L’analisi del sangue rappresenta un esame fondamentale per valutare lo stato di salute del nostro corpo, che ci permette di realizzare la necessaria minima prevenzione di base per tutta una serie di patologie importanti.
L’elemento “tempo“, inutile sottolinearlo, è fondamentale per tutte le malattie e questa tipologia di esami costituisce un efficace “campanello di allarme” per poter individuare l’insorgere di tutta una serie di disturbi, permettendoci di disporre di una sorta di check up, grazie al quale avere un macro-quadro sulla nostra salute.
Per preservare il nostro livello di salute la parola d’ordine, sempre più in questi ultimi anni, è sempre la stessa: prevenzione.
Sotto questo punto di vista, come premettevamo, effettuare periodicamente un semplice prelievo venoso, , ci consente di poter prevenire le più importanti malattie contemporanee: diabete, tumori, malattie cardiovascolari, epato e nefropatie.
Il prelievo dei campioni, inoltre, è da sempre un’operazione assolutamente non invasiva, è rapido ed indolore e di preferenza viene eseguito a stomaco vuoto.
Nonostante molti di noi decidano di farlo solamente quando “qualcosa non va”, di regola tale tipo di test andrebbe condotto, in un soggetto in salute, almeno una volta l’anno.
Per effettuarlo non serve altro che una richiesta da parte del vostro medico di famiglia ( vuoi sapere come si cambia dottore, leggi la nostra guida), che così potrà disporre, in relazione alle analisi prescritte, di tutta una serie di informazioni di fondamentale importanza, per valutare salute e funzionalità dei più importanti apparati ed organi.
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Analisi sangue: perché farle e come leggerle
Il sangue è costituito da una parte liquida, il plasma, e da una parte cellulare o corpuscolata. Disciolto nel plasma è contenuto un insieme di sostanze quali vitamine (vuoi sapere quante vitamine bisognerebbe assumere quotidianamente, leggi la guida relativa), proteine, minerali, lipidi, ormoni, enzimi, zuccheri, etc. Gli elementi cellulari invece sono i globuli rossi o eritrociti, i globuli bianchi o leucociti e le piastrine.
Come abbiamo superficialmente anticipato sono molte le ragioni per cui andrebbe effettuato l’esame del sangue con una certa frequenza e ancor più le informazioni che possiamo ricavare dal suo referto.
Attraverso un esame specifico del sangue, infatti, si può ricavare una prima fotografia relativa al nostra stato di salute, potendo, nel dettaglio, andare a verificare:
- emocromo: potendo individuare eventuali problemi ematologici
- salute del fegato: (fosfatasi alcalina, transaminasi, bilirubina, gamma-GT),
- anemia: (con l’assetto marziale)
- salute dei reni: (azotemia, creatinina),
- funzionalità del metabolismo: (glicemia, colesterolo, trigliceridi, ormoni tiroidei, etc.),
- rischio di malattie cardiovascolari: (omocisteina, CPK)
- eventuali infezioni: (urinocoltura, emocromo, indici infiammatori)
- lettura marcatori tumorali: ossia una serie di indicatori biologici, fondamentali per la diagnosi di un tumore, come nel caso del cancro alla prostata, con il dato del PSA.
Analisi del sangue: come leggere gli esami
I più comuni esami misurano valori per la determinazione dell’emocromo e del metabolismo del ferro (anemia), della coagulazione del sangue, dello stato infiammatorio, della funzionalità del fegato o renale, del rischio cardio-vascolare, della funzionalità della tiroide o dello stato metabolico in generale.
Per facilità di lettura, la nostra guida si occuperà di indicare le analisi più comuni, non comprendendo, naturalmente, tutte quelle esistenti, che sono in numero piuttosto elevato.
I valori “normali” di riferimento variano a seconda del laboratorio che esegue le analisi, (diverse le metodologie utilizzate), e solitamente vengono riportati in una apposita colonna, accanto ai valori misurati.
E’ usanza di ogni laboratorio, anche per facilità di lettura dell’interessato, evidenziare con un asterisco o in grassetto i valori riscontrati fuori dal range della normalità, ma è importate precisare che, se si ottengono valori diversi, non significa necessariamente che sia in corso una malattia.
In ogni caso la lettura corretta delle analisi del sangue deve essere delegata al proprio medico o allo specialista e mai, in nessun caso, è opportuno far da sé. Precisato quello che è un aspetto fondamentale in tema di analisi del sangue, una brevissima panoramica sulle analisi più comuni ed il loro significato.
Le principali voci e valori degli esami del sangue
Emocromo o esame emocromocitometrico: è il test basilare tra gli esami del sangue. Indica la quantità dei diversi tipi di cellule presenti nel sangue, (globuli rossi, globuli bianchi, piastrine), l’ematocrito, cioè la percentuale di parte corpuscolata presente nel sangue rispetto al plasma, l’emoglobina (vuoi sapere a cosa serve l’emoglobina, allora leggi il nostro articolo), il volume globulare, etc.
Serve a diagnosticare l’eventuale presenza di un’anemia o altre malattie del sangue ad esso correlate.
Azotemia e creatina: misurano valori importanti per la funzionalità renale.
L’urea è un prodotto di scarto del metabolismo delle proteine che assumiamo con l’alimentazione: le proteine trasformate rilasciano nel sangue l’urea, poi filtrata attraverso i reni.
La creatina, invece, è un prodotto di scarto dei nostri muscoli e viene anch’essa filtrata dai reni. Se il rene non funziona bene, non riesce a smaltire queste sostanze che si accumulano nel sangue. Maggiore è l’accumulo, peggiore è il funzionamento del rene.
L’elettroforesi proteica: misura le proteine plasmatiche, è un esame utilizzato per valutare la funzionalità epatica e misura i valori delle proteine plasmatiche albumina, alfa-1, alfa-2, beta e gamma.
Trigliceridi e colesterolo: si tratta di grassi, perché i trigliceridi sono proprio le nostre riserve lipidiche presenti a livello ematico.
I trigliceridi sono delle molecole lipidiche che vengono trasformate a partire dalla nostra alimentazione e immagazzinate nelle cellule adipose come riserva energetica.
La ipertrigliceridemia è causata da diversi fattori, alcuni esterni, altri di natura genetica. Alla ipercolesterolemia sono associati rischi di attacchi cardiaci ed ictus. Quindi uno stile di vita errato, basato su un’alimentazione troppo ricca di cibi grassi e calorici, oppure un’insufficiente o assente attività fisica, sovrappeso e fumo, o una insufficienza epatica sicuramente possono causare valori troppo alti. ( vuoi sapere come comportarti in caso di colesterolo alto, leggi qua).
Bilirubina ed enzimi (transaminasi, fosfatasi alcalina): questi test non valutano, in maniera qualitativa, la capacità del fegato di svolgere le sue numerosi funzioni, ma danno un’indicazione per l’esistenza, la tipologia e la gravità dell’eventuale danno epatico. ( fegato dolente? Ecco i rimedi migliori).
La bilirubina è un pigmento colorato, contenuto nella bile ed è un prodotto della degradazione dell’emoglobina. Il blocco o la deficienza dei meccanismi di eliminazione della bilirubina portano ad un suo accumulo nel sangue e nei tessuti, inducendo l’ittero.
Transaminasi (ALT e AST): sono enzimi che si trovano soprattutto nelle cellule del fegato. Sono utili per valutare sia il funzionamento del fegato, sia lo stato di salute del cuore e dell’apparato scheletrico.
Fosfatasi alcalina: la AlPh è un enzima presente in diversi tessuti del corpo. Si trova nelle ossa e nelle cellule del fegato che formano i dotti biliari, ma non meno nelle cellule intestinali e nella placenta. La AlPh presente nel sangue normalmente ha livelli bassi; in caso di malattie del fegato o delle ossa essa può aumentare.