Ecco dieci citazioni di personaggi famosi. Vale la pena, ogni tanto, andare a rileggerle e rifletterci un pochino su. Iniziamo con Antoine De Saint-Exupery, che nel Piccolo Principe afferma: Tutti i grandi sono stati bambini una volta, ma pochi di essi se ne ricordano. Proseguiamo con il magistrato Giovanni Falcone, ucciso in un attentato mafioso, che sosteneva: Gli uomini passano, ma le idee restano. Le loro tensioni morali restano e continueranno a camminare sulle gambe di altri uomini. La terza citazione è di Renè Descartes, cioè Cartesio, che consigliava: Conquista te stesso, non il mondo. Continuiamo con il filosofo Arthur Schopenhauer, che in Parerga e Paralipomena scriveva: Solo la luce che uno accende a sé stesso in seguito risplende anche per gli altri. Arriviamo al giro di boa di questa raccolta, con una frase di Oscar Wilde, che nel De Profundis suggeriva di perdonare sempre i propri nemici, poiché nulla li infastidisce di più. Wilde è considerato il principe degli aforismi, con i quali foderava ogni sua opera, mascherando nei dialoghi dei suoi personaggi i suoi acuti a arguti pensieri, che spesso sfidavano la morale dell’epoca (e a volte anche quella attuale). Ancora una citazione di Schopenhauer, cui risale questa massima: La vita è come una stoffa ricamata di cui ciascuno, nella prima metà della propria esistenza, può osservare il diritto, mentre nella seconda il rovescio. Questultimo, comunque, non è così bello, ma è più istruttivo, perché ci mostra lintreccio dei fili. Il settimo sigillo, se così possiamo chiamarlo, è del grande Charlie Chaplin. Ti criticheranno sempre, e parleranno sempre male di te. E sarà difficile che incontri qualcuno cui tu possa piacere così come sei. Perciò vivi, fai ciò che ti dice il cuore. La vita è come unopera teatrale, senza prove iniziali. Canta, danza, ridi e vivi con intensità ciascun giorno della tua vita, prima che lopera termini senza applausi. Lottava citazione è di un altro filosofo, Friedrich Nitezsche, che icasticamente evidenziava: Cioè che non distrugge rende più forte (o, per dirla alla Tiziano Ferro, se non uccide fortifica). Il penultimo posto in questa raccolta è dedicato a uno scrittore forse troppo sottovalutato, Gesualdo Bufalino, che nel Malpensante scriveva: Tale è la forza dellabitudine che ci si abitua persino a vivere. Una frase che racchiude l’enorme patrimonio culturale di Bufalino, scrittore rivelatosi al grande pubblico troppo tardi, e solo per merito di Leonardo Sciascia e di Elvira Sellerio, grazie al romanzo Diceria dell’untore. Chiudiamo, infine, con un maestro delle citazioni, Kahlil Gibran, che nelle Massime spirituali spiega: Lamore, come la morte, cambia tutto. Da segnalare, in particolare, quest’ultima frase di Gibran, poeta e pittore libanese vissuto a cavallo tra l’Ottocento e il Novecento, che della forza icastica della proprie massime ha fatto il proprio cavallo di battaglia: le sue opere, spesso considerate alla stregua di veri e propri breviari, sono state diffuse e tradotte in tutto il mondo, proprio in virtù della veridicità e della poesia in esse contenute.
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