro azione lenta è ideale. In Italia la valeriana, che è una droga, è venduta in Farmacia.
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