La tintarella fa gola a tutti, ma è importante, sempre e comunque, fare i conti con la propria carnagione e il fototipo che ci contraddistingue.
L’esporsi alla potenza del sole, infatti, senza la necessaria conoscenza del proprio tipo di carn agionee senza prendere le dovute sicurezze, significa purtroppo andare incontro a rischi anche gravi.
Vediamo come evitarli.
Abbronzarsi in sicurezza: cos’è il fototipo?
Per far chiarezza, il fototipo è la capacità dell’epidermide di reagire ai raggi solari e, in base a studi condotti per valutare la risposta di diversi tipi di pelle all’esposizione solare, si sono individuati 6 fototipi: il fototipo 1 caratterizza gli individui più chiari e delicati, maggiormente esposti quindi al pericolo scottature; si attraversano poi diverse tipologie intermedie in questa classificazione per giungere all’ultimo fototipo relativo alle persone con carnagione molto scura.

Come abbronzarsi senza correre rischi
Proteggersi deve essere la preoccupazione più importante: da non trascurare quindi la scelta del solare giusto. C’è da dire che ne esistono di diversi tipi: si va da un fattore di protezione minimo a quello 50, che è la massima protezione che il mercato ci offre in qualsiasi punto vendita da noi preferito, sia esso la farmacia o il supermercato sotto casa.
Non è un problema quindi di distribuzione bensì di trasparenza nelle informazioni date al consumatore: non esiste la protezione totale che ci protegge completamente dagli effetti nocivi del sole tanto è vero che sono state messi al bando i solari che recano sull’etichetta la dicitura protezione totale o “schermo totale visto che le creme possono schermarci dai raggi uvb, recanti scottature ed al massimo eritemi, ma non tutelarci completamente dagli uva, responsabili di danni più gravi come i tumori.
Occorre fare un’ulteriore precisazione: sul mercato esistono due categorie di creme protettive ed in particolare le protezioni assorbenti e le protezioni riflettenti le radiazioni ultraviolette.
Le prime contengono dei filtri chimici che agiscono assorbendo i raggi (in genere solo gli uvb), modificandoli nella struttura così da renderli innocui. Gli altri prodotti citati invece riflettono i raggi, grazie a delle sostanze inerti che li compongono, ma allo stesso tempo lasciano sulla zona interessata dall’applicazione uno sgradevole strato bianco.
Come scegliere la protezione adatta
Per scegliere correttamente il proprio solare quindi bisogna guardare al suo fattore di protezione e al suo grado di resistenza all’acqua, che consente una migliore tenuta del prodotto una volta applicato sulla pelle, anche se si è soggetti a sudorazione frequente o si fa il bagno un po’ più spesso.
I protettivi solari sono in commercio in diverse tipologie e consistenze: latti, creme,gel e oli.
La decisione tra i vari tipi optabili è affidata al gusto personale ma è comunque conveniente ricordare, di norma, alcune informazioni utili: generalmente i latti contenendo una elevata quantità di acqua, sono più facili da mettere sulla pelle ma vanno riapplicati più volte; le creme aderiscono meglio ma, essendo più pastose, di solito si applicano su viso e collo; i gel sono più adatti a coloro che soffrono di pelle grassa poiché tendono a seccare l’epidermide; infine gli oli , avendo bassi fattori di protezione, sono più idonei alle pelli con una maggior concentrazione di melanina e quindi tendenti a scottarsi difficilmente.