Tutti coloro che sono a conoscenza di un abuso edilizio, inteso come attività edilizia illecita, dovrebbero segnalarlo alle autorità competenti. In questa, guida, infatti esploreremo gli iter necessari per segnalare un abuso edilizio.
Nel giro di venti anni, infatti, si prevede che in Italia le aree urbane aumenteranno di circa 600.000 ettari, col rischio che la Penisola si trasformi ben presto in un inferno di cementificazione.
Un malcostume che è andato istituzionalizzandosi nel corso degli anni, grazie anche a non poche Amministrazioni compiacenti.
Un atteggiamento miope, però, che rischia di avere importanti conseguenze negative sulla morfologia del Territorio e la sicurezza della popolazione.
Ecco cosa fare in caso di abuso edilizio.
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La Cassazione contro l’abuso edilizio di necessità
Tra l’altro una recente dispositivo di una sentenza da parte della Cassazione ha affermato nuovamente come il diritto all’abitazione non possa prevalere sulle leggi nazionali di edificazione. Ribadendo, quindi, come non possa esistere e non sia magi giustificabile l’abuso edilizio di necessità.
Sulla base di quanto avviene negli altri Paesi, la Cassazione ha posto l’accento sull’interesse dell’ordinamento nazionale all’eliminazione, in luogo della confisca, di tutte quelle opere che risultino incompatibili con le disposizioni urbanistiche. Il tutto al fine di ripristinare il rispetto delle disposizioni urbanistiche applicabili.
Inoltre viene anche stabilito come la demolizione debba avere luogo anche qualora l’occupante abbia una sistemazione alternativa, riaffermando in concreto il maggior diritto della collettività alla rimozione di un bene o interesse costituzionalmente tutelato.
(come richiedere di occupare il suolo pubblico. Leggi guida).
Come si segnala un abuso edilizio
L’abuso edilizio si verifica quando l’edificio costruito o in costruzione è sprovvisto di regolare permesso o, nel caso in cui non rispetti il regolamento vigente.
Naturalmente prima di effettuare la denuncia è bene assicurarsi che l’opera edilizia sia in odore di abusivismo.
Punto di partenza è necessario innanzitutto verificare che sia esposto un cartello di cantiere in cui siano indicate tutte le informazioni relative al lavoro in corso. In secondo luogo, monitorare gli orari in cui l’impresa lavora. A tal proposito è bene precisare che i lavori realizzati in tempi brevissimi e in orari inusuali spesso e volentieri nascondono delle irregolarità.
Se si nutrono dei dubbi in merito alla legittimità di un’opera edilizia è necessario recarsi presso la Sezione Edilizia del Comune di riferimento al fine di sollecitare un’appropriata verifica. A questo punto sarà compito di un tecnico abilitato accertarsi che la costruzione edilizia in oggetto sia conforme al Piano Regolatore in vigore.
Abuso edilizio denuncia: A chi rivolgersi per una abuso edilizio
Se l’opera edilizia dovesse rivelarsi abusiva è possibile procedere alla relativa segnalazione seguendo due vie:
- segnalazione al Comune interessato
- denuncia presso le Forze dell’ordine
Come segnalare un abuso edilizio in Comune
La procedura probabilmente più utilizzata è quella di far riferimento alle Istituzioni del Territorio. In questo caso sarà necessario recarsi presso la Polizia Municipale e presentare un esposto scritto e dettagliato (è sempre bene prendere nota del numero di protocollo della denuncia).
Nella maggior parte dei casi è possibile procedere con la compilazione di un apposito modulo anche in forma anonima.
Sarà poi compito del comando di Polizia inoltrare l’esposto alle autorità competenti affinché possa essere avviato l’usuale iter di controlli. Di norma sarà compito dei Vigili inviare gli atti atti alla Procura della Repubblica, al Commissario della sicurezza pubblica e in ultimo al Questore.
Obbligo dell’Amministrazione interessata rispondere entro tempi celeri e precisi. Sono, infatti, concessi 30 giorni, entro i quali il Comune deve necessariamente replicare alla segnalazione del cittadino.
Dal deposito della dichiarazione, per stabilire la regolarità dell’opera o, viceversa, emanare un ordine di sospensione o di demolizione dell’opera abusiva.
Se ciò non avviene il cittadino ha la facoltà di interpellare il Tar. Questo determina la nomina di un “commissario ad acta”, deputato ad intimare agli organi comunali competenti di dare luogo al procedimento di verifica dell’abusività, adottando gli eventuali provvedimenti.
Come denunciare un abuso edilizio alle Forze dell’ordine
Alternativa a quella del Comune, la possibilità di sporgere denuncia alle Forze dell’ordine.
La denuncia potrà essere avanzata indifferentemente presso il Comando dei Carabinieri e la Polizia di Stato.
L’esposto, naturalmente, dovrà contenere la descrizione dettagliata di quanto oggetto di segnalazione. Eventualmente potrà contenere anche eventuali prove fotografiche ed essere siglata dal denunciante.
La denuncia può avvenire anche soltanto oralmente, con l’ufficiale incaricato che redigerà la stessa, indicandone la data. A chi segnala solo il compito di firmarla. Non è necessaria la presenza di un legale
La segnalazione di un abuso edilizio non prevede limiti di tempo, anche se, di norma, la prescrizione del reato avviene dopo 4 anni.
Avanzato l’esposto, anche in questo caso l’iter prevede la notifica degli atti alla Procura della Repubblica, deputata all’accertamento dell’eventuale reato.
Da parte delle Autorità competenti, in particolare il Pubblico ministero, inizieranno tutte le procedure di accertamento volte verificare se la ditta costruttrice dell’opera avesse tutte le licenze richieste e, qualora presenti, se sono in regola. Evidentemente anche se l’impresa costruttrice disponesse di licenza, permarrebbe il divieto quando la costruzione ha luogo in zone interessate da vincoli paesaggistici o ad alto rischio sismico o idrogeologico
Se le indagini investigative confermeranno la veridicità della segnalazione, si configura il reato di abuso edilizio, ex articolo 44 del D.P.R n. 380 del 2001.
Denuncia anonima abuso edilizio? Il Tar della Liguria si oppone
Un tempo la segnalazione poteva avvenire tranquillamente in forma anonima.
recentemente, però, un pronunciamento del Tar della Regione Liguria, con la sentenza (510/2019) ha stabilito la nullità della denuncia, quando sia inoltrata senza un denunciante esplicito.
Richiamandosi ad un principio di trasparenza, si afferma come il denunciato abbia il diritto, entro 20 giorni dalla sua richiesta, di venire a conoscenza di nome e cognome di chi lo ha accusato. Il Tar sancisce l’obbligo da parte del Comune di permettere al denunciato di accedere agli atti.
La decisione del Tar nasce dal ricorso presentato dal singolo proprietario, il quale recriminava a seguito di un abuso denunciato per aver costruito una veranda sul suo balcone.
Un provvedimento che, evidentemente, fa discutere. Da un lato, infatti, se va incontro al diritto del denunciato di conoscere il volto di chi lo ha chiamato in causa, dall’altro diviene più difficile che qualcuno segnali un illecito di persone poco raccomandabili.
Link utili: i dispositivi delle sentenze richiamate
- Leggi sentenza 844/2020 13 Gennaio 2020 della Corte di Cassazione.
- Leggi all’interno del Tar Liguria, la sentenza 510/2019