Le multe non sempre vengono notificate immediatamente a chi ha commesso un’infrazione al codice stradale: quando la contravvenzione viene notificata dopo i 90 giorni, è possibile contestarla. Vediamo in che modo.
Quando ci si trova di fronte a una multa notificata con notevole ritardo, è fondamentale essere consapevoli dei propri diritti e delle procedure da seguire. In questo articolo, esploreremo le ragioni per cui una multa potrebbe essere notificata con un ritardo così significativo e come è possibile affrontare questa situazione in modo efficace.
Scopriremo le strategie legali e le misure da adottare per contestare una multa notificata dopo i 90 giorni e proteggere i tuoi interessi.
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Come contestare una multa per una notifica tardiva
Per poter contestare una multa, esistono due alternative: la prima è quella di rivolgersi al Prefetto entro 60 giorni dal momento in cui è stata ricevuta a casa la notifica, la seconda prevede invece che ci si rivolga al Giudice di Pace non oltre i 30 giorni dalla ricezione.
In questi casi non serve una consulenza legale poiché si tratta di pratiche abbastanza semplici da gestire. È necessario specificare che rivolgendosi al Prefetto non ci saranno spese da sostenere, mentre l’intervento del Giudice di Pace comporta un costo di 40 euro.
Qualora, però, la pratica venisse respinta dal Prefetto, chi ha ricevuto la contravvenzione non solo sarà costretto a pagare la multa, ma dovrà versare un importo pari al doppio della sanzione stessa.
In questo genere di circostanze diventa quasi scontato il ricorso al Giudice di Pace, con l’obiettivo di ottenere una riduzione della somma da versare oppure – nel migliore dei casi – l’annullamento per “giusta causa” della contravvenzione. Per questo motivo, fra le due strade da seguire è da preferire quella che porta direttamente al Giudice di Pace, poiché in caso di rigetto della pratica si dovrà pagare soltanto l’importo della multa più i 40 euro, senza ulteriori aggiunte.
Oltre al verbale della contravvenzione, è indispensabile allegare la documentazione necessaria per contestare la multa sia al Prefetto che al Giudice di Pace. Dunque il verbale con la notifica dell’infrazione dovrà essere accompagnato da una serie di documenti, nello specifico una fotocopia del documento di identità o di un documento di riconoscimento che risultino validi e il codice fiscale. Se ci si rivolge al Giudice di Pace, bisogna aggiungere una domanda, da presentare in carta semplice, da indirizzare al Tribunale nel quale opera il Giudice di Pace territoriale.
Quest’ultimo comunicherà a chi ha avanzato richiesta la data e il luogo in cui viene fissato l’appuntamento per esaminare il caso. Se l’infrazione contestata viene ritenuta illegittima, la multa sarà annullata in via definitiva dallo stesso Giudice di Pace e la sua decisione sarà irrevocabile, ciò significa che non vi sarà alcun ricorso contro tale decisione da parte di chi ha emesso la multa (Polizia, Carabinieri o Vigili urbani).
Da quale momento parte il conteggio dei 90 giorni trascorsi i quali la notifica della multa può essere contestata?
Il conteggio parte dalla data in cui viene rilevata l’infrazione da parte dell’automobilista, quindi se la data riportata sul verbale non combacia, la multa può essere contestata. In questo caso, infatti, il verbale è da considerarsi illegittimo e in quanto tale si può richiedere l’annullamento, fornendo la documentazione che dimostri che la data riportata sul verbale non è corretta.