“il mondo è vario, ma è tutto relativo” diceva Albert Einstein. ed ovviamente aveva ragione. perchè per quanto riguarda l’attenzione, quando una cosa ci colpisce nessuno riesce a passarne incolume. come fare quindi per non ritrovarsi nel caos più totale?
molti studiosi si sono dati alla ricerca di una soluzione a portata di mano che potesse essere usufruibile. molti si sono concentrati su come far divenire efficace una brevissima pausa che ci possiamo concedere. da qui sono nate le più disparate tecniche, come ad esempio la tecnica del POMODORO, che consiste nell’impostare il classico timer da cucina (da qui il nome) su un quarto d’ora, e concedersi poi una piccola pausa. in questo modo si ha la capacità di concentrarsi più a lungo imponendosi il finire del tempo senza pause. un’altra tecnica è quella del MANDARINO, di chiudere gli occhi e immaginarsi di avere un mandarino in mano. dopo averne sentito la consistenza, l’odore, e le altre caratteristiche lo si posiziona sul braccio, cercando di tenerlo in equilibro. questo piccolo esercizio, che può senz’altro apparire stupido di per se aiuta la focalizzazione dei nostri 5 sensi su una cosa disparata, in modo tale da dimenticarne la precedente per essere subito pronti a ricominciare. e per quanto imbarazzanti, queste tecniche funzionano!!!
altri invece dicono che l’importante è partire con il piede giusto. c’è chi dice che già dal risveglio bisognerebbe modificare il nostro comportamento, quindi prima lavarsi e cambiarsi e poi fare colazione, evitare di attaccarsi immediatamente a mezzi elettronici, per controllare, ad esempio, gli ultimi commenti su Facebook, ma iniziare la giornata con qualcosa di più salutare. altri invece consigliano riguardo la routine; ultimamente è nata questa nuova forma di pensiero, ovvero quella di mantenere una routine abbastanza precisa permettendosi, ogni giorno, di cambiare un piccolo passaggio del nostro “circolo giornaliero”, in termini scientifici, per avere una nuova visione mentale della ripetizione, cosi da riuscire a concentrarsi meglio nel momento in cui si è obbligati a ripetere delle cose o a stancarsi per farsele venire in mente.
va sul sicuro chi parla delle caratteristiche mentre cerchiamo di concentrarci: l’ambiente per primo, dicono, dev’essere appropriato, niente martelli pneumatici o la borsa di Wall Street, ma un luogo invece che ci possa mettere tranquillità e che troviamo familiare e confortevole, che quindi ci deve piacere. con l’ambiente vanno a braccetto le distrazioni, che sarebbe meglio diminuire al minimo. il contrario invece per quanto riguarda l’argomento: meno la cosa che dobbiamo fare ci piace, più dovremo cercare di vederla da un’altra prospettvia, in modo da essere più propensi a farla.
quindi adesso immaginate il mandarino, impostate il timer, prendete una boccata d’aria, tranquillizzatevi e…..iniziate a lavorare!
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