È facile comprendere perché scegliere la posizione migliore per dormire bene è decisamente importante.
Chi non è andato almeno una volta, dopo le infinite insistenze dell’amico di turno, ad una serata materassi? E chi, in questo contesto, non ha sentito l’abile presentatore rimarcare, ai fini della nostra salute, l’importanza del dormire bene? Per concludere la sua convincente arringa, sentenziando sorridente:
“D’altronde, alla fine, è il posto dove passiamo un terzo della nostra vita?”
Per quanto retoriche, queste sono tutte cose assolutamente vere. Come è vero che il nostro benessere psico-fisico è strettamente correlato alla qualità del nostro sonno e alle ore che dormiamo.
Conoscere quali sono le posizioni che migliorano la qualità del sonno, consentirà di migliorare la postura per sentirsi davvero riposati e non compromettere la salute della schiena.
La postura corretta (mantieni la migliore posizione anche davanti al Pc, ecco la guida) per dormire è quella in cui si evitano le tensioni su tutte le curve naturali della colonna vertebrale, cervicale, dorsale e lombare.
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Come dormire bene: cibo, materasso e posizione
Il nostro benessere psico-fisico è legato a doppio filo al corretto riposo, una buona abitudine che dipende da diversi elementi: una corretta alimentazione (e non eccessiva a cena), un po’ di attività fisica, un buon materasso, o ancora meglio un buon sistema letto e, naturalmente, l’assumere la migliore posizione per dormire, individuare la giusta posizione per noi.
Sono talmente numerosi gli studi che sottolineano l’importanza del dormire che risulta quasi retorico farlo. Brevemente, però, conviene rammentare come uno studio uscito su Sleep Medicine, segnalasse addirittura come il dormire troppo o troppo poco può influire sulla stessa durata della vita. Così come una ricerca della Columbia University di New York ha evidenziato come nei ragazzi che dormono meno di 5 ore a notte, la possibilità di incidenza della depressione aumenta di più del 70%.
Carenza di sonno che provoca stati di maggiore ansietà e aggressività e una maggiore esposizione allo stress, causa primaria di molte malattie. ( vuoi qualche suggerimento per combattere lo stress, ecco i nostri consigli).
È stato altresì evidenziato che in chi dorme poco si registrino livelli maggiori di proteine infiammatorie nel sangue, potenzialmente responsabili di problemi quali artrite, diabete e lo stesso infarto.
Il sonno, infatti, contribuisce all’innalzamento delle difese immunitarie.
La forma fisica aiuta il sonno

E non crediate che la nostra stessa forma fisica non ne risenta. Un sonno insufficiente, ad esempio, manda il nostro cervello in tilt, condizionandoci a mangiare, durante il giorno, di più e peggio.
Sempre una prestigiosa Università americana, quella di Chicago, sotto questo punto di vista ha evidenziato come chi riposa bene, tende, seguendo un regime dietetico, a perdere il 55% in più di peso.
Dormire bene, a livello endocrino, permette il corretto mantenimento dei livelli di GH o ormone della crescita che, in caso contrario, produrrebbe un rallentamento generale del metabolismo con conseguente accumulo di peso e invecchiamento fisico precoce.
E il buon riposo produce analoghi benefici a livello ormonale, sportivo e celebrale.
Insomma dormire bene equivale a vivere bene. E nel favorire la qualità del sonno, come premettevamo, di fondamentale importanza è l’assumere le posizioni corrette, evitando quelle che possano favorire l’insorgere di problematiche come il mal di schiena o possibili problemi circolatori.
Vediamo allora quali sono le posture raccomandate e quelle che sarebbe meglio evitare.
La migliore posizione per dormire: la giusta postura
Ognuno di noi di notte, a letto, tende ad assumere spontaneamente determinate posizioni.
Inutile sottolineare che, anche essendone a conoscenza, non è per nulla semplice cambiare radicate abitudini e, tanto meno, imporsi una specifica posizione per riposare.
Detto ciò è di fondamentale importanza, comprendere che esistono posture più corrette da tenere quando si dorme e, di contro, altre che non favoriranno nè la qualità del nostro sonno ne il benessere del nostro corpo.
Indicazioni di importanza ancora maggiori in caso di problematiche a patologie.
Vediamo allora quali sono le più comuni posizioni del sonno e quali sono i benefici e i limiti di ognuna, per, se possibile, apprendere la buona abitudine di utilizzare la migliore posizione per dormire.
Le posture del sonno: i consigli per dormire bene
La posizione supina, a pancia in su
È ideale per dormire bene perché assicura la salute della schiena, tenendo allineate correttamente le vertebre della colonna e consente di distribuire il peso corporeo in modo omogeneo.
Occorre adagiarsi su un materasso né troppo morbido, né troppo rigido, capace di sorreggere il peso, mantenendo possibilmente le curve fisiologiche della schiena durante le ore di sonno.
Quanto al guanciale, l’ideale sarebbe utilizzare un cuscino anatomico, non troppo alto, che sostenga la curvatura delle vertebre cervicali; il collo deve rimanere eretto, senza rotazioni, flessioni o torsioni.
Se si soffre di lombalgie è utile inserire un cuscino sotto le ginocchia. Le braccia vanno adagiate lungo i fianchi, rivolte verso il basso, mai rivolte sopra la testa per evitare formicolii e intorpidimenti agli arti.
Dormire sul fianco, in posizione fetale
Con le ginocchia piegate ad angolo retto, è una delle posizioni più comode e preferibili, una persona su due la sceglie per riposare bene.
Per migliorare la postura e avere maggior sostegno si può inserire un cuscino tra le gambe, così da allinearle alla colonna vertebrale, prevenendo così dolori alla schiena e alle anche. Le braccia devono essere disposte, sempre, lungo i fianchi.
In questa posizione, il cuscino deve essere abbastanza alto in modo da mantenere dritta la colonna cervicale.
Dormire di lato
Aiuta se si soffre di apnee notturne e a russare in modo meno accentuato rispetto al dormire in posizione supina.
Ovviamente dormire a destra piuttosto che a sinistra non è la stessa cosa! Gli esperti, come vedremo nel video a fine articolo, non si stancano di sottolineare l’importanza di riposare sulla parte sinistra, per i benefici, tra i tanti, che ne trae il cuore e la nostra digestione.
La posizione prona, sulla pancia
Sarebbe da evitare, per gli effetti sulla schiena, la colonna vertebrale tende a curvarsi e ciò può provocare dolore nella parte bassa della schiena. Inoltre, questa posizione può favorire l’esofagite da reflusso e l’insorgere di problemi respiratori, poiché il collo non si allinea con la colonna vertebrale, provocando traumi alla mandibola per la pressione esercitata dal corpo che ostacola la normale circolazione sanguigna.
Se proprio non si riesce a dormire in altri modi, si può ridurre la tensione posizionando un cuscino sotto il bacino.
Un consiglio generale, utile a tutte le posture, sarebbe quello di non mantenere la medesima posizione per tutta la notte, per cui braccia e gambe devono potersi muovere liberamente e non essere ostacolate da coperte troppo pesanti.
Info utili: ecco il link dell’Associazione italiana di Medicina del Sonno