E’ legata alle legge di stabilità di quest’anno l’introduzione di una misura a favore delle neo mamme, legata alla possibilità di poter beneficiare, sostanzialmente, di un bonus Baby-sitting. Non solo dunque il ben più famoso bonus bebè, ma anche un’iniziativa finalizzata a favorire, dopo la trascorsa maternità, il reingresso delle lavoratrici nel mondo del lavoro.
Che cos’è il voucher baby-sitting
L’iniziativa, che va tecnicamente sotto il nome di “voucher baby sitting”, prevede un fondo di 20 milioni e, dal 1 Febbraio, permette, trascorsi gli 11 mesi di astensione obbligatoria, a chi ne faccia richiesta ( siano mamme dipendenti pubbliche o private) di poter ricevere un assegno per far fronte al costo della retta mensile di un asilo nido o per pagare una baby sitter. Il contributo sarà commisurato alla specifica tipologia contrattuale e al salario percepito, ma comunque, mai superando i 600 euro per 6 mesi.
Un intervento che dovrebbe aiutare, in considerazione della somma stanziata a budget, circa 5.500 donne, ma che potrebbe coprire anche una platea maggiore, se a farne richiesta fossero anche lavoratrici inquadrate come part-time.
Destinatari bonus baby-sitter
Possibili destinatarie anche donne libere professioniste o parasubordinate quando iscritte alla gestione separata Inps. Per presentare la domanda basta recarsi sul sito dell’Inps e compilare l’apposito modulo o presentare analoga richiesta avvalendosi della consulenza di un patronato.
Da segnalare come, in occasione della presentazione della domanda, sia anche necessario, nonostante non esistano requisiti reddituali nel testo originale, presentare il modello di dichiarazione Isee, elemento di valutazione, laddove il numero delle richieste ecceda quello sostenibile determinando la necessità di dover operare una scelta.