Disporre dei dati di login di una persona è come avere accesso al suo privato e, per qualche istante, interpretarne la vita sociale. Sì, ma come si fa? È questo il tema della nostra guida, come prendere la password di Facebook. Ma prima di procedere vorremmo ricordati che è un atto profondamente illegittimo entrare nella privacy di un utente a sua totale insaputa. La procedura che ti mostreremo può essere interpretata anche come un modo per tutelarsi da eventuali tentativi di frode.
Vediamo come fare. Passo uno. Se una persona tenta di accedere a un account Facebook diverso dal proprio, le prime combinazioni adottate faranno riferimento ai dati personali del malcapitato. Ciò ci spinge a consigliarti di non utilizzare nomi o appellativi riconducili in qualche modo a te. Se questo primo attacco fallisce ci sono molte altre tecniche a disposizione di un tentativo di hackering. Uno dei metodi più diffusi è l’invio di mail fasulle. Come funziona? Semplice, arriva una mail alla vittima con tutti gli elementi grafici che contraddistinguono FB. L’utente, in buona fede, crede si tratta effettivamente di una informativa e inserisce la sua password. Il gioco è fatto. Il pirata riceve i dati e può sbloccare l’accesso all’account della vittima. Le scuse adottate nella comunicazione posso essere molte, tra i motivi più gettoni c’è “il malfunzionamento del profilo”.
Ma l’acquisizione della password di Facebook può passare per vie traverse, ad esempio individuando i termini di login relativi a un altro servizio e poi provarli all’interno del socialnetwork. Chi vuole garantirsi maggiore probabilità di sicurezza deve necessariamente pensare a un vasto repertorio di credenziali d’accesso, con una password sempre diversa.
Ma la tecnica più sicura, anche se forse la più rischiosa, è l’adozione di un programma keylogger. Ne hai mai sentito parlare? Si tratta di applicazioni che, una volta installate nel computer della vittima designata, al momento in cui vengono digitate le password di accesso, le memorizza e le invia all’utilizzatore secondo.
Infine ti presentiamo degli applicativi che operano come componenti aggiuntive dai browser di navigazione. In effetti può sembrare banale ma l’ingresso nella privacy altrui può passare anche attraverso un minuto di disattenzione e l’assenza del proprietario del PC da manomettere. Prima di qualsiasi ulteriore installazione, è bene prendere in esame l’ipotesi che l’utente abbia salvato autonomamente i dati di accesso. In questo caso, evenienza tra le più fortunate, è sufficiente accedere alle impostazione del browser relative alla sicurezza e verificare l’effettiva presenza delle credenziali. Appuntate in foglietto diventano un’arma lesiva per la vita pubblica della persona a cui sono state sottratte. Ma se il tuo utente è più accorto, o semplicemente non riusci a individuare la finestra giusta, un metodo, da inappropriato hacker, che potresti adottare è rappresentato dai programmi di decriptazione. Questi sono i tre principali e i relativi browser di funzionamento: IE PassView per Internet Explorer; PasswordFox per Mozilla Firefox; ChromePass per Google Chrome.
La comodità di queste utility sta anche nel versante legale. Se non ti ricordi le chiavi di accesso al tuo account puoi tranquillamente recuperarle. Certo è che risultano di dubbia utilità se hai un computer con più utenti.
Questo è il quadro sul fronte sicurezza di Facebook. Sta a te sceglierne la lettura, se come pirata o come semplice utente attento alla sua privacy. Ti sconsigliamo comunque di non danneggiare altre persone con comportamenti oltre i limiti della legge.