I calcoli biliari sono dati da una sorta di accumulo diciamo di fanghiglia che, per una serie di motivi diversi tendono ad ispessirsi, fino a diventare delle vere e proprie piccole pietre, in grado di procurare situazioni ben poco piacevoli sotto il profilo della salute. Teoricamente, si possono formare dappertutto lungo lìalbero biliare, ma è più probabile che avvenga nella colecisti, dal momento che è lì che la bile è più concentrata e che tende ad addensarsi e seccarsi, dando luogo appunto a questi calcoli. Ciò si deve anche per la presenza del fenomeno del riassorbimento dellìacqua e ciò è legato soprattutto al valore del tempo a disposizione per queste aggregazioni, le quali sono in pratica quasi sempre composti da colesterolo. Ci sono delle categorie di persone che sono per loro stessa natura tendenzialmente esposte a questo rischio. Parlo innanzi tutto di fattori ereditari, per cui in prima linea ci sono quelli che hanno famigliari che ne soffrono. Poi, ci sono tutte quelle che persone che hanno un alto livello di colesterolo nel sangue, ma anche chi soffre di obesità o di infiammazioni croniche intestinali. Altri motivi sono anche legati alla gravidanza, così come allìuso di estrogeni. Non in ultimo, si segnalano cause relative alle diete contraddistinte da un veloce calo di peso, ma anche la presenza di abitudini quotidiane sbagliate come lunghi periodi di digiuno, che impediscono lo svuotamento della colecisti. E gli alimenti che possono causare calcoli biliari? È brutto dirlo ma tocca dirlo: in generale, sono gli alimenti più gustosi, anche perché, in quanto tali, sono spesso i più ricchi di grassi. Ma andiamo per ordine. La prima categoria (non in ordine di importanza) di alimenti è legata ai prodotti di origine animale. Tra questi, rivestono una particolare importanza e diffusione i latticini, anche perché sono di così largo uso da rappresentare quasi una fonte primaria di nutrimento. Dìaltra parte, i cibi a base di latticini sono talmente tanti da rappresentare una fetta consistente della nostra dieta. Lo stesso discorso vale anche per la carne, anche questa spesso molto usato e anche molto più del dovuto, direi. E già con queste due tipologie ampie di alimenti si arriva alla maggior parte di fonti che possono causare i calcoli biliari. Ma non è finita qui. Ci sono anche i sughi consistenti, per esempio, che accompagnano spesso già altre tipologie di alimenti già di per sé sulla “lista nera”. A livello generale, si può quindi parlare ampiamente di cibi genericamente grassi, così come di fritti e cibi elaborati. Tuttavia, non vanno anche dimenticati anche il tè e il caffè, che hanno la loro importanza sotto questo aspetto specifico. Infine, non è di certo un alimento, ma ha comunque la sua importanza il fumo, come un agente in qualche modo aggravante di questo problema. Per esperienza personale, posso dire che la questione riveste una certa importanza e che, per darne una effettiva soluzione, occorre rimodulare la propria dieta personale. Gli svantaggi sono infatti dati dalla presenza di troppi cibi grassi e da poca acqua, frutta, verdura e senso del limite nella nostra alimentazione.
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