L’anguria è una pianta erbacea che ha portamento strisciante come il melone e la zucca, foglie ampie, palmato lambate, un pò pelose: i fiori sono gamopetali, campanulati, a lembo corollino.
In base all’esperienza personale di chi scrive si consiglia di ricorrere all’innesto per ottenere futti d’anguria resistenti.
Il ricorso all’innesto nasce dall’esigenza di creare piante più vigorose sia sotto l’aspetto della reattività alle patologie sia per la creazione di frutti di buone dimensioni. Utilizziamo piante molto giovani, che abbiano 10-15 gg. di età. Estirpiamo una pianta di lagenaria e la appoggiamo su un piatto di plastica. Estirpiamo una pianta di anguria e la mettiamo nel piatto insieme alla lagenaria.
E’ il caso di osservare la differenza degli apparati radicali della lagenaria e dell’anguria. Prendiamo una comune lametta da barba con la quale pratichiamo un taglio obliquo a metà del fusto della lagenaria. Asportiamo qualche centimetro di superficie del fusto e ripetiamo il taglio anche sull’anguria. Andiamo ad incastrare le due piante all’altezza dei tagli.
Procediamo alla legatura del punto di innesto. Normalmente si usano delle pinzette oppure si avvolge del cotone elastico attorno al punto di innesto. Al termine della legatura tagliamo il cotone con la lametta.
A questo punto le due piante, con i due apparati radicali ed entrambi gli apici vegetativi vengono messe in un vasetto che è stato riempito preventivamente da terriccio. Si pratica un piccolo incavo con il pollice nel terriccio. Mettiamo le due piante nell’incavo e copriamole di terriccio, avendo cura di lasciare l’innesto fuori terra. Questo sistema dà la possibilità di un attecchimento quasi del 100 % perchè il trauma dell’innesto è assai relativo. Le piante vengono subito rimesse a dimora quindi non hanno sofferto alcunchè. Bisogna adesso attendere il tempo indispensabile affinchè le ferite si cicatrizzino. Lo scambio di linfa andrà a saldare entrambi i tronchi.
Dopo dieci giorni sarà cresciuta anche la terza foglia. Sciogliamo il cotone con cui abbiamo legato le piante e con la lametta asportiamo l’apice vegetativo della zucca. Eseguendo un altro taglio asportiamo l’apparato radicale dell’anguria. Fra qualche giorno sarà pronta per essere messa a dimora, tempo permettendo.
Una volta messe in dimora bisogna controllare che non proliferino erbe infestanti che sono delle terribili concorrenti per le piante coltivate perchè tolgono luce e privano le piantecelle degli elementi nutritivi necessari alla crescita.
E’ preferibile utilizzare un diserbo selettivo in modo tale che non si reca danno alle giovani pianticelle oppure si possono utilizzare le varie tecniche utilizzate nella lotta biologica come per esempio impiegare esche proteiche o di ormoni di richiamo sessuale.
Per quanto riguarda il tipo di terreno su cui coltivare le angurie, questa cucurbitacea predilige climi temperati e terreni aridi e un clima eccessivamente piovoso può danneggiare le colture, si consiglia di procedere a frequenti cimature.
Si consiglia inoltre di procedere alla rotazione del terreno adibito a coltura di anguria..
SVANTAGGI: Teme la pioggia d’estate
VANTAGGI: Alto livello di produzione.