La dieta genetica, conosciuta anche come nutrigenetica, rappresenta un approccio rivoluzionario al mondo dell’alimentazione e della salute. Questo regime alimentare è formulato tenendo conto del DNA del paziente, offrendo una personalizzazione basata sulle proprie caratteristiche genetiche. In questo articolo, “Cos’è la dieta genetica e quali i benefici“, ci immergeremo in profondità per esplorare questo concetto innovativo, analizzando in dettaglio di cosa si tratta, quali vantaggi può offrire e, naturalmente, valutando anche eventuali controindicazioni.
L’idea alla base della nutrigenetica è quella di adattare la dieta in base al profilo genetico di un individuo, con l’obiettivo di ottimizzare la salute e il benessere generale. Attraverso l’analisi del DNA, è possibile identificare come il corpo reagisce a determinati alimenti e nutrienti, consentendo così di creare un piano alimentare su misura, che tenga conto delle predisposizioni individuali.
Nel corso dell’articolo, approfondiremo come questa personalizzazione possa influenzare positivamente vari aspetti della salute, da una migliore gestione del peso corporeo alla prevenzione di determinate malattie. Allo stesso tempo, esploreremo le basi scientifiche dietro la nutrigenetica e come questa possa essere implementata nella vita quotidiana. La dieta genetica segna un importante passo avanti nel campo della nutrizione personalizzata e della medicina preventiva. Con una comprensione più chiara di come il tuo corpo risponda ai diversi alimenti, basata sul tuo specifico codice genetico, potrai prendere decisioni più informate per il tuo benessere a lungo termine.
Come funziona la dieta nutrigenetica
La dieta nutrigenetica rappresenta una frontiera all’avanguardia nel campo dell’alimentazione e del benessere personale. A differenza dei tradizionali regimi dietetici, che spesso adottano un approccio più generalizzato, la nutrigenetica pone l’accento sull’estrema personalizzazione. Questa dieta è stilata sulla base del profilo metabolico individuale, delineando un percorso alimentare che si adatta unicamente alle esigenze di chi la segue.
In questo articolo, “Come funziona la dieta nutrigenetica“, esploreremo le dinamiche e i principi che regolano questo innovativo approccio nutrizionale. Innanzitutto, tra i vantaggi più evidenti di questa dieta, troviamo proprio l’estrema personalizzazione della stessa, stilata sulla base del profilo metabolico del singolo individuo. Questo regime alimentare nasce dagli studi di nutrigenomica e nutrigenetica, due rami della genetica che sono stati protagonisti di grandi scoperte negli ultimi tempi.
Analizzeremo come la nutrigenetica utilizzi le informazioni genetiche per capire come il corpo di ogni individuo reagisce a specifici nutrienti e alimenti, permettendo così di elaborare un piano alimentare altamente specifico e ottimizzato. Inoltre, vedremo come questa metodologia possa influire positivamente sulla salute generale, dalla prevenzione di alcune malattie alla gestione del peso, e molto altro ancora. Attraverso questo articolo, ti forniremo una comprensione approfondita di come la dieta nutrigenetica funzioni, dei suoi fondamenti scientifici e di come possa essere applicata nella vita di tutti i giorni per migliorare il tuo benessere e la tua salute.
Come operano nutrigenomica e nutrigenetica nell’elaborazione della dieta
Nello specifico la nutrigenetica analizza la risposta individuale che il nostro patrimonio genetico elabora dinnanzi a specifici alimenti, considerando che, in virtù della variabilità individuale i cosiddetti cibi spazzatura nuocciono in generale, ma possono risultare inoffensivi per altri, come alimenti generalmente virtuosi possono costituire una minaccia in singoli casi.
La nutrigenomica, al contrario, analizza il modo in cui alimenti funzionali ( ossia sostanze che, al di là delle proprietà nutrizionali, producono effetti benefici) si relazionano alla produzione di enzimi coinvolti nel metabolismo proteico, glucidico e lipidico, il tutto grazie all’opera di quelli che vengono chiamati nutraceutici.
Questi ultimi sono classificabili in 3 famiglie principali:
- Micronutrienti: comprendenti le vitamine ( A, D, E). gli acidi grassi monosaturi( presenti nell’olio d’oliva, l’acido oleico) e ancora quelli polinsaturi ( di cui fanno parte i tanto reclamizzati omega-3 e omega-6
- Non nutrienti: parliamo di acidi fenolici, quali ferulico, gallico e caffeico ( presenti nel caffè, vaniglia, frutta); fibre prebiotiche, come i fruttooligosaccaridi di cui sono ricchi cipolla, agave e cereali integrali, tutti elementi capaci di favorire lo sviluppo della microflora intestinale; i polifenoli custoditi in molti vegetali e infine la provitamina A, assumibile consumando ortaggi o frutta di colore giallo-arancione-rosso
- Probiotici: ossia quei microrganismi “benefici” lattobacilli, i bifidobatteri o il comune lievito di birra
Dieta del Dna: ecco come lavora e quali i suoi benefici
Come premettevamo, punto di partenza per chi vuole sperimentare questo regime dietetico il sottoporsi ad un test del Dna.
Oggigiorno non si tratta di un esame particolarmente complesso né dai costi esorbitanti ( in rete si trovano esami, attraverso kit, sui 100-200 euro), effettuabile in un centro specializzato o anche a domicilio, acquistando un kit da uno dei tanti siti presenti in rete.
La raccolta dati avverrà tramite la raccolta della saliva grazie ad un tampone e la compilazione di un dettagliato questionario, nel quale confluiranno informazioni relative alle proprie misure, glicemia, colesterolemia, ma anche pregresse patologie personali o familiari e eventuale tipo di attività fisica svolta. Una volta raccolto tutto, sarà necessario spedirlo al laboratorio responsabile dell’analisi del nostro patrimonio genetico.
Il genetista, infatti, avrà la possibilità di esaminare specifiche sequenze, contenente i geni operanti nel metabolismo osseo, glucidico, lipidico, ma anche coinvolti dallo stress ossidativo o responsabili di intolleranze.
Con il quadro davanti, il nutrizionista potrà realizzare il regime più appropriato. Inoltre il paziente riceverà, oltre alla propria dieta, un rapporto riportante gli esiti delle analisi, la cui lettura sarà agevolata dalla presenza di differenti pallini colorati ( grigio: normale, verde:funzionalità ottimale, giallo:funzionalità intermedia, rosso:funzionalità non ottimale).
Tante le proprietà di un regime che promette di calmierare glicemia e lipidemia, ritardare l’invecchiamento delle cellule, ridurre il senso di fame, combattere intolleranze alimentari e soprattutto prevenire patologie cardiovascolari ma anche l’osteoporosi.
Naturalmente, come per qualsiasi altra dieta, è sempre consigliabile rivolgersi prima ad un professionista o al proprio medico curante.