Nonostante si pensi esclusivamente che un Torneo si vinca con gli attaccanti, un bravo fantallenatore sa perfettamente che la scelta del portiere rappresenta un mattone basilare nella costruzione di una squadra vincente. Vediamo concretamente perché…
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Perché puntare su un portiere di livello
Risparmiare qualche manciata di crediti, finendo per trovarsi costretti a schierare portieri di squadre deputate ad un campionato di indicibili sofferenze sempre sul baratro della retrocessione, per poi acquistare un centrocampista che faccia un gol o due in più di un altro, non rappresenta un grande affare.
Un solo dato: nella scorsa stagione ben 12 le reti subite in meno dalla Juventus rispetto al Napoli, addirittura 21 se paragoniamo la retroguardia bianconera rispetto a quella romanista. In soldoni, per chi avesse scelto il numero uno della squadra campione d’Italia, parliamo rispettivamente di aver come realizzato 4 e 7 reti in più.
Gli stessi Handanovic e Donnaruma, due portieri senza alcun dubbio straordinari, alla resa dei conti hanno dovuto raccogliere 18 e 23 palloni in più dalla rete, e il duo laziale Marchetti-Berisha, forse tra i più completi del massimo torneo, ben 32, vale a dire aver realizzato in meno quasi 11 reti.
Glissiamo, per eleganza, sugli sfortunati che avessero scommesso sui portieri del Frosinone, che con 76 reti incassate, peggior difesa dell’anno, rispetto all’ever green Bufffon, avrebbero subito 56 punti malus in più…necessitando, per colmare l’ipotetico gap, di realizzare quasi 19 segnature.
Come scegliere il portiere
Quindi, nonostante occorra naturalmente considerare anche le prestazioni dei singoli interpreti, primo consiglio nella scelta del portiere quello di ricordarsi come acquistare un portiere significa scegliere il suo pacchetto difensivo.
Si pensi, per fare un esempio banale, come i 5 scudetti juventini abbiano coinciso con 5 primati consecutivi in materia di minor gol incassati e, a meno di clamorosi ribaltoni, difficile pensare che la BBC, rafforzata dall’ex giallorosso Benatia, possa andare incontro a grandinate di segnature in questa annata.
Non meno importante, inoltre, valutare attentamente il modulo adottato dall’undici del vostro portiere: paradigmatico, per semplificare, il caso di una squadra zemaniana; se puntare sugli avanti del mister boemo assicurava dividendi certi, da autentici folle affidarsi ad un estremo di una sua squadra.
Naturalmente, in fase di scelta, anche l’abilità sui rigori risulta un criterio utile, anche se difficilmente decisivo ai fini di una vittoria finale.
Sotto questo punto di vista un solo nome, Handanovic. Per il portiere nerazzurro più di un penalty respinto su tre.
Lo scorso anno, sotto questo punto di vista, grandi performances anche da parte di Viviano, con ben 4 rigori neutralizzati, ma ottimo score anche per Sportiello con 3, seguito da Consigli, Marchetti e Bizzarri a 2.
Ora bando alle ciance, vediamo una serie di valutazioni, sulla base delle quotazioni attribuite dalla Gazzetta dello Sport (in ogni caso simili anche negli altri Tornei), al fine di operare la scelta migliore possibile.
Prima fascia
Inutile dire come il portiere più costoso sia Buffon a 18. Dopo un paio di anni in flessione, tali da far pensare che l’estremo carrarese fosse sul viale del tramonto, il Buffon degli ultimi anni è tornato grandissimo.
Ancora negli occhi le parate nel derby e a San Siro dello scorso anno, in più anche una ritrovata dimestichezza sui tiri dagli undici metri.
Pe lui 3° miglior media pura (dietro a Sorrentino e Handanovic) con 6,37, ma prima di gran lunga, in termini di fantamedia, con un inarrivabile per i suoi colleghi 5,9.
La migliore difesa del campionato (e forse al mondo) fa si che si tratti di un investimento assolutamente ponderato. Inoltre con un Neto (sempre che resti) a 1, significa un costo di 19 per assicurarsi la migliore scelta possibile.
A qualche lunghezza, seppure distanziati di ben 4 crediti, Reina e Handanovic. Meno dotato il primo, il portiere iberico, però, fa della regolarità, esperienza e maturità le sue armi fondamentali. Parliamo, probabilmente, non di un top player, ma di un professionista di assoluto livello, tale da garantire un rendimento costante ( lo scorso anno ha fatto registrate 6,08 e 5,38) e immune da particolari distrazioni; in più una difesa robusta rafforzata dall’arrivo di Tonelli e schermata da una linea mediana innervata da innesti di sicura qualità.
Titolare in ben 37 occasioni, i guai fisici di inizio stagione rendono saggio pensare a coprirne le spalle. Più complessa la scelta del secondo (a meno che non si voglia acquistare entrambi) con Rafael e Sepe, sempre che non arrivi l’orobico Sportiello, non proprio così affidabili.
Il Brasiliano, seppure reduce dalla conquista di una Libertadores e da prestazioni convincenti in Sud America, ha ampiamenti deluso nel corso della sua prima stagione alle pendici del Vesuvio, quanto a Sepe, oltre ad essere stato penalizzato da una stagione buttata a Firenze dopo l’annata positiva di Empoli, l’idea che non si tratti di un fenomeno, come dimostra il fatto che lo stesso Tatarusanu, non proprio un campione, gli sia sempre stato preferito da Paulo Sousa.
Stessa quotazione in quel di Appiano.Come dicevamo per Handanovic la seconda media d’annata, con 6,39, anche se le amnesie difensive dei compagni, la riducono a 5,46 come totale fantacalcistico.
Per lo Sloveno una prima parte di stagione sugli scudi, coincisa con un Inter non per caso al primo posto, in più, nonostante il solo penalty respinto lo scorso anno, un rendimento in questa specialità unico al mondo. Inoltre una coppia di centrali quali Miranda-Murillo (anche se il Colombiano dopo un grande inizio si è perso un po’) e la possibilità che la proprietà cinese investa ulteriormente. Ad esempio se diventasse realtà l’inseguimento a Luiz Gustavo, il Brasiliano garantirebbe con Medel un barriera frangiflutti difficile da penetrare.
Tutto questo in teoria, anche se le amichevoli estive, per quel che contano, hanno descritto una realtà leggermente diversa, con la squadra di Mancini sconfitta spesso, con un ultimo 1-6 dal Totenham, non poco preoccupante. Occhio, però, all’arrivo di De Boer, con l’ex giocatore blaugrana, durante i suoi 6 anni all’Ajax, estremamente attento alla fase difensiva, detenendo sempre il primato come retroguardia meno battuta, come testimoniano egregiamente le sole 20 reti subite nella scorsa stagione in 34 gare, seppur poi perdendo uno scudetto già in tasca all’ultima giornata.
Anche in questo caso riserve non all’altezza con Carrizzo, capace di alternare gran belle prestazioni a topiche assurde, e Berni valutati 1 non a caso.
Leggermente titolari di una media inferiore Szczesny e Donnaruma. Partendo dal primo, alla fine il Polacco, accolto non senza qualche perplessità di troppo, si è rivelato un portiere di buonissimo livello. I freddi dati raccantono di un 6,21 e una fantamedia di 5,19, complice i troppi passaggi a vuoto dei compagni, per una retroguardia che ha rappresentato il punto debole dell’undici capitolino.
Da parte sua, però, buona personalità, capacità di guidare la difesa e qualche intervento da copertina, doti che, con tutta probabilità, lo faranno preferire al collega Allison, non apparso sicurissimo neppure nell’ultima fallimentare Coppa America. Facile immaginare che se la dirigenza giallorossa fosse fortemente convinta delle capacità dell’estremo carioca, non avrebbe sudato le proverbiali 7 camicie per rinnovare con l’Arsenal il prestito del proprio ex numero uno.
Gli arrivi di Fazio e Vermaelen, comunque, dovrebbero assicurare una maggiore impermeabilità della difesa giallorossa, consigliando l’acquisto del o dei portieri di Spalletti.
Discorso simile per Donnaruma: l’erede designato di Buffon, infatti, all’esordio non solo è riuscito a scalzare da titolare un gran portiere come Diego Lopez, ma si è reso protagonista di interventi da applausi, denotando una maturità e una sicurezza nel ruolo assolutamente inattesi per un giocatore della sua età. Il 6,25 di media non fa che testimoniarlo, anche se non sono mancate le 2-3 incertezze, inevitabili per un giovane.
Più che sul portiere, probabilmente, l’interrogativo sul suo acquisto deriva dalle tante incognite che circondano la squadra rossonera.
La proprietà cinese riuscirà a rafforzare la squadra in così pochi giorni? Romagnoli compirà il definitivo salto di qualità ? Qual è il valore dei nuovi Gustavo Lopez e Vangioni?
E qualche riflessione andrebbe, infine, riservata al gioco di Montella, tanto spettacolare e bello da vedere quanto votato più alla fase offensiva che non focalizzato all’aspetto difensivo.
Seconda fascia
A seguire una seconda fascia che, per alcuni versi, parrebbe quasi una terza. Tante, infatti, almeno sulla carta, le incognite relativamente ai portieri che vi trovano spazio.
Sullo stesso livello, come dimostra l’identica quotazione a 12, Tatarusanu della Fiorentina e Consigli, protagonista con il Sassuolo di uno storico traguardo europeo.
Per l’estremo rumeno una lusinghiera media di 6,05 (4,97 il totale depurato dai malus) in una stagione che gli ha assegnato i galloni da titolari. Il suo appare come un investimento calcolato, che coniuga una spesa non eccessiva ad un giocatore/team di buon livello. A confermarlo una cerniera difensiva che vede in Astori e Gonzalo Rodriguez, due esperti nel ruolo di sicuro affidamento. Di contro, però, una preseason dei Viola da brividi, con i Gigliati battuti in tutte le amichevoli sin qua disputate.
Leggermente meglio la media di Consigli, accreditato di un 6,21 (5,22 la fantamedia) e con una difesa neroverde bucata in due occasioni in meno di quella viola. Le partenze di Vrsajko e Sansone, però, non rappresentano una nota positiva.
Segue la Lazio, con il duo Marchetti-Berisha (soprattutto il primo, talvolta, protagonista di gare in cui è apparso imbattibile) autore di prestazioni incredibili alternate a partite assolutamente insufficienti, e, ancor più, a difesa dei pali di una società che, negli ultimi anni, si è caratterizzata per una gestione spesso discutibile.
Se non bastasse il pastrocchio Bielsa, con Simone Inzaghi dapprima epurato per poi essere frettolosamente richiamato dal feudo salentino, un nuovo ciclo che vede i Biancocelesti dire addio ad alcuni storici protagonisti, fra tutti Klose e Candreva, accogliendo volti nuovi, non facilmente inquadrabili come qualità.
A rendere ancora la situazione più complessa, le polemiche di Mauri, il rapporto conflittuale con Felipe Anderson e un mercato che pare lontano dal decollare. Tra le poche note positive, e non è poco, la possibilità di rivedere sul terreno di gioco l’olandese De Vrij e un costo per i due portieri (sempre che rimangano loro) di soli 8 crediti per l’Albanese e 5 per l’ex portiere azzurro. Lo scorso anno per Berisha solo 11 presenze con una media di 5,95
( 5 la fanta), mentre Marchetti sceso in campo in 29 occasioni, totalizza rispettivamente 6,09 e 4,95, ma le gerarchie quest’anno potrebbero cambiare.
A sorpresa, ma non troppo se si valutano semplicemente le cifre, in questa fascia anche gli estremi del Chievo. Evidenti i motivi, da un lato la maniacale applicazione degli uomini di Maran alla fase difensiva (45 le reti subite e 12 occasioni in cui la porta clivense è rimasta involata) dall’altro l’acquisto del miglior portiere del 2016, almeno medie alla mano, con Sorrentino, protagonista di un 6,44 da applausi all’ombra della Favorita.
A sostegno dei 10 crediti necessari per acquistare l’ex estremo palermitano, inoltre, anche una retroguardia veronese che si presenta ai nastri di partenza, forte del nono posto conquistato, e sostanzialmente invariata rispetto all’annata precedente.
Terza fascia
Nonostante le quotazioni della Gazzetta lo pongano allo stesso livello di Sorrentino e addirittura ad un prezzo superiore dei numeri uno laziali, preferiamo riservare a Sportiello, costo 10, una terza fascia senza particolari remore.
Consci della crescita fatta registrare dall’estremo orobico ( lo scorso anno 3 i rigori neutralizzati e una media di 6,22), i dubbi sono legati al futuro dello stesso e non meno all’annata che attende la Dea. In primis esiste la concreta possibilità, denunciata dallo stesso Gasperini, che il numero uno lombardo emigri alla corte di Sarri e in questo caso i 10 crediti sarebbero sostanzialmente gettati nel cesso. Poi proprio l’arrivo dell’ex santone genoano, con un Gasperini le cui squadre regalano azioni ariose, velocissime sovrapposizioni sulle fasce, ma non sempre difese impenetrabili. Inoltre l’addio di Paletta, quello dei sempre utili Bellini e Cherubin e soprattutto l’onnipresente De Roon, alimentano qualche dubbio sull’equilibrio tattico della formazione bergamasca.
Più dubbi relativamente ad un ingresso nella categoria superiore per il Bologna ed il suo portiere, sempre quotato 10. Non solo Mirante rappresenta uno degli estremi nostrani più affidabili (6,29 il suo rendimento totale lo scorso anno), ma i Felsinei lo scorso anno hanno chiuso a 45 reti, subendone 15 nelle prime 10 giornate sotto la gestione Delio Rossi, e 30 nelle successive 28 con il subentrato Donadoni.
Terza fascia, ma qualche perplessità in più, nonostante la valutazione di 11, non tanto per il Toro quanto per Gomis. Nonostante il giovane portiere granata abbia fatto bene a Cesena in serie B, resta da valutare il suo adattamento alla massima serie e su palcoscenici di maggior prestigio (la papera di Lisbona, in occasione dell’amichevole con il Benfica, parla da sola). Con un Padelli ormai fuori dai radar di Mihajlovic, almeno al momento, difficile che l’argentino Ichazo possa rappresentare più di una valida alternativa.
Inoltre, anche se protagonista di un’annata non delle migliori ( i maligni sostengono che il Polacco si sia risparmiato per l’Europeo) la partenza di Glik dallo scacchiere torinese non potrà non pesare alla lunga. E rimane l’incognita Bruno Peres.
Sempre in terza fascia, ad un costo inferiore, solo 8 crediti, il sempre valido Storari. Se l’ex numero 12 bianconero rappresenta un investimento sicuro, è pur vero che il Cagliari, in cadetteria, non ha palesato una difesa bunker nè l’arrivo del bollito Bruno Alves, sembra rappresentare la panacea di tutti i problemi difensivi.
Legittime preoccupazioni, però, che un mercato di buon livello, con gli arrivi di Ionita, Isla, Borriello e talismano Padoin e il recupero di capitan Dessena dovrebbero fugare.
A chiudere la “terra di mezzo” anche Perin e il suo Genoa. Dieci crediti per il numero uno del Grifone che appaiono assolutamente sensati, ma si scontrano con il grave infortunio subito dallo stesso e con le legittime preoccupazioni su tempi di recupero e il ritorno alla miglior forma.
A testimoniarlo gli stessi 2 crediti richiesti per Lamanna, dodici comunque di buon valore che, con tutta probabilità, saprà ritagliarsi un suo spazio nel corso della stagione, soprattutto inizialmente.
Inoltre una media reti subite nel 2016 più che accettabile (con 48 palloni raccolti) e una retroguardia che pare destinata a non sentire troppo la dipartita di De Maio, con l’arrivo, a far coppia con il connazionale Burdisso, del laziale Gentiletti, in Patria autentico dominatore della retroguardia del San Lorenzo e protagonista nella conquista della Libertadores.
Quarta fascia
Campionato oltre alle più rosee aspettative e un totale di gol incassati (49) più che decoroso per l’Empoli, ma per Skorupski ( qualche giornale vede Pelagotti titolare, ma l’ipotesi appare remota), malgrado i 9 crediti richiesti per l’acquisto, a nostro parere penultima fascia.
Non tanto perché l’ex giallorosso abbia fatto male in provincia (ha collezionato una sufficienza piena, con il suo 6,11), quanto piuttosto perché, nonostante gli arrivi di Bellusci, Pasqual ed il ritorno di Barba( sempre che rimanga) le partenze di Tonelli, autentico perno della retroguardia toscana e di Mario Rui, appaiono due addii destinati a pesare. Come a pesare, probabilmente, la partenza di Giampaolo, con il subentrante Martusciello che non appare possedere l’esperienza e bravura di chi l’ha preceduto.
Sempre in quarta fascia, nonostante un costo di 11 crediti, il blucerchiato Viviano. L’ex estremo nerazzurro, a dire il vero, oltre ad essere il miglior pararigori, è stato autore di buone prestazioni ( il 6,22 finale parla per lui), ma la squadra della Lanterna ha finito ugualmente per incassare 61 reti, quart’ultima peggior difesa dopo Palermo e le retrocesse Frosinone e Verona. Lo stesso Carpi, terza a scendere in B, ha subito 4 gol in meno.
Considerando poi il mercato discutibile dell’istrionico Ferrero, con l’intero centrocampo (una delle poche note nella travagliata stagione blucerchiata)spazzato via, congedando un Correa finalmente in crescita, l’utile Fernando e un Soriano nella sua miglior stagione.
Di contro arrivi promettenti ma in altri reparti, un Cigarini in fase calante, mentre Castan rappresenta un’interessante scommessa, ma pur sempre una scommessa.
Discorso analogo per il friulano Karnezis ( vicino al 6 la sua media della scorsa stagione). Se è vero, infatti, che il portiere ellenico ha saputo a suon di ottime prestazioni conquistare i pali ai danni dell’emergente Scuffet, è t vero che l’Udinese dell’ultimo biennio non appare accostabile a quelle di qualche anno prima.
Ben 60 le reti subite nella passata stagione e, nonostante i tanti campanelli d’allarme che avrebbero dovuto far correre ai ripari la famiglia Pozzo, una difesa che si ripresenta pressoché identica con la coppia centrale Felipe-Danilo, lontana parente di quello che costituivano un tempo i due e con lo stesso capitano brasiliano in rotta con la curva friulana. Accanto a loro il francese Herteaux che ha fatto la fine della “bella Maria” che tutti volevano, ma nessuno ha pigliato e che sembra aver perso da tempo il treno per palcoscenici più prestigiosi.
Quinta fascia
A vostro rischio e pericolo i portieri che rimangono.
Apre l’ultima fascia il pur bravo Bizzarri, quotato 7. Per l’ex portiere del Real, un’ottima stagione a Verona, con una delle più lusinghiere medie tra i portieri della massima serie, ben 6,27. Le perplessità risiedono, però, in un Pescara che, per sua natura, fa del gioco offensivo il suo marchio di fabbrica. L’undici di Oddo ha si dato spettacolo, segnando gol a grappoli, ma ha anche incassato 52 reti, vale a dire 16 più del Crotone e 11 del Cagliari, subendo in 14 occasioni più di 2 reti, incassandone addirittura 4 a Crotone e Livorno e ben 5 a Vercelli.
In più Zampano, un Campagnaro alle prese con qualche acciacco di troppo e Fornasier, non sembrano rappresentare la migliore assicurazione sulla vita in questa categoria.
Solo 6 i crediti richiesti per Povac, ma puntare sul titolare dell’under 21 croato, appare oggettivamente come un rischio eccessivo, non solo per l’inesperienza del giovane, quanto anche per una squadra rosanero che pare lavorare per un unico obiettivo: la retrocessione.
Come se non fosse bastato salvarsi per grazia ricevuta, via i 3 maggiori protagonisti dell’impresa, Sorrentino tappabuchi, un Vasquez chiamato a cantare e portar la croce e un Gilardino, probabilmente non mortifero come un tempo, ma comunque in doppia cifra. Inoltre con la valigia in mano il sempre positivo costaricense Gonzalez, rimpiazzato dall’ex Chelsea, il serbo Rajlovic, mai esploso dopo le aspettative che aveva inizialmente suscitato.
Quanto alle riserve Fugnati e Marson, sfidiamo anche i più attenti conoscitori calcistici a saperne qualcosa..
Identica quotazione ma non minori timori per Cordaz del Crotone. Con tutta la simpatia per i Calabresi, la promozione del Crotone, seppur ampiamente meritata e suffragata da un grande lavoro di scouting, appare come un miracolo. Il miracolo di una squadra che, per lo più, ha perso due dei massimi protagonisti di quella inaspettata cavalcata, Ricci e Budimir.
Nello specifico, ad oggi, nelle probabili formazioni, la squadra di Nicola (che non la conosce quanto Juric) vede titolari Ceccherini, retrocesso con il Livorno e Sampirisi, protagonista di una stagione a Vicenza non da oscar.
Per la serie se non siete tifosi sfegatati del Crotone o amate l’azzardo, meglio pensarci bene.