Le parole rappresentano per tutti un impagabile tesoro: è, infatti, attraverso di esse che noi possiamo esprimere tutto ciò che siamo e proviamo ed iniziamo a farlo sin dall’età infantile. Ma cosa accade se qualcosa nella comunicazione non va per il verso giusto?
La balbuzie è un problema verbale di tipo relazionale che può rendere molto complessa l’infanzia di un bambino.
Se vi trovate nella condizione di avere a che fare con un bambino che soffre di questo disturbo potreste avere difficoltà a capire quale sia il modo migliore per approcciarvi a lui per aiutarlo nella maniera migliore.
Questa piccola guida cercherà di fornirvi qualche utile consiglio, ma non prima di aver esaminato cosa può esserci allo sviluppo di una balbuzia.
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Quali sono le ragioni perchè un bambino balbetta
La balbuzie, nota anche come disfluenza, è un disturbo del parlato che si manifesta con interruzioni involontarie del flusso verbale, ripetizioni di suoni, sillabe o parole, o con l’esitazione e la prolungazione di suoni. Le cause della balbuzie nei bambini possono essere molteplici e spesso sono il risultato di un’intreccio di fattori. Tra le principali ragioni si includono:
- Fattori genetici: La ricerca ha dimostrato che la balbuzie tende ad avere una componente ereditaria. I bambini con familiari diretti che hanno balbettato sono più propensi a sviluppare il disturbo.
- Sviluppo neurologico: Alcuni studi suggeriscono che le differenze nel modo in cui il cervello elabora il linguaggio possono influenzare la comparsa della balbuzie. Questo può includere variazioni nella neurotrasmissione o nelle aree cerebrali coinvolte nella produzione del linguaggio.
- Sviluppo del linguaggio: La balbuzie si manifesta spesso durante i primi anni di vita, un periodo di intensa crescita linguistica. Per alcuni bambini, il disturbo emerge quando stanno acquisendo nuove abilità linguistiche a un ritmo rapido.
- Fattori ambientali e psicosociali: Lo stress, l’ansia o pressioni comunicative elevate possono esacerbare la balbuzie in bambini predisposti. Eventi di vita stressanti o aspettative comunicative elevate possono agire come catalizzatori o aggravanti del disturbo.
- Differenze di genere: I ragazzi sono più propensi delle ragazze a sviluppare balbuzie, suggerendo che possono esserci fattori biologici o ambientali specifici di genere che influenzano il rischio.
- Reazioni e Interazioni Familiari: La modalità con cui i familiari reagiscono alla balbuzie e il tipo di interazione comunicativa in famiglia possono influire sulla gravità del disturbo. Un ambiente di supporto può contribuire a ridurre lo stress legato al parlato.
- Fattori emotivi e comportamentali: Anche se non considerati cause dirette, ansia e stress possono aggravare la balbuzie. I bambini che balbettano possono sviluppare ansia da prestazione o timore del giudizio, che a loro volta possono rendere più difficile il controllo del flusso di parlato.
Identificare le cause sottostanti della balbuzie in un bambino può essere complesso e richiede una valutazione dettagliata da parte di specialisti come logopedisti. Questi professionisti possono offrire una diagnosi accurata e elaborare un piano di trattamento personalizzato che tenga conto delle esigenze individuali del bambino.
Bambini che balbettano, come aiutarli ?
– Primo approccio: Non date troppa importanza alla faccenda.
Se vi rendete conto che vostro figlio o qualsiasi altro bambino con cui per una ragione o per un altra siete in relazione (sia esso un nipotino, un cuginetto, un alunno) inizia ad avere problemi nell’esprimersi fluentemente, nel parlare correttamente, non fatene subito un dramma!
Cercate di prendere il problema con leggerezza senza caricare il bambino di inutili ansie.
Sentire difatti la vostra preoccupazione non farebbe che acuire la sua frustrazione.
E le tanto sospirate parole avrebbero sempre più difficoltà ad uscir fuori.
– Imparate a parlar poco ed ascoltare molto.
Il bambino è nel mezzo di un discorso che sembra non riuscire a finire mai?
Sebbene potreste credere (a torto) di fargli un piacere aiutandolo a concludere la sua argomentazione, in realtà completare le frasi al posto suo non farà altro che far crescere dentro lui un forte senso di incapacità ed inadeguatezza.
Anticipare la conclusione delle sue parole (conclusione che lui con tanta fatica sta cercando di esprimere) non farebbe altro che bloccare il processo di comunicazione.
Ed un’interruzione tanto brusca potrebbe essere anche molto deleteria per il bambino. Occorre invece riscoprire l’immenso valore dell’ascolto.
Imparate ad ascoltare davvero ciò che il bambino ha da dirvi.
Può sembrare semplice, ma se si riflette sulla grande differenza che intercorre tra il mero “sentire” ed un “ascoltare” con partecipazione ci si rende presto conto di come facile non sia.
Dovete cercare di avvicinarvi al vostro piccolo interlocutore ancor prima che con l’udito col cuore: lui lo percepirà e ve ne sarà grato.
– Parola d’ordine: Comprensione!
La cosa fondamentale è cercare di partecipare emotivamente al disagio del bambino, non già per aumentare le sue insicurezze quanto per non farlo sentire mai solo.
Fondamentale è inoltre evitare alcuni errori fatali: in primis non parlare come se il bambino non avesse coscienza del proprio problema. Il bambino è infatti estremamente consapevole della sua balbuzie e per questo sottolinearla anche indirettamente è assolutamente fuori luogo. E’ per questo fortemente sconsigliato dare indicazioni al bambino su come parlare mentre lo sta facendo: i suggerimenti inutili non fanno che aumentare l’ansia in modo o. Al contrario rafforzate nel bambino i sentimenti positivi di quando si esprime con chiarezza: complimentatevi pure ma sottolineate soprattutto la qualità del contenuto piuttosto che della mera forma.
– Valutare la possibilità di rivolgersi ad uno specialista.
Se il problema non accenna a migliorare pensate seriamente all’opzione di rivolgervi ad un esperto di problemi del linguaggio (assicurandovi sia competente).
Come aiutare il bambino che balbetta
Gestire e supportare un bambino che balbetta richiede un approccio comprensivo e multifaccettato, mirato a rafforzare le sue abilità comunicative e a ridurre la frequenza e la gravità della balbuzie. Ecco alcune strategie chiave:
1. Valutazione professionale
È fondamentale che il bambino venga valutato da un logopedista qualificato, che possa fornire una diagnosi accurata e sviluppare un piano di trattamento personalizzato. Il logopedista lavorerà con il bambino per migliorare le sue abilità di parlato attraverso esercizi specifici e strategie di comunicazione.
2. Ambiente adeguato
Creare un ambiente domestico in cui il bambino si senta tranquillo e supportato nel parlare può fare una grande differenza. Evitate di interromperlo o di completare le frasi per lui; invece, ascoltate pazientemente e mantenete il contatto visivo.
3. Ridurre la pressione di parlare correttamente
Diminuire le aspettative e la pressione di parlare in modo fluido può aiutare il bambino a sentirsi meno ansioso riguardo al suo parlato. Celebrate i suoi successi e incoraggiatelo a esprimersi a suo agio, indipendentemente dalla balbuzie.
4. Tecniche di rilassamento
Insegnare al bambino, e invitarlo a farle, tecniche di rilassamento, come la respirazione profonda, può aiutarlo a gestire meglio l’ansia che può accompagnare la balbuzie. Queste tecniche possono essere utilizzate sia nella vita quotidiana che in situazioni specifiche di stress comunicativo.
5. Giochi e attività
Incorporate giochi e attività che promuovano la fiducia nel parlato e le abilità comunicative, senza mettere l’accento sulla perfezione del discorso. Questo può includere raccontare storie, cantare, o recitare.
6. Educazione e supporto per la famiglia
È importante che i familiari comprendano la balbuzie e come possono supportare al meglio il bambino. La formazione e il supporto da parte di professionisti possono equipaggiare i familiari con le strategie per aiutare efficacemente il bambino.
7. Intervento precoce
Intervenire precocemente, quando possibile, è spesso associato a migliori risultati. Anche se la balbuzie può svilupparsi in età prescolare, un intervento tempestivo può aiutare a prevenire l’aggravarsi del disturbo.
8. Rafforzare l’autostima
Aiutare il bambino a costruire e mantenere un’immagine positiva di sé è cruciale. Incoraggiatelo nelle sue passioni e interessi, sottolineando i suoi punti di forza e successi al di là del parlato.
9. Esplorare diverse modalità di comunicazione
Incoraggiare il bambino a esprimersi in modi creativi, come attraverso l’arte, la scrittura o il movimento, può fornire altre vie per l’espressione di sé e ridurre la frustrazione legata alle difficoltà di comunicazione verbale.