Le felci appartengono al gruppo delle Pteridofite, la loro comparsa sulla terra può farsi risalire al periodo giurassico e alcuni specie sono giunte fino ai giorni nostri. In natura esistono oltre 10.000 specie rintracciabili nella maggior parte dei casi nei paesi tropicali con clima umido, ma passeggiando nei nostri sottoboschi non è difficile imbattersi in diversi esemplari di questa pianta. Crescono un pò ovunque nella fertile terra del sottobosco, nelle crepe dei muri, sugli alberi e in acqua.
Coltivarle nelle nostre case molto spesso non è semplice per via del particolare microclima che necessitano ma allo stesso tempo non è impresa impossibile. Un consiglio è quello di coltivarle in giardino in maniera spontanea, per esempio in un angolo ombreggiato ricreando un piccolo pezzo di foresta tropicale.
Tra le specie più comuni in natura possiamo citare:
La felce aquilina, presente in Italia con fronde che possono raggiungere i 2 metri.
La felce femmina, presente in prevalenza nei sottoboschi, predilige climi freschi e riparati dalla luce diretta del sole.
La felce florida, rintracciabile lungo i corsi d’acqua.
Tra le specie più comuni in appartamento:
La felce Boston una sempreverde di dimensioni medio piccole.
Il capelvenere con le sue sottili fronde che cambiano colore nel corso dell’anno e quando invecchiano.
Le corna di cervo, dall’aspetto inconfondibile, in natura crescono sugli alberi.
I costi sono variabili in relazione al tipo e alla grandezza della felce. Giusto ieri nel mercato della mia città un vasetto piccolo della felce Boston veniva venduta sui 5 euro mentre le corna di cervo si attestavano sui 10 Euro.
Regole per la coltivazione:
Terreno: ideale un composto di torba e sabbia possibilmente nelle seguenti proporzioni 2/3 e 1/3 con aggiunta di fertilizzante. Rinvasare solo se strettamente necessario in quanto si corre il rischio di rovinare le radici.
Innaffiare: l’habitat naturale delle felci è umido pertanto necessitano di frequenti innaffiature. D’inverno bagnare due volte a settimana e in estate almeno quattro volte. Fate attenzione a no far stagnare l’acqua nei sottovasi le radici potrebbero marcirsi. Per esperienza personale in inverno raccolgo l’acqua piovana e innaffio con quest’ultima altrimenti utilizzo l’acqua decalcificata (quella del ferro da stiro).
Luce: non esporre alla luce diretta del sole, le foglie inevitabilmente si bruciano, se il vaso è collocato sul davanzale schermiamo con una tenda la finestra. E’ buona norma ruotare il vaso una volta a settimana per evitare una crescita della pianta solo dalla parte in cui prende luce.
Concimare: utilizzare un concime per piante verdi, durante tutta la primavera e l’estate.
Riproduzione: purtroppo non è semplice riprodurre questa pianta non producendo fiori e semi le felci si riproducono tramite spore.
Da evitare: lucidare le foglie con prodotti appositi, in quanto si ostruiscono i pori e si impedisce alla foglia di respirare. Spolverare le corna di cervo, all’apparenza possono sembrare impregnate di polvere ma si tratta di una peluria vitale che la pianta utilizza per trattenere l’umidità.
I pro: arredano e nel giusto habitat durano nel tempo.
I contro: non è facile trovare l’ambiente ideale.