“Fidarsi è bene, non fidarsi è meglio” dice un vecchio adagio che invita a restare sempre all’erta, ritenendo il Mondo un luogo in cui è necessario guardarsi le spalle.
Un triste monito che, però, purtroppo, non di rado ha un fondamento. Ognuno di noi, infatti, ha subito dei tradimenti in amore, o comunque, nella vita in generale, a seguito del quale non metterebbe sempre la mano sul fuoco parlando di sincerità dei rapporti interpersonali.
In una coppia, evidentemente, sarebbe importante non dubitare del proprio compagno/a, concedere il beneficio del dubbio ed a volte, eventualmente, anche perdonare. Se, tuttavia, non riuscire proprio a fidarvi del vostro partner, questa guida vi aiuterà a stare sereni. In un modo…o nell’altro.
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Come controllare il proprio ragazzo o ragazza
L’applicazione in questione, per iOS e per Android, risponde al nome di “Mcouple”. (Qui potete trovare un link da cui effettuare il download). Una volta scaricato l’app, per prima cosa, stabiliamo che uso fare di quest’applicazione: se vogliamo “sorvegliare” il partner, o condividere con la nostra metà i nostri segreti (e viceversa).
Nel primo caso, sarà necessario (ovviamente consci di tutte le conseguenze, anche in termini legali, a cui andate incontro, occhio dunque) installiamo l’applicazione sul telefono del partner ed occultiamola. Segniamoci l’ID generato da Mcouple per quel terminale ed inseriamolo nella nostra applicazione per connettere i due account.
Nel secondo caso non dovremo nascondere l’applicazione sullo smartphone del partner e, in più, dovremo comunicare il nostro ID personale perché la…sorveglianza sia reciproca. A questo punto basterà avviare l’applicazione, e potremo conoscere la posizione GPS del partner, gli sms che avrà scambiato, la sua lista chiamate, l’eventuale aggiornamento della rubrica telefonica e persino le conversazioni fatte su Facebook chat. Attenzione, però: nel caso di una scelta condivisa le medesime nostre informazioni giungeranno all’altra metà della coppia, ovviamente.
Insomma anche parlando di questa solo seconda possibilità, la parola d’ordine rimane correttezza!