Soprattutto per chi crede che un Fantacalcio non si vinca con “3 fenomeni davanti e poi prendo chi rimane“, ma piuttosto con un organico equilibrato, la scelta del reparto difensivo risulta di fondamentale importanza.
Naturalmente, come nell’articolo precedente relativo ai portieri, anche in questo caso esistono regole basilari che ogni Fantallenatore che si rispetti, se non osservare, quanto meno deve conoscere.
Vediamo insieme cosa considerare quando asteggiamo per i difensori.
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Cosa valutare nell’acquisto dei difensori
Nonostante nell’immaginario in salsa british si tenda ad esaltare i rocciosi centrali, un tempo semimoventi in occasione dei soli corner in area avversaria e più adusi a prendere la gamba rispetto al pallone, nel Fantacalcio questo tipo di giocatore non rappresenta, ehm.. per così dire, l’ideale.
Al di là di una manciata di centrali, discretamente corretti e letali sotto porta, di norma ad un centrale appare preferibile puntare sugli esterni bassi.
Un fluidificante, infatti, è meno soggetto ad ammonizioni, difficilmente si trova ad intervenire su un uomo lanciato rischiando il rosso e, anche se dotato di due ferri da stiro al posto dei piedi, se impiegato abitualmente, difficile che non indovini almeno un paio di assist all’anno.
Naturalmente una scelta meditata non può non presupporre da altri criteri di valutazione.
Tra questi, ad esempio, il modulo della squadra: i successi bianconeri nascono con i 3 dietro, garantendo una cerniera arretrata più protetta e costringendo i suoi elementi a coprire una minor porzione di campo.
Poi l’adattabilità del nostro prescelto alla stessa: alcuni difensori abituati a giocare a due, vedi rimanendo dalle parti di Vinovo l’esempio di Rugani, faticano se impiegati a 3 e viceversa.
Aspetto non meno importante, la probabilità di titolarità di un giocatore. Sempre rimanendo in casa bianconera, con la Champions obiettivo privilegiato, scegliere un qualsiasi componente della retroguardia campione in carica, significa essere quasi certi che lo stesso sarà soggetto ad un turn-over costante. Se l’arrivo di Benatia potrebbe, se il Marocchino è aiutato dalla salute, trasformare la BBC in una BBB (considerando che dei 3 pretoriani di Buffon, Chiellini appare il più usurato), è pur vero che, al contrario, Bonucci o Barzagli potrebbero essere risparmiati spesso in campionato in vista gli impegni europei.
E se anche sulle fasce l’alternanza sarà una regola, lecito domandarsi ancora, Rugani quanto spazio potrà trovare.
Tutti interrogativi, ad esempio, che saranno assenti in chi opterà per i centrali dell’Inter, il rossonero Romagnoli o ancora i difensori di squadre senza la rassegna continentale.
Restando in tema di anticipi o calcioni, naturalmente, non meno attenzione va riservata alle sanzioni disciplinari che il nostro obiettivo ha collezionato nel corso degli anni. Se nelle stagioni prima ha fatto incetta di cartellini gialli, difficile pensare che si redima proprio quando lo prenderete voi…e con i gialli e i rossi arrivano insufficienze pesanti e squalifiche.
Infine, strettamente correlato all’ultimo punto trattato, paradossalmente riflettete sul prestigio del giocatore che volete far vostro. Al di là delle vere o meno malignità su giocatori che non sarebbero ammoniti quanto i propri colleghi (si pensi al caso di Bonucci con Rizzoli) da che mondo è mondo, da quando Baresi giocava perennemente con il braccio alzato o Materazzi usava la mazza ferrata, giocatori di grande squadre sembrano godere di maggiore comprensione arbitrale. E, non meno importante, spesso, di una maggiore attenzione in fase di referto giornalistico…se ai big della difesa non è raro vedere affibbiato un 7 quando non un 8, praticamente impossibile, a meno di una tripletta con rovesciata annessa, che il centrale di una squadra di seconda fascia, riesca a raggranellare più di un 6 se gioca bene o 5 se fa dei disastri. Pensateci!
Prima fascia 14-17
17: Ad aprire l’elenco dei difensori, in qualità del più pagato il romanista Florenzi. Una posizione tanto sorprendente quanto legittima per l’autore della più bella segnatura in Champions nella scorsa stagione. Per l’uomo dei gol impossibili, malgrado i 9 cartellini e nel passato fantacalcio inserito nella categoria dei centrocampisti, in 33 gare ben 7 reti ( 5 e 6 quelle nelle due stagioni prima, a conferma di una comprovata dimestichezza in zona goal) e 4 assist, con una media di 6,05 e + 22 come bonus ossia tanta roba.
Stesso prezzo per il neo juventino Dani Alves. Nonostante stuzzichi chiunque far proprio uno abituato a triangolare con Messi o Suarez, per il Brasiliano sono 33 primavere, necessario dunque sapere quanta voglia abbia ancora e quanto fiato e se a livello di assist non teme nessuno, in zona goal sono 21 le reti in quasi 400 gare con i Blaugrana. Probabilmente meglio ancora il nostro Azzurro.
16: Un credito in meno per il bianconero Alex Sandro. Un investimento che non ci convince del tutto, in virtù delle considerazioni sulla squadra bianconera e un Evra che difficilmente rimarrà a marcire in panca. Meno dubbi, al contrario, sul rendimento dell’ex Porto che, dopo essere stato centellinato da Allegri ad inizio stagione, è letteralmente esploso nella seconda parte del torneo, con 22 apparizioni (media monstre di 6,32), caratterizzate da 2 reti, 3 assist, ma anche 5 gialli ed un rosso, per un coefficiente bonus di 5,5.
15: Tre le scelte a 15, con lo juventino Bonucci, il neo romanista Bruno Peres e il viola Gonzalo Rodriguez.
Probabilmente al netto delle varie considerazioni è quest’ultimo che ci sentiamo di consigliare. Per l’ex centrale del Sottomarino Giallo, infatti, la certezza di essere in campo sempre (33 le presenze lo scorso anno), con un rendimento difficilmente sotto la sufficienza (6,03 la media passata) e abituato al goal, come dimostrano le 4 reti della passata stagione e le 20, in riva all’Arno, delle 3 precedenti. Per Bonucci, al contrario, il timore di qualche esclusione di troppo, anche se tra i difensori torinesi, l’ex Barese nella veste di regista di difesa, sembra il meno sostituibile. Viene da un’ottima stagione (6,06) condita da 3 reti, 1 assist, ma anche 6 gialli.
Risolte le incognite che aleggiavano sul suo futuro, con la permanenza in serie A, approdando alla Roma, per Bruno Peres, dubbi legati solo all’attenzione difensiva che saprà garantire ( la gara interna con il Porto ne è un esempio) e la capacità di misurarsi su altri livelli. Se migliora dietro, assolutamente uno da prendere, con le mille sgroppate che hanno fruttato 3 reti, 3 assist ed una media di 6,13, sempre alta in termini fantacalcistici, malgrado i 9 cartellini.
14: Chiudono la prima fascia un manipol0 di centrali di assoluto valore, più preziosi, però, in marcatura che non sotto rete. Tra i vari Acerbi, Marcos Alonso, Manolas e Miranda, sceglieremo, probabilmente, i primi due. Il nazionale brasiliano, infatti, non ha mai dato prova di subire San Siro, denotando tecnica, personalità e rendimento costante (6,17 la media), ma per lui un coefficiente pari a 0, determinato dal goal e i 2 assist messi a referto, ma anche dai 6 gialli e i 2 rossi. Si, quindi, all’acquisto, parliamo di un titolare fisso di gran livello, ma non ci sveneremmo.
Stessa considerazione per il giallorosso Manolas. Il Greco ha chiuso con una media molto simile (6,16), risultando di gran lunga il più affidabile tra i Giallorossi, segnando inoltre 2 gol e confezionando 2 assist, ma gli arrivi di Vermalen e Fazio, potrebbero vederlo costretto talvolta al turn-over, anche se il titolare resta lui.
Rischi che non corrono Acerbi e Marcos Alonso, i nostri preferiti. Per il Neroverde una seconda vita, dopo aver dribblato l’avversario più difficile, il cancro, con una stagione che lo ha portato a sfiorare gli Europei, arrivando nella selezione iniziale azzurra. Merito di 35 gare di spessore ( 6,17 la media) con 4 reti ed un coefficiente Fantacalcistico che parla di bonus per 10,5; risultato simile a quello dello Spagnolo di Paulo Sousa che, nonostante la leggera insufficienza come rendimento (5,97) è andato a tabellino in 3 occasioni, con 4 assist ed è uno, con Ilicic, dei battitori di calci piazzati al Franchi.
Seconda fascia 10-13
13: Apre la seconda fascia, unico proposto a 13, il Barzaglione nazionale. Rispolverato da Marotta e Paratici dall’esilio di Wolfsburg, l’ex centrale di Zamparini ha vissuto 5 anni incredibili, dando l’impressione di essere il nuovo Beckenbauer o quasi. A dimostrarlo una media quasi fantascientifica che recita 6,39, fatta di grandissimo senso della posizione, anticipi sempre puliti (2 sole ammonizioni) e capacità di concentrazione a livelli robotici. Se cercate un goleador, non è il vostro uomo (2 le reti a Torino in 194 gare), se cercate un fenomeno dietro, l’avete trovato.
12: Tre le proposte a 12 con il neo interista Ansaldi, Chiellini e Koulibaly. Probabilmente, se fossimo noi a dover scegliere, saremmo indecisi sull’ex Genoano, lo scorso anno autentica freccia nello scacchiere di Gasperini, protagonista di 24 uscite di qualità con il Grifone impreziosite da 4 assist, qualche centinaio di cross e la lusinghiera media di 6,15 (4 le ammonizioni) e lo strapotere fisico del colored partenopeo, ambito ormai da gran parte delle big europee. Per lui lo scorso anno 33 gare e una media di 6,23, sperando che prende qualche cartellino in meno degli 11 del 2016 e che, come nell’amichevole col Nizza, si presenti con maggiore frequenza nell’area avversaria in occasione dei corner.
Quanto a Chiellini, difficilmente offriremmo crediti andando in doppia cifra: l’arrivo di Bentatia e qualche recente infortunio di natura muscolare di troppo rendono consigliabile usare maggiore parsimonia. Per il Chiello, comunque, nonostante le 14 partite saltate, 6,08 di media, una rete segnata ed un buon Europeo, anche se i gialli sono stati 4 e 1 il rosso.
11: A differenza dell’affollata categoria di costo seguente, a 11 solo 2 possibilità, entrambe targate Milano e sulle quali andremmo con i piedi di piombo, probabilmente preferendo investire altrove.
Da un lato il rossonero Antonelli, reduce da una buona stagione (5,94 di media, 3 goal ed un assist), ma che con Montella ed un ritrovato De Sciglio rischia il posto; dall’altro il colombiano Murillo, straordinario all’inizio, per poi naufragare con tutta la truppa manciniana. Lo score della stagione passata, registra 34 gare, con 3 2 reti ed un assist, ma anche 3 gialli e 3 espulsioni, per una media di 5,86.
10: Ben 7 i difensori valutati a 10. Non ci convince del tutto Abate (5,92, 1 goal, 1 assist e 7 gialli), probabilmente quotato troppo in considerazione delle ultime non esaltanti stagioni, ma che dovrebbe partire titolare. Più tutelante l’acquisto di Albiol, inamovibile a Napoli ( 36 le gare lo scorso anno) e difficilmente a rischio insufficienza (6,03 dice la media, 1 gol, 1 assist, ma anche 10 cartellini).
Stesso costo per il granata De Silvestri, autentico settepolmoni, garanzia in termini di dedizione assoluta che nella seconda parte di stagione blucerchiata dopo un grave infortunio, in 17 gare ha collezionato 1 rete, 2 assist e una media vicino al 6 e per il francese Evra che, da boss dello spogliatoio juventino e grazie ad un’intelligenza tattica e non solo fuori dal comune, nonostante età e acciacchi, saprà ritagliarsi il suo spazio
( nel 2016, nonostante Alex Sandro, 26 partite , 2 gol e 2 assist e la lusinghiera media di 6,06).
Infine un terzetto straniero sul quale le perplessità sono solo di natura fisica. Se Benatia fosse quello giallorosso, straordinario all’ombra del Colosseo con 33 partite alla grande e 5 reti, lo prenderemmo ad occhi chiusi, se al contrario il Marocchino è la copia sbiadita esibitesi alla corte di Guardiola al Bayern, avremmo qualche dubbio in più. Sempre dubbi atletici per il laziale De Vrij, senza dubbio uno dei difensori più promettenti in Italia, ma reduce da un gran brutto infortunio, e ancor di più, anzi non prenderemmo il tedesco Rudiger, che pure ha fatto benino nella sua prima stagione italiana (30 gare, 5,85 di media e 2 gol segnati) oltre a rientrare a Novembre, infatti, il possente difensore teutonico, nella lista dei partenti prima del crac, si troverà sulla sua strada i neo arrivati Vermalen e Fazio. Meglio evitare.
Terza fascia 6-9
Mediocritas aurea e sono non pochi i giocatori interessanti acquistabili ad un costo ragionevole per un difensore. Vediamoli insieme
9: A 9 un manipoli di fluidificanti, preceduti dal viola Astori. Il ventinovenne azzurro ormai è chiaro non diventerà un campione, ma è un buonissimo giocatore. Scarsamente incline al gol ( 3 sole reti nelle 228 gare in A) , lo scorso anno è sceso in campo 33 volte ( solo 5 i gialli), lambendo la sufficienza, con un 5,94 di media.
Ad aprire la batteria di stantuffi laterali, ecco il turco Erkin. Il fatto che rappresenti un lascito di Mancini scelto dal suo Gala (come Felipe Melo e Telles) non depone a suo favore e, comunque, non ci stupirebbe se perdesse ben presto il posto a vantaggio del sempre utile Nagatomo, se non addirittura svuotasse l’armadietto di Appiano prima di averlo riempito. Utilizzabile anche in mezzo, a sinistra può ricoprire più ruoli e vanta, prima dell’approdo al Fenerbahce, anche una parentesi al Cska di Mosca. Buon tiratore di calci piazzati, buona anche l’esperienza in nazionale con 49 presenze e 2 gol, mentre nella massima divisione turca sono 14 le realizzazioni in 218 gare.
Ci sentiamo più sicuri della titolarità per Ghoulam, con l’Algerino che ha vinto la lotta interna con Strinic da tempo e lo svizzero Widmer, adocchiato da tutte le nostre big. Il Partenopeo, 34 le gare, ha chiuso con un lusinghiero 6,01, sfornando anche 2 assist
(ma molti traversoni ) e prendendo solo 3 cartellini, ancora meglio il treno svizzero, autore, in 27 gare di 2 assist, cross in quantità industriale e un 6,04 di media (4 i gialli).
Un pensierino lo faremmo anche per Pasqual ( 6, 2 assist e 17 gare nella sua ultima stagione gigliata), titolare ad Empoli, anche se resta l’idea che il meglio ormai l’abbia già dato e dietro a la promessa nerazzurra Di Marco.
Nonostante abbia fatto bene a Empoli, non prenderemmo (o comunque solo a Gennaio) Mario Rui, con il Portoghese atteso da un recupero stimato dai 4 ai 6 mesi.
Infine un duo di centrali di assoluta qualità, che indipendentemente dalla scelta dovrebbero tutelare non poco. Chiamato alla riscossa, il rossonero Romagnoli, del quale nessuno discute le qualità, ma che nel 2016 chiude con un modesto 5,65 di media, 8 gialli ed 1 espulsione. Allora non lo prendo? Si, ma non dimenticate che l’anno prima, all’ombra della Lanterna, aveva ben impressionato, sfiorando il 6 netto, con 2 goal ed 1 assist.
Poi è il turno di Vermaelen, nuovo baluardo della difesa spallettiana. Del Belga l’idea, non ce ne vogliano i tifosi giallorossi, che un campione non lo sia ( le 21 presenze in Catalogna in due anni appaiono un po’ poche, considerando anche l’ultimo Piquè), ma sicuramente è un gran bell’acquisto, se torna quello di Londra. Ai Gunners 150 presenze e 15 gol. Inoltre, forte di 51 presenze, è il capitano di una delle nazionali più forti del Pianeta. Noi lo prenderemmo …
8: Ad aprire i giocatori a 8 Basta, uno che vorremmo a tutti i costi ( o quasi). Nonostante venga da un’annata disastrosa ( 5,59 di media, nessun assist né goal), abbiamo ancora negli occhi la stagione prima in biancoceleste, quando fece segnare un ottimo 6,15 e quelle al Friuli, con il Serbo protagonista nelle sole ultime 3 stagioni di 11 reti e non meno assist. Puntiamo sulla sua riscossa.
Come puntiamo sulla riscossa (sempre che non lasci la Real Casa) di Lichsteiner. Per lo Svizzero, nella anonima passata stagione, l’operazione al cuore e un rendimento di poco superiore al 6, condito da un solo assist ed una rete ( in Champions), contro le 3 di media dei 4 anni precedenti. Considerando l’avanzare dell’età, nonostante dia prova ancora di una certa integrità fisica e l’arrivo di Dani Alves, a un prezzo ragionevole lo ( o li) prenderemmo ugualmente.
Passiamo a Cannavaro, protagonista a Sassuolo di una seconda giovinezza. Per il fratello meno celebre del bel Fabio, una sufficienza finale come media, oltre ad un gol e 8 cartellini. Titolare certo, merita attenzione. Come la merita il neo-azzurro Tonelli. Due gol lo scorso anno ( ma 5 quello prima) sempre avvinghiato al 6, un certo calo di Albiol e la Champions per gli uomini di Sarri, potrebbero garantirgli un minutaggio importante. Simile come profilo anche quello di Gastaldello, dopo la lunga militanza blucerchiata, buona stagione per lui in Emilia, con 26 presenze, 1 rete e 1 assist d una sufficienza piena (6,04), e anche una lato fantacalcio, nonostante i 7 gialli e 1 rosso.
Allo stesso prezzo ancora anche Hisaj, Izzo e Zukanovic. Dei 3 miglior media per il giocatore di Scampia (6,02 alle quali vanno tolti i 6 gialli e i 2 rossi) seguito anche da club della Liga, ma anche vittima però di un’inchiesta su possibili match truccati della quale si è dichiarato totalmente estraneo; buono anche l’esordio dell’ex Empolese in una big ( 5,95 di media, praticamente sempre in campo, 37 le gare, e 2 assist); infine Zukanovic, con lo Sloveno che per spingere, spinge ( 3 i goal ed un assist), ma un rendimento deficitario, come evidenzia il suo 5,76.
7: A 7 oltre ai nostrani Cacciatore, Danilo, Gonzalez, Masina, Moretti, Rugani, anche gli esordienti in a, Bruno Alves, Fazio, Wallace e il crotonese Martella. Gli unici certi della titolarità, nonostante un’annata non straordinaria sono proprio i primi due. Per il Clivense, media di 5,84, nonostante 2 assist ed una rete ( un paio di anni fa, a Verona, ne fece addirittura 3), per il Brasiliano, arrivato alla sesta stagione in Friuli, le amarezze di quella passata, anno horribilis per lui, con molte prestazioni incolori e la lite con la curva bianconera, in occasione del match contro la Roma. Nonostante tutto per il capitano, il posto dovrebbe essere assicurato.
Ancora più garanzie sembra offrire una Adam Masina in rampa di lancio, con il terzino felsineo lo scorso anno autore di 2 reti, 3 assist anche se troppo spesso sanzionato (per lui 8 gialli ed un rosso).
Maggiori perplessità, invece su Rugani (sempre che non se ne vada a giocare da qualche parte) e il palermitano Gonzalez (comunque discreto difensore come testimonia il suo 6,1 di media, in un’annata in Sicilia funesta), da settimane sulla lista dei partenti e sul granata Moretti che, anche se sempre utile, dovrebbe giocar molto meno rispetto alle 34 gare dello scorso anno.
Quanto ai nuovi il campione europeo Bruno Alves, pagato ben 22 milioni dallo Zenit nel 2010 e protagonista in Turchia di 3 annate più che decorose, va per i 35 anni e potrebbe, a lungo andare, nonostante qualità ed esperienza, pagare dazio; l’argentino Fazio, campione under 20 con Messi e capitano del Siviglia europeo ( le stagioni in Andalusia), viene da due annate assai deludenti, che costringono a qualche riflessione in più.
Dopo aver seguito molti altri obiettivi, non sembra cascata male la Lazio con il centrale brasiliano Wallace, autore di due stagioni positive a Monaco (soprattutto la seconda lo vede titolare fisso) e con esperienza nelle varie selezioni brasiliane under. Infine il crotonese Martella, tra i protagonisti della promozione dei Calabresi. Schierato da esterno sinistro, può giocare anche in posizione più avanzata. Per lui lo scorso anno 3 reti ed una spinta costante. Potrebbe essere una scommessa vincente.
6: Tanti i giocatori a 6, ce n’è per tutti i gusti. Partiamo dai carneadi Aleesami del Palermo, esterno marocchino naturalizzato norvegese, dotato di buona velocità e discreto piede, anche come conclusione, anche se il campionato norvegese e svedese non è il nostro; identica incognita per il fratello povero di Lukaku, Jordan. Si tratta di un ventunenne che, dopo qualche apparizione all’Anderlecht, disputa 3 campionati con l’Ostenda. Per lui anche qualche apparizione in nazionale, anche se sembra, e non solo per il ruolo ( gioca terzino sinistro) di Lukaku, più che il fratello, un lontano parente.
A 6 poi anche 4 centrali di tutto rispetto che, però, per diverse ragioni (fisiche o di salute) richiedono qualche approfondimento in più. Parliamo dei genoani Burdisso ( lo scorso anno in campo 28 volte per una media di 5,91) che in qualche scatto sembra aver legittimamente perso lo smalto di un tempo e il connazionale Gentiletti che, dopo un buon inizio a Roma seguito subito da un brutto infortunio, cerca riscatto in rossoblu. L’anno scorso, nelle 19 apparizioni, inguardabile con una media di 5,45, ma se tornasse quello del San Lorenzo.
Dubbi fisici anche per un altro Argentino, Campagnaro, non per niente in campo la scorsa stagione solo 13 volte, ma titolarissimo ( e con lui sempre Pescara imbattuto) nei play-off finali, come per il brasiliano Castan (solo 5 le presenze per lui e media sconfortante di 5,1), dopo l’operazione alla testa, incapace di tornare ai propri livelli e in fuga dalla pressione capitolina, per ritrovare a Torino la sua vera dimensione (strano, però. che la Samp se ne sia sbarazzato dopo solo un paio di allenamenti). Meno dubbi per il veronese Cesar, inferiore ai quattro precedenti, ma in maggiore salute e sicuro titolare nella squadra di Maran ( nel 2016 1 rete e 5,92 di media)
Ben 3 i protagonisti di casa Milan: si tutta la vita a De Sciglio se fosse quello dell’Europeo, meno se si tratta del parente povero che indossa la casacca rossonera (la passata stagione in campo solo 22 gare e una media di 5,4), da scoprire il paraguaiano Gustavo Gomez, forte fisicamente, di testa e negli anticipi, ma non aspettatevi di trovare Thiago Silva, con lo stesso Zapata che, come tutti gli anni sembra partire, ma potrebbe poi rivelarsi un utile tappabuchi, così come il nerazzurro D’Ambrosio, in campo l’anno scorso 20 volte 8 e con le rotazioni di Mancini non è neppure poco) e due volte in rete( media 5,72).
Restando in ambito interista chiamati alla rinascita Juan Jesus (19 uscite e 5,62), probabile titolare nell’undici di Spalletti e non meno, anzi per lui si tratta dell’ultima chiamata, Ranocchia che se ritrovasse la tranquillità di un tempo, sarebbe sempre un gran bel centrale, a Genova però non lo è stato (media 5,72, 5 gialli ed 1 rosso).
Alla fine a 6 il nostro favorito sarebbe senz’altro Zappacosta che, a maggior ragione partito Peres, potrebbe esprimere tutte le qualità, anche in fase avanzata, messe in evidenza a Bergamo e che lo hanno fatto apprezzare dallo stesso Conte. Sempre a Torino, malgrado la manciata di apparizioni del 2016, faremmo un pensierino anche su Avelaar, esterno che due anni fa, con la maglia del Cagliari, andava a tabellino 4 volte , realizzava 3 assist, grazie al piede educato che ne facevano un gran tiratore di piazzati,
Altri 3 buonissimi affari sembrano sempre il granata Maksimovic che, mal di pancia a parte, dovrebbe restare in serie A, Peluso, certo del posto a Sassuolo e sempre sulla sufficienza e il neo doriano Pavlovic, capace in quel di Frosinone di confezionare ben 5 assist in 22 gare, con una media non del tutto disprezzabile, vicino al 5,8. Pollice in su anche per Rossettini, in rete 3 volte ( e 1 assist) lo scorso anno al Bologna, nonostante un rendimento altalenante ( alla fine sarà 5,66)
Senza infamia e senza lode il viola Tomovic, ad oggi titolare ma da sempre il più anonimo della retroguardia gigliata (24 presenze e 5,8), Felipe, che dopo le esperienze con Fiorentina, Parma e Inter, si è ritrovato nella sua Udinese ( la scorsa stagione 26 apparizioni, 1 goal, 1 assist e 6,02 di media), mentre non ci convincono, invece, l’empolese Costa, difficilmente in grado di rimpiazzare Tonelli, gli atalantini Masiello, nonostante non venga da una stagione da buttare ( 5,95 di media) e Toloi, orfano di Paletta e mai perfetto, il laziale Radu arrivato a fine corsa o quasi (anche se schierato nell’undici di partenza) e il genoano Marchese, poco impiegato e mai più sui livelli di Catania.
Punteremmo, invece, su Lazaar, ma non sono pochi i dubbi che Zamparini decida di far cassa anche su di lui.
Quarta fascia 3-5
Ecco una delle categorie privilegiate quando si parla di difensori. Si potrebbe affermare “Massimo risultato con il minimo sforz…ehm costo”, con budget limitati che, spesso, consentono di assicurarsi più che onesti titolari, talvolta anche capaci di regalarci qualche bonus. partiamo
5: In rigoroso ordine alfabetico l’iraniano Adnan, che a Udine ha mostrato facilità di corsa e un tiro al fulmicotone, ma anche tanto disordine tattico, un anno di esperienza in più e gli strilloni di Iachini potrebbero farne una buona scelta. Non meno consigliato l’albanese Ajeti, a Frosinone è stato uno dei pochi a salvarsi, apparso attento all’Europeo (sino a quando è stato in campo la Francia era sullo 0-0), a Torino dovrebbe partire titolare.
Non metteremmo la mano sul fuoco nonostante parta tra gli 11 iniziali, invece, su Andelkovic, Sloveno che ormai in Italia, tra A e B, ha giocato più di 100 gare senza mai impressionare. Non aveva fatto male a Catania, Bellusci, rientrato dalla parentesi inglese e che ad Empoli dovrebbe trovare una maglia da titolare: se cercate bonus girate alla larga, se vi basta un titolare arcigno e che non molla, avete trovato il vostro, come potrebbe essere una buona idea il pescarese Biraghi, con l’ex primavera Inter, dopo le stagioni discrete a Chievo e Catania, reduce da 32 presenze con il Granada dei Pozzo e titolare dovrebbe essere anche Dainelli, di ritorno da un brutto incidente; mentre per Chiriches, in campo solo 8 volte la scorsa stagione, nonostante un rendimento più che dignitoso (6,06 di media e 6,32 di fantamedia) con l’arrivo di Tonelli, gli spazi rischiano di essere ancora più limitati. Noi non rischieremmo, così come neppure Bovo, a Torino, nonostante un calcio che in pochi hanno, dovrebbe partire titolare troppe volte.
In rampa di lancio il bergamasco Conti, da molti indicato come un futuro crac e sempre in casa Atalanta punteremmo a occhi chiusi sull’esterno Dramè, padrone della fascia e talvolta protagonista di buone discese, anche se non sempre precisissimo.
Intoccabile a Crotone capitan Claiton, raramente anche goleador, come ci convince Edenilson, ad un passo dal Genoa, e che a Marassi aveva fatto bene.
Sempre in tema di titolari, esperienza e buone qualità di base per Gamberini (22 presenze) e Gobbi (34 presenze) a Verona, entrambi vicino al 5,9 di media, come non dovrebbero rischiare la panchina, Herteaux, chiamato al riscatto dopo una stagione buttata (solo 15 apparizioni e 5,61 di media), ma in goal 5 volte nelle due stagioni precedenti e idem con patate, gol esclusi, per il palermitano Goldaniga, prospetto di assoluto valore, ma naufragato nella stagione rosanero nonostante i 2 goal con una media gravemente insufficiente ( 5,47).
Come sempre dalla parti della Favorita non ci stupiremmo se Morganella (14 presenze, 1 assist e 5,64, in una stagione che ha visto tutti i difensori di Ballardini uscire con le ossa rotte), ottimo prima di rompersi, fregasse il posto all’incognita Aleesami, come se Nagatomo
(nell’ultimo campionato, però, in 22 apparizioni non benissimo con 5,7), alla lunga, venisse preferito ad Erkin.
Titolare a destra ad Empoli Laurini ( 1 gol per lui e una discreta stagione) e Maietta ( un bel 6,1 di media) che dovrebbe rimanere alla corte di Donadoni, e che ha fatto meglio del compagno Oikonomou (20 presenze e 5,85 di media), ma protagonista della salita dei Rossoblu dalla B e che merita una chance di riscatto. Come a 5 prenderemmo il neo milanista Vangioni, reduce da un’incetta di coppe con il suo River, il costo vale il rischio, mentre ci convince meno il neo palermitano Rajkovic, ex Chelsea, poi modesto comprimario in Bundesliga
Non ci convince il nuovo acquisto del Sassuolo, l’olandese Letschert, titolare a Utrecht,ma che non sembra possedere la stoffa del campione, come il genoano Munoz, ad un passo dall’approdo al Milan dopo l’addio al Palermo, ma assai deludente nelle ultime stagioni (sotto Gasperini, 18 presenze, 5,85 e 7 gialli) o l’atalantino, un tempo bomber, Stendardo in fase calante; a questo punto meglio Paletta ( a Bergamo, un goal, media vicino al 6 malgrado 5 gialli e 2 rossi) se si comprendesse quale sarà il suo futuro.
Sebbene tradendo in parte le aspettative, titolari Silvestre (25 presenze, 7 gialli e 5,74 la media) con la Samp e Salomon nel Pescara e, probabilmente destinato a giocarne non poche il compagno Zampano, non titolare, al contrario, il suo omonimo crotonese.
Titolari quasi certi e dotati di discreta spinta il genoano Renzetti e il palermitano Rispoli.
4: Parlando di titolari Angella, reduce dalle stagioni in Premier, non sembra dover rimanere a Udine o comunque non giocare una stagione da protagonista. Pollice verso anche per Armero, ormai alla ribalta più per le litigate con la moglie che non per le prestazioni sul rettangolo di gioco. Difficile trovi anche molto spazio l’empolese Barba, a Stoccarda impiegato solo 2 volte, nonostante le buone stagioni da cui veniva.
Nonostante siano entrambi under 21 la stagione che sta per iniziare non sembra ancora quella della consacrazione neppure per l’atalantino Caldara, di ritorno dal prestito a Cesena, il pescarese Capuano o ancora il più giovane Di Marco ex giovanili Inter e autore delle 2 reti vincenti in semifinale con l’Inghilterra a Empoli; più chance, invece, per Brivio, pericoloso anche in zona goal che a Cagliari si giocherà il posto con il promettente Murru; mentre sicuri di essere tra gli 11 di Rastelli, Ceppitelli e il crotonese Ceccherini sebbene arrivi da una retrocessione in prima divisione con il suo Livorno.
No al rosanero Cionek e il francese Cissokho, scaricato dal Genoa e non utilizzato neppure dal Bari in B e Wague non esaltante nella sua stagione friulana. Il Pescara crede in Crescenzi avendolo acquistato a titolo definitivo, non le giocherà tutte forse, ma probabilmente molte. Così come anche la Fiorentina crede nell’under 21 olandese Diks, acquistato per quasi 3 milioni ( 30 presenze 2 gol e 4 assist nell’ultima stagione), anche se bisogna vedere se i Viola lo riterranno da subito pronto.
Dodò a 4 potrebbe essere un affare, mentre no a Fiamozzi e si all’ex United Fornasier.
Tra i due Ferrari, senza dubbio quello abruzzese seguito anche dalla Juventus, mentre il felsineo Alex, non sembra poter ambire al posto fisso. Non ci convince Gazzola, dato titolare in qualche formazione estiva (ma difficilmente lo sarà), Mauricio, atleticamente nulla da dire ma spesso troppo svagato e falloso ( le statistiche dicono 13 gialli ed 1 rosso) a Roma o lo Spolli di Verona lontano parente di quello ammirato a Catania, come non partono per essere titolari i granata Molinaro tanto utile quanto logoro (27 presenze, 1 goal e media 5,74) o Jansson ( in campo solo 7 volte lo scorso anno), l’orobico Suagher o il rientrante Regini che a Napoli non ha trovato continuità.
Scommetteremmo, nonostante un paio di anni in flessione, sull’ex interista a Mbaye (a Bologna non eccezionale lo scorso anno, 5,6 di media e in campo solo per 15 volte) e il crotonese Yao Koffy. Valigie in mano per Torosidisis, se rimane in Italia perché no? Come il palermitano Struna, disastroso all’esordio in A, ma che bene aveva impressionato l’anno prima a Carpi.
3: No a Andreolli a Siviglia in campo solo 7 volte e che dall’Inter dovrebbe partire se non fare una stagione da mera comparsa come Santon rifiutato da mezzo mondo per problemi fisici, nè ad Antei chiuso a Sassuolo e protagonista solo in 5 occasioni la passata stagione o il viola Bagadur in odore di B con l’Avellino.
Come il contachilometri sembra arrivato alla fine per Maggio a Napoli o Morleo a Bologna. Non ci sentiamo di consigliarvi neppure Bittante, che in Toscana dovrebbe rappresentare un buon rimpiazzo e nulla più, così come Coda a Pescara, l’albanese Dijmsiti a Bergamo, Krajnc a Cagliari, Krafth a Bologna (per lui solo 4 apparizioni la scorsa stagione, difficile che sia titolare come la gazzetta dello Sport vorrebbe far credere), Patric con la Lazio, Mazzotta a Pescara, Faraoni a Udine o un Emerson in crescita a Roma, ma non tanto da esserne protagonista. A Pescara buone possibilità di mettersi in mostra per Gyomber ( e con la difesa abruzzzese il posto non dovrebbe scappargli), come a Pescara Zuparic ( 34 volte in campo) potrebbe riprendersi la maglia nonostante le pessimistiche per lui previsioni estive, e lo juventino Lirola, ribattezzato il nuovo Lichsteiner non per nulla e una spanna (almeno) sopra i propri pari categoria nel campionato primavera, che sotto le cure di Di Francesco potrebbe compiere un’ulteriore maturazione- Proprio a Sassuolo, Terranova, bomber nell’anno della salita dalla B ( in goal 11 volte!) e in campo solo 18 volte in 3 anni di A; anche Raimondi a Bergamo dovrebbe essere riserva fissa, come Vitiello a pescara e Zambelli a Empoli.
Idee Samir, solo 4 volte in campo con l’Hellas ora a Udinese ( 1 goal) ma non malaccio, mentre nella Samp sulla strada del ritorno in Portogallo il giovanissimo Pereira (seguito anche dalla Juve), dentro il non meno giovane sloveno Skriniar, rigorista infallibile in Patria
( noi ci penseremmo). Stesso prezzo anche per il cagliaritano Pisacane che non prenderemmo, come non prenderemmo il clivense Sardo, arrivato a fine corsa; possibile idee l’ex genoano Sampirisi dato titolare con Oddo, Rosi male negli ultimi mesi ma non da buttare via e possibile titolare a Crotone e il granata Silva, dotato di un piede non malvagio, come dimostra il fatto che calci spesso i piazzati.
Quinta fascia 1-2
Per la fascia delle scartine, di quelli che devo prendere per far numero, inutile elencare tutti i nominativi, quando il 99% di loro sono giovani della primavera o emeriti sconosciuti. Limitiamoci ad indicare qualche nome di giocatori di qualità e, soprattutto, potenzialmente in grado di scendere in campo in qualche occasione,
2: Impossibile non consigliare Calabria, soprattutto se il giovane milanista, tra i migliori in finale di Coppa Italia, fosse mandato in provincia a giocare con continuità. Anche con Montella, però, potrebbe trovare minuti. Più difficile, dopo qualche partita sbagliata di troppo, che sempre in rossonero trovi grande utilizzo Ely, nè tantomeno il colombiano Vergara.
Sempre parlando di giovani prospetti, occhio anche al difensore granata Barreca, a Cagliari in campo in 15 occasioni. Dalla Roma arriva a Bologna l’under 12 rumeno Boldor, pensiamo che Donadoni lo utilizzi qualche volta, così come il serbo Cosic, ex Stella Rossa e Cska Mosca, dovrebbe trovare spazio a Empoli, dopo le 9 apparizioni dello scorso anno e le 20 a Pescara di un paio di stagioni orsono.
Da Sassuolo raccomandatissimo e dal sicuro avvenire. Il prodotto di casa, Fontanesi, per molti il nuovo Nesta.
Assolutamente da considerare anche Mattiello, in rampa di lancio a Chievo prima di un grave infortunio causato da un’entrataccia di Nainggolan e Pezzella, una delle poche note liete del Palermo 12 mesi fa.
1: Citazioni per il laziale Prce e il romanista Seck.