L’attenzione dei consumatori verso il risparmio energetico, va ormai di pari passo con l’interesse al rispetto dell’ambiente. Ciononostante con l’arrivo dell’estate e del caldo si preferisce, o sempre più spesso si è costretti dalle temperature equatoriali degli ultimi anni, far uso del climatizzatore rispetto ai metodi naturali. Vediamo come scegliere il prodotto migliore per le nostre esigenze cercando di risparmiare sulla bolletta elettrica, incidendo il meno possibile sul nostro già provato ecosistema.
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Sopravvivere al caldo. Cosa scegliere?
Possiamo scegliere sia una pompa di calore che un condizionatore, la prima è in grado sia di rinfrescare che di riscaldare l’ambiente in cui è installata, il secondo invece è utile solo per rinfrescare gli ambienti. La pompa di calore è un’ottima scelta per chi vive in ambienti non particolarmente freddi, poichè consuma circa il 60% in meno di un normale radiatore elettrico, in ogni caso è consigliata per riscaldare o rinfrescare ambienti che non superino i 50 m2. Per un acquisto intelligente bisogna tener conto di alcuni fattori essenziali:
– le classi di efficienza energetica a freddo,
– le certificazioni di sicurezza e qualità,
– la capacità di raffreddamento,
– il consumo energetico,
– la rumorosità,
– i fluidi refrigeranti utilizzati,
– la dotazione di tecnologia inverter,
– il tipo di timer,
– la tipologia del condizionatore: fisso o mobile.
Requisiti da tenere in considerazione
Le classi di efficienza energetica indicano il consumo elettrico dell’apparecchio e sono indicate nell’etichetta energetica divenuta obbligatoria dal 2004 (ISO9001, CE, ISO14001…)
La capacità di raffreddamento si riferisce alla potenza del condizionatore espressa in kw o BTU, ovviamente più è ampio l’ambiente da climatizzare maggiore sarà la potenza necessaria. Ciò determina un consumo energetico più elevato, per questo motivo è opportuno scegliere una classe energetica alta. Le classi energetiche sono catalogate tramite lettere che vanno da AA fino a G, dove la doppia A corrisponde al minor consumo e la G ad un elevato dispendio di energia elettrica.
La rumorosità dell’apparecchio è un fattore essenziale se si decide di posizionarlo nelle stanze da letto , generalmente i condizionatori mobili sono più rumorosi di quelli fissi.
Per quanto concerne i fluidi refrigeranti, quelli permessi dall’unione europea sono contrassegnati dalle sigle R134, R407C e R410A è bene controllare quale fluido sia utilizzato dall’apparecchio che vogliamo acquistare per non correre il rischio di doverlo cambiare a breve.
L’utilizzo di tecnologia inverter permette al climatizzatore, una volta raggiunta la temperatura impostata, di mantenerla tenendo al minimo la potenza del motore e quindi consumando pochissimo. Peraltro si evitano bruschi cambiamenti di temperatura, con un’oscillazione pari a 0.5 gradi. Alcuni dispositivi utilizzano la tecnologia on/off, ovvero si spengono quando si raggiunge la temperatura desiderata, riaccendendosi quando essa viene superata. Utilizzando il massimo della potenza per ripristinare la temperatura impostata, questi apparecchi hanno un dispendio energetico più elevato e comportano repentini sbalzi di temperatura.
Il timer del dispositivo ci permette di impostare un’ora precisa in cui esso deve accendersi o spegnersi anche se non siamo in casa, alcuni apparecchi permettono il controllo tramite app da smartphone e ipad, una possibilità da non sottovalutare se, per esempio, viaggiamo spesso e vogliamo trovare un ambiente gradevole al nostro ritorno. Per quanto riguarda la tipologia di dispositivo, se fisso o mobile, va detto che il secondo non necessita di installazione da personale qualificato, ma consuma sensibilmente di più.
Infine è opportuno ricordare di evitare differenze di temperature eccessive, non superando i 5/7 gradi in meno rispetto alla temperatura esterna. Sarebbe inoltre opportuno evitare di dormire con il condizionatore acceso e comunque avere cura di pulire i filtri regolarmente.