Data la crisi sempre maggiore nel nostro Paese ma anche nel resto del mondo, risulta abbastanza difficile trovare un lavoro fisso, con un contratto a tempo indeterminato o per lo meno continuativo.
Ecco perché i contratti lavorativi a tempo determinato con una scadenza, sono in rapida crescita anche se, in alcuni territori, persino questi sono piuttosto difficili da reperire. Siccome sono molti i lavoratori autonomi che svolgono un lavoro con prestazione occasionale per guadagnare qualcosa, è importante sapere cosa prevede la legge nel caso in cui si svolga questo tipo di attività.
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Caratteristiche e prescrizioni per la prestazione occasionale
Per prestazione occasionale si intende un rapporto lavorativo nel quale non si è dipendenti, ma si lavora solo per un certo periodo di tempo. Questa attività è svolta prevalentemente studenti, disoccupati e persino da chi è in pensione. Ma anche in questo caso bisogna rispettare la legge e i limiti che impone per i lavori occasionali. I limiti i questione sono sia quello di reddito sia quello che si riferisce ad ogni committente.
Il primo limite è quello che si riferisce al reddito massimo che si può ricevere come lavoratore occasionale. Secondo la legge italiana, infatti, in un anno si può percepire una somma massima di 5.000 euro. Per anno si intende quello solare ovvero dal 1 Gennaio al 31 Dicembre. Ovviamente la somma di 5.000 euro è da intendersi come cifra lorda; infatti, calcolando la ritenuta d’acconto che è al 20%, si può arrivare ad un guadagno massimo di 6.250 euro all’anno.
Quello che è importante sapere è che questa somma complessiva può essere percepita da più committenti rispettando, però, un altro limite e cioè che si può lavorare per la stessa persona per non più di 30 giorni continuativi e, nell’ambito dei servizi di cura e assistenza alla persona, tassattivamene non può sforare le 240 ore. Il guadagno, ovvero la somma che si percepisce dal lavoro svolto, non viene tassato e quindi non si somma agli altri guadagni che influiscono sullo status della persona disoccupata.
I guadagni riguardanti le prestazioni occasionali di tipo accessorio, invece, non possono superare i 2.000 euro all’anno nel caso in cui a guadagnarli sono gli imprenditori o professionisti in ramo commerciale. Se le imprese non sono di tipo commerciale, allora la somma può essere fino ai 5000 euro come detto in precedenza e deve essere saldata attraverso voucher.
Se il lavoro che si svolge non rispetta queste due caratteristiche, bisognerà necessariamente iscriversi all’INPS in quanto dovranno essere versati i contributi previdenziali. Nel caso ci si iscriva alla previdenza sociale, non si avranno più le agevolazioni che riguardano la prestazione occasionale in quanto si dovrà fare la denuncia dei redditi.
Per ricevere maggiori informazioni sulle prestazioni occasionali relative ad un caso specifico, è consigliato rivolgersi un commercialista. Il professionista saprà indicare se si rispettano i limiti previsti dalla legge oppure se si deve fare regolare denuncia dei redditi e pagare le tasse relative.