Al giorno d’oggi i prodotti finanziari hanno preso il sopravvento, per un’economia che sempre più si è trasformata da reale a virtuale. Investimenti online, corsi di trading, Bitcoin (qui la guida per saperne di più) e cripotvalute, tutti termini che, più o meno familiari, comunque sono entrati prepotentemente nel nostro vocabolario usuale. Questo ci viene spiegato nel dettaglio nei video gratis dei ragazzi dell’Ateneo del Trading, la prima scuola che insegna a fare trading online. Acronimi o sigle che, però, dobbiamo necessariamente imparare a gestire. Tra questi ultimi, uno divenuto ormai abituale ai più è quello che contrassegna il nostro conto corrente, anche se capita, talvolta, magari dimenticando il cartoncino della Banca, di dover cercare il nostro Iban, ma partiamo dall’inizio.
Negli ultimi anni, abbiamo visto uscire sul mercato sempre più conti correnti online gestibili direttamente dal web e senza spese fisse o di gestione (N26, Hype, ViaBuy di Mastercard, Revoult, Conto Arancio, Buddybank e molti altri.). Ancor più con questa rivoluzione del risparmio, e con il conseguente spostamento di gran parte delle operazioni online, rende obbligatorio familiarizzare con una sigla che è entrata a pieno titolo nella nostra vita quotidiana e di cui sempre più spesso sentiamo parlare. Molti di noi si chiederanno quale recondito significato si trovi dietro a questo codice e quale sia la sua utilità. Cerchiamo di risolvere in maniera semplice questi due quesiti.
L’IBAN è l’acronimo di International Bank Account Number. Se vogliamo azzardare un parallelismo con un altro codice alquanto familiare nella nostra quotidianità, potremmo dire che l’IBAN è una sorta di codice fiscale del nostro conto corrente. Il suo fine primario è quello di facilitare l’individuazione delle utenze bancarie, necessità che sorge e si sviluppa a livello di transazioni internazionali e in particolar modo all’interno della Comunità europea. In Italia l’adozione dell’IBAN diviene obbligatoria a partire dal 1 Gennaio 2008 per l’effettuazione di bonifici nazionali o diretti verso l’area euro.
Indice Guida Gratis:
Da cosa è composto il codice Iban
In Base a quanto sancito dalla Comunica Economica Europea, il codice può avere un numero massimo di 34 caratteri, anche se nel nostro Paese è stato adottato un codice di 27 caratteri, scritti senza utilizzare nessuno spazio. La sua struttura indica determinati parametri che andremmo ad evidenziare partendo da un ipotetico codice IBAN.
Esempio Iban: IT 96 L 01434 74921 000006012647
Partendo da destra verso sinistra indichiamo il significato dei vari codici. Le prime due lettere indicano la Nazione, segue il codice di due cifre detto Cin IBAN o codice di controllo IBAN, la singola lettera indica il codice BBAN, successive cinque cifre per il codice ABI, altre cinque cifre per il codice CAB e per finire i 12 caratteri alfanumerici per il nostro numero di conto corrente.
Dove trovare il nostro Iban
Uno volta identificato il codice e la sua utilità non ci resta che vedere dove possiamo reperirlo.
Molti di noi nel ricevere o effettuare un bonifico e non conoscendo a memoria il proprio codice si saranno posti questo dilemma. La soluzione più facile e intuitiva, è certamente quella di sollevare la cornetta del telefono e chiamare la nostra Banca, l’impiegato che ci risponderà saprà certamente fornirci questa semplice informazione. Vogliamo far a meno della telefonata? Possiamo controllare un qualsiasi estratto conto, generalmente viene riportato in maniera molto evidente con l’indicazione della sigla IBAN in alto a destra.
Qualora avessimo optato per un conto corrente on line senza la ricezione dell’estratto conto cartaceo, il primo passo sarà quello di entrare sulle pagine internet del nostro conto e cercare la sezione dedicata alle coordinate bancarie, troveremmo certamente elencato in maniera univoca il nostro codice IBAN.
Altra soluzione alternativa sarebbe quella di utilizzare un apposito sito internet (qui uno dei tanti siti dove poterlo calcolare) che calcola automaticamente il codice IBAN. Esistono diversi siti che permettono questa operazione, basta digitare nella barra di ricerca di Google, “calcolo codice IBAN” e avremmo l’imbarazzo della scelta. Non trovo particolarmente utile questa soluzione, per il semplice fatto che dobbiamo inserire diversi dati quali CAB, ABI, numero di conto corrente. Molti di noi che non hanno familiarità con questi dati e effettuano operazioni bancarie saltuariamente troveranno certamente più semplice una telefonata in banca o la consultazione di un estratto conto. Un’ultima precisazione quanto detto sopra vale non solo per i conti correnti bancari ma anche per i conti correnti bancoposta.