Cosa sono quei tratti misteriosi che vediamo punteggiare i nostri amati manga ( ti interessa realizzare delle Scanlations dei tuoi manga preferiti, ecco come fare), cosa significano e come imparare a scriverli? Alzi la mano l’accanito lettore di fumetti giapponesi che non se l’è chiesto almeno una volta e non ne ha avvertito tutto l’estetico fascino esoticheggiante.
Si, ovviamente, sono ideogrammi che la lingua giapponese, già di per sé non poco complicata, ha ereditato dalla millenaria cultura della vicina Cina e che prendono il nome di Kanji.
Se vuoi saperne di più, identificare almeno quelli più comuni, capire come funzionano e soprattutto imparare a scrivere i kanji, leggi la guida.
Indice Guida Gratis:
I kanji giapponesi: cosa sono e come si scrivono
Kanji, Hiragana e Katakana: differenze e caratteristiche
Tecnicamente i kanji (漢字 “caratteri han”) sono sinogrammi, o per meglio dire, caratteri della scrittura cinese che la lingua giapponese ha adottato e utilizza in collegamento con gli hiragana e i katakana. Questi ultimi, infatti, rappresentano una sorta di alfabeti, che, a differenza del nostro, funzionano su base sillabica, ossia ogni simbolo non corrisponde ad una semplice lettera, ma una coppia, del tipo “Ka, Ki, Ko, ecc..”
Una compresenza di alfabeti che si spiega con il fatto che se l’Hiragana è utilizzato per la lingua giapponese, il katakana si applica alle parole straniere.
I Kanij, invece, sono gli ideogrammi, e impararli per uno straniero è molto difficile a causa anche e soprattutto del suo numero, sono moltissimi. Inoltre a rendere il tutto ancora meno agevole, il fatto che. spesso, in Giappone (vuoi sapere cosa vedere a Tokyo, leggi la guida) questi tre tipi di scrittura si mischiano, integrando e dettagliando il contenuto della frase.
Ad esempio nella frase ” Ho comprato” si utilizzerà il kanij che rappresenta il verbo comprare, integrando l’ideogramma con la desinenza in hiragana, allo scopo di, per così dire, coniugare il verbo e indicarne il tempo al passato.
Generalmente rappresentano le radici invariabili dei verbi, dei sostantivi e degli aggettivi. Alcuni gli chiamano impropriamente pittogrammi, ma è da preferire il termine ideogrammi.
Come si scrivono i kanij
La prima regola per imparare a scrivere correttamente i kanji è molto logica e conforme alla conformazione mentale del cervello umano. Seguendo la natura, i kanji s’iniziano a scrivere cominciando sempre da sopra. Nessun simbolo comincia dal basso! Si parte sempre con i tratti alti.
La seconda regola è quella di andare sempre da sinistra a destra. Questa è una regola fondamentale per la scrittura giapponese e vale anche per i kana.
In linea di massima, si parte prima a disegnare i lati orizzontali e poi quelli verticali, rispettando le prime due regole. In questo caso la lingua giapponese prevede alcune eccezioni.
Per i tratti incrociati perpendicolarmente, normalmente si scrivono prima quelli orizzontali e poi quelli verticali.
Una cosa molto importante per riuscire a scrivere correttamente i kanji è la delineazione di un’area dove ogni carattere deve essere perfettamente integrato.
Si deve immaginare un quadrato che conterrà perfettamente il kanji.
Nella lingua giapponese ci sono dei kanji quadrati completamente chiusi, ma anche quelli con il riquadro aperto. La regola vuole che, nel caso dei kanji a riquadro chiuso, si inizi sempre da sopra per scendere verso il basso. Il secondo tratto deve partire sempre da sopra per continuare verso destra e poi scendere in basso. L’ultimo tratto arriva per chiudere il quadrato.
Per schematizzare si può seguire il seguente disegno:
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1 ” ”
” ”
V—-3—>V
Nel caso dei kanji con un elemento all’interno, dopo il primo e il secondo tratto scritti nel modo di prima, si completa l’elemento centrale, sempre da sinistra a destra, per proseguire con la chiusura in basso (da sinistra a destra anche questa). Queste due situazioni appena descritte sono le eccezioni, quando si può iniziare con il tratto verticale prima di quello orizzontale.
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” ”
1 “—-3—->”
” ”
V—-4—>V
Per quanto riguarda i kanji aperti, si parte con il primo tratto sopra da sinistra a destra e poi dall’alto in basso, si prosegue con il kanji all’interno, incrociando le diagonali, da destra sopra verso sinistra sotto e da sinistra sopra verso la destra sotto, per finire con i tratto rimanente, da sopra verso sotto e continuando con il lato inferiore da sinistra verso destra.
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Se il kanji è composto di due tratti laterali e uno centrale, si tracia prima l’elemento al centro, poi quello posizionato alla sua sinistra e infine quello alla sua destra.
I kanji simmetrici si scrivono sempre cominciando dal centro e continuando con i tratti a sinistra e infine quelli a destra, salvo alcune eccezioni.
Dobbiamo ricordare che una linea è considerata unica anche quando cambia direzione.